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Biografia di Winston Churchill: dalla nascita all’ingresso in politica

Tutti conoscono Winston Churchill per ciò che ha fatto e rappresentato durante i cinque anni in cui, Primo Ministro del Regno Unito, guidò il suo popolo nella lotta verso la vittoria contro il Nazismo. Ma la sua vita è stata ricca di ascese e cadute, di popolarità alle stelle e di odio profondo nei suoi confronti. Una esistenza lunga e ricca di momenti esaltanti. A partire dalla sua nascita.

di Redazione
8 Marzo 2023
TEMPO DI LETTURA: 11 MIN
Winston Churchill alla sua scrivania nel 1911

Winston Churchill alla sua scrivania nel 1911

CONTENUTO

  • Origini e anni della giovinezza di Churchill
  • La carriera militare di Winston Churchill
  • Ingresso in politica di Winston Churchill: dai conservatori ai liberali
  • Winston Churchill e la moglie Clementine Hozier
  • Winston Churchill in politica

di Maurizio Quaregna

Origini e anni della giovinezza di Churchill

Iniziamo con l’analizzare la nascita di Winston Leonard Spencer Churchill. Viene alla luce il 30 novembre 1874, in piena epoca vittoriana contraddistinta dal potere assoluto dei mari e da una espansione coloniale senza precedenti. I suoi genitori fanno parte dell’élite internazionale.

Il padre, Lord Randolph Henry Spencer-Churchill, è il terzogenito del 7° Duca di Marlbourough. Diviene uno dei più importanti Parlamentari Conservatori dell’epoca e ricopre la carica di Cancelliere dello Scacchiere prima di cadere in disgrazia, anche a causa della malattia che lo avrebbe portato ad una morte prematura a soli 46 anni.

La madre, Jennie Jerome, è la figlia di un finanziere di New York, proprietario del NYT. Donna bellissima, ha avuto numerosi amanti -tra cui il principe di Galles, futuro Edoardo VII (1)- e si sposerà tre volte, l’ultima nel 1918 a 64 anni con un uomo  coetaneo di Winston. Muore nel 1921 di cancrena.

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E’ stata una coppia molto nota, dedita alla mondanità ed ad intrecciare e mantenere relazioni ai massimi livelli, conducendo, malgrado le non infinite disponibilità finanziarie, un tenore di vita elevatissimo. Per questo più volte si trovano in difficoltà finanziarie e devono ricorrere agli aiuti delle rispettive famiglie.

Infine, il luogo dove nasce: il Palazzo di Blenheim a Woodstock nell’Oxfordshire è la residenza dei Duchi di Marlbourough. Risale ai primi del ‘700 e viene fatto erigere dalla Regina Anna e donato a John Churchill, il primo Duca, per ringraziarlo per la vittoria che l’armata inglese, da lui comandata, ha ottenuto a Blenheim contro le truppe del re Sole.

Per comprendere a pieno l’importanza sia del luogo che della famiglia basti pensare che Bleheim Palace è l’unica casa di campagna non reale e non episcopale in Inghilterra a detenere il titolo di “palazzo” (1). In questo luogo, durante una festa indetta dal VII Duca (nonno di Winston), Jennie viene colta dalle doglie e lo partorisce in una stanza che è ancora visibile tuttora.

Winston resterà sempre molto legato all’avita dimora: la frequenta lungamente anche per gli stretti rapporti che ha avuto per tutta la vita con il cugino “Sunny” (il nono Duca). E’qui, nel 1908, che chiede a Clementine Hozier di sposarlo.

Churchill con madre e fratello John

Questi tre aspetti sono dei pilastri nella vita di Churchill: l’orgoglio imperialista, l’eredità politica paterna e relazionale materna e l’appartenenza ad una classe privilegiata. Gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza non sono particolarmente felici. La freddezza dei genitori nei rapporti con i figli è tipica della classe sociale e dei tempi.

Winston trova conforto nella compagnia del fratello minore Jack e della “nanny” Mrs. Everest. La signora Everest dona ai ragazzi Churchill tutto l’affetto e l’attenzione che la madre, troppo occupata ad organizzare party e ad arredare case, non può o vuole riservare loro. Winnie (come Winston viene chiamato in famiglia) e Jack sono rimasti sempre legati alla loro governante ed ancora oggi la tomba della signora Everest viene mantenuta in perfette condizioni dalla famiglia Churchill.

Winston è un ragazzino capriccioso, alquanto inaffidabile e non particolarmente interessato allo studio. O, meglio, primeggia solo nelle materie a lui care, principalmente in Storia e letteratura Inglese. A differenza della maggior parte dei suoi amici non frequenta l’università. Dopo il college di Arrow entra, al terzo tentativo, all’Accademia militare di Sandhurst nell’agosto 1893.

La carriera militare di Winston Churchill

A Sandhurst (l’equivalente inglese di West Point) lo scolaro disattento e poco volenteroso si trasforma in un eccellente cadetto classificandosi all’esame finale 20° su 130 candidati. Nel febbraio 1895, pochi giorni dopo la prematura morte del padre, riceve il brevetto ed entra, grazie alle conoscenze della madre, nel prestigioso 4° Ussari della Regina che si appresta a partire per l’India.

Prima, però, approfitta di un lungo permesso per recarsi dai parenti a New York e da lì proseguire a Cuba, al tempo colonia iberica, dove l’esercito spagnolo è impegnato in una aspra guerriglia contro gli insorti cubani. Qui ha il “battesimo del fuoco”, si guadagna una decorazione per il valore dimostrato e viene avviato a due piaceri della vita che coltiverà per tutta l’esistenza: la “siesta” ed i sigari cubani.

Inoltre inizia la professione che avrebbe costituito la principale fonte di guadagno regolare: quella di giornalista e scrittore inviando corrispondenze del conflitto al “Graphic” firmandosi WSC. Dopo l’avventura caraibica Winston prende servizio con il suo reggimento a Bangalore, nel sud dell’India. La vita di guarnigione è essenzialmente noiosa, intervallata solo da tornei di polo, in cui eccelle, ed esercitazioni, inoltre è estremamente costosa. Inizia perciò a tempestare la madre di richieste di denaro e libri.

Winston Churchill in uniforme nel 1895

Testi di qualsiasi argomento: fisica, filosofia, letteratura, storia, ma anche tutte le annate dei dibattiti parlamentari della Camera dei Comuni. Si sta preparando per il suo fine ultimo: la politica.

La noiosa routine viene interrotta nel 1897 quando ottiene l’autorizzazione ad unirsi come corrispondente di guerra per il “Daily Telegraph” alla spedizione britannica alla frontiera afgana. Anche in questo caso si comporta valorosamente nei duri combattimenti che contraddistinguono la campagna. A causa delle forti perdite subite, il comandante della spedizione è costretto a “militarizzarlo” nominandolo ufficiale ed affidandogli un reparto di fanteria indiana.

I suoi articoli di guerra, rielaborati, formano il primo libro pubblicato da Winston che viene edito l’anno seguente. “The Malakan Field Force”, questo è il titolo, ha un incredibile successo anche se, essendo fortemente critico sulla conduzione della campagna militare, suscita il risentimento di buona parte degli ufficiali britannici. Nello stesso anno, siamo nel 1898, parte come ufficiale del 21° lancieri per l’Egitto, da dove sarebbe iniziata a breve una vasta campagna per riconquistare il Sudan, da anni nelle mani dei Mahadisti, integralisti islamici che avevano costituito un Califfato.

L’esercito Anglo-Egiziano è comandato da Lord Kitchener, il quale si rifiuta in un primo momento di arruolare Churchill. Solo le insistenze di Lady Churchill presso le sue conoscenze altolocate, permettono a Winston di ottenere un incarico, peraltro non di primo piano. Ma questo non importa più di tanto a Winston: ha ottenuto la possibilità di combattere e di descrivere gli avvenimenti mediante una corrispondenza per il “Morning Post” lautamente retribuita.

Il 2 settembre di quell’anno vi è la famosa battaglia di Omdurman che porta alla distruzione dell’esercito sudanese. L’episodio più celebre dello scontro è l’eroica e decisamente folle carica di cavalleria che vede impegnati trecentodieci lancieri (e Churchill con essi) contro circa tremila nemici (3). Uscito indenne da questo massacro ritorna vittorioso in Inghilterra dove pubblica “The River War”, il suo secondo libro.

Anche questa volta trova l’occasione di criticare i vertici militari, ma le conseguenze di ciò non lo turbano: ha deciso di congedarsi dall’esercito. Ha capito che l’elevato tenore di vita che conduce non sarebbe mai stato compensato dal misero stipendio da ufficiale e, soprattutto, che la carriera militare non gli avrebbe permesso di dedicarsi pienamente alla politica.

Qui dobbiamo aprire una breve parentesi circa il livello di vita che Churchill ha sostenuto. Indipendentemente che fosse un militare, un giornalista e scrittore di successo o un politico, Winston appartiene ad una Elite che considera inconcepibile non ricorrere ad una folta schiera di servitori, rinunciare a vini e cibi pregiati ed a vivere in lussuose e comode dimore frequentate dai propri pari e dai componenti della famiglia reale.

In Inghilterra si lancia nell’agone politico partecipando, quale candidato dei Conservatori, alle elezioni suppletive ad Oldham nel luglio 1899. Ne esce sconfitto, ma di misura. Non ne fa una tragedia, anche perché si sta preparando ad una nuova avventura che gli avrebbe dato fama e denaro nonché aperto molte porte, tra cui quelle ambite di Westminster.

E’, infatti, scoppiato un conflitto in Sudafrica tra i Boeri (colonizzatori di origine olandese) e l’Impero Britannico. E le truppe inglesi stanno collezionando una serie di sconfitte umilianti. Il “Morning Post” chiede a Churchill di effettuare una serie di reportage che sarebbero stati pagati a peso d’oro. Diviene, in quella occasione, il corrispondente di guerra più pagato al mondo.

Ma non riesce a stare lontano dai guai: Winston è Winston. Non si accontenta di notizie di seconda mano, deve recarsi in prima linea. E così fa, finendo in un scontro armato dove, vista la situazione, abbandona la penna di scrittore per impugnare la pistola battendosi con decisione e coraggio. Ma, mentre copre la ritirata dei suoi compagni, viene catturato e portato in un campo di prigionia a Pretoria, nel cuore del territorio nemico.

Come sempre il giovane Churchill non si scoraggia: per tutta la vita si lascerà prendere dalla depressione durante i periodi di inattività, ma quando il pericolo incombe sarà sempre pronto all’azione. Anche in questo caso agisce velocemente, evadendo dalla prigione, attraversando fortunosamente la Repubblica Boera (malgrado la taglia di 25 sterline posta sul suo capo) e raggiunge il Mozambico, a quel tempo colonia portoghese.

Il suo rientro in patria è trionfale: è l’eroe del giorno. Canzoni in suo onore vengono composte e cantate nei music hall, articoli sull’impresa si sprecano, un suo tour di conferenze segna il tutto esaurito. Le uniche critiche arrivano da esponenti dell’esercito, che non gli hanno perdonato il comportamento indipendente durante il servizio militare e lo accusano di essere un esibizionista in cerca di medaglie.

Winston Churchill alla sua scrivania nel 1911

Ingresso in politica di Winston Churchill: dai conservatori ai liberali

Sull’onda della vittoria contro i Boeri il Governo decide di indire le elezioni generali nell’ottobre del 1900 passate alla storia come “le elezioni kaki” dal colore delle divise dell’esercito. Churchill si ricandida nel collegio di Oldham e questa volta vince. Entra così nel vasto stuolo di parlamentari Conservatori che conquistano una larga maggioranza a Westminster.

In attesa che il Parlamento si riunisca ufficialmente, il giovane deputato, a corto di denaro come di consueto, intraprende un tour di conferenze a pagamento in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ed è in Nord America che riceve la notizia della morte della regina Vittoria. Sul Trono sta per salire Re Edoardo VII e Winston scrive alla madre per chiederle ironicamente se, a suo parere, l’ex amante avrebbe cambiato stile di vita (4).

Il 14 febbraio 1901 Churchill, a 26 anni, prende posto per la prima volta sui banchi della House of Commons: vi resterà, salvo brevi periodi, per 63 anni. Fin da subito evidenzia una caratteristica comune al padre: l’insofferenza verso i vertici del partito e una indipendenza che spesso sconfina nell’aperta ribellione. Il primo scontro avviene pochi giorni il debutto in Parlamento contro l’aumento delle spese militari proposto dal Ministro della Guerra.

Ma il punto di rottura è raggiunto nel 1904 dopo un lungo dibattito trasversale che vede, da un lato, i sostenitori del “Libero Scambio” e, dall’altra parte, chi vuole l’assunzione di un Sistema di tariffe Imperiali con l’innalzamento di dazi verso i Paesi che non rientrano nella sfera d’influenza britannica.

Joseph Chamberlain (padre di Neville) propone – nell’ambito di una più vasta visione imperialista – l’applicazione di un sistema di protezionismo a cui aderisce buona parte dei Conservatori. Per contro i Liberali, a quel tempo all’opposizione, si dichiarano apertamente contrari a questa proposta e Churchill, liberoscambista, non trova altra soluzione che unirsi a loro abbandonando i Tory. A chi gli rimprovera questo cambio di casacca Churchill risponde: “Alcuni uomini cambiano il loro partito per amore dei principi; altri cambiano i loro principi per amore del loro partito”(5).

E’ il 31 maggio 1904 quando Churchill attraversa il corridoio che separa i banchi della maggioranza Tory per andarsi a sedere in quelli dell’opposizione, vicino al liberale radicale David Lloyd George. Insieme, negli anni a venire formeranno una coppia formidabile: il nipote del Duca con l’avvocato gallese sarà protagonista di una stagione di riforme forse unica nella Storia.

Lloyd George e Winston Churchill nel 1907

E’ promotore – unitamente all’amico David – di leggi che regolamentano i salari e gli orari di lavoro, istituiscono gli uffici di collocamento e l’assicurazione contro la disoccupazione, ampliano la platea dei pensionati, elaborano una riforma per rendere più umane le condizioni dei carcerati.

Nei dieci anni seguenti Winston ricopre molteplici incarichi governativi: sottosegretario alle Colonie, Ministro del Commercio, Ministro dell’Interno ed infine Primo Lord dell’Ammiragliato (Ministro della Marina). Questo periodo è stato messo in ombra dall’incredibile impresa di guidare l’Impero durante la II Guerra Mondiale, ma meriterebbe sicuramente un approfondimento per ciò che ha significato per la costruzione del Welfare State.

Come ben si può immaginare il cambio di campo e le riforme radicali di cui è co-protagonista gli alienano molte simpatie, oltre che tra i vecchi compagni di partito, anche nell’ambito famigliare e sociale. Il colpo di grazia lo dà l’appoggio convinto alla riforma costituzionale della Camera dei Lord (in cui  siedono molti amici e parenti) che ne limita i poteri. Da quel momento Winston diviene la bestia nera dei Conservatori e di buona parte dell’alta società a cui appartiene.

Winston Churchill e la moglie Clementine Hozier

L’anno 1904 non segna solo il passaggio ai Liberali, ma è rimarchevole anche nel campo affettivo. Ad un ballo conosce Clementine Hozier, figlia di una cara amica di sua madre. L’incontro non è comunque significativo in quanto Winston, dopo le presentazioni, rimane muto ad ammirare la bellissima ragazza che ha dinanzi a sé. Tale comportamento è estremamente imbarazzante per Clementine che si “sgancia” da quello strano personaggio grazie all’intervento di un conoscente che la invita a ballare.

Se Churchill ha avuto un’infanzia triste, quella di Clemmie è stata terribile: i genitori divorziano per le continue infedeltà della madre (nessuno dei suoi quattro figli è del colonnello Hozier). La separazione comporta anni di dignitosa povertà mitigata dalle donazioni dei familiari.

Clementine esce rafforzata da queste esperienze e, malgrado la sua situazione economica precaria, rifiuta alcune proposte di matrimonio vantaggiose. Lei cerca l’amore e lo trova in Winston. Si incontrano nuovamente solamente dopo quattro anni, ma bruciano i tempi: dopo pochi mesi di fidanzamento si sposano nel 1908 con un viaggio di nozze sul Lago Maggiore.

Churchill non sarebbe stato Churchill senza la sua Clementine. Ella ha supportato e sopportato il marito, è stata la sua più saggia e stretta consigliera, al suo fianco consolandolo nei momenti peggiori e gioendo dei suoi successi. Soprattutto è così intelligente da capire che non avrebbe mai potuto sconfiggere la sua sola e vera rivale: la Politica; così si allea con Winston per blandirla e conquistarla insieme a lui. Winnie riconoscerà sempre le qualità della sua Clemmie. Il tributo più tenero è la conclusione della sua autobiografia “Gli anni della mia giovinezza”: “… al settembre 1908 quando presi moglie; e da allora vissi felice.”

Winston Churchill in politica

Riprendendo il filo del racconto, come visto, Churchill ricopre svariati importanti incarichi nel governo liberale presieduto da H.H. Asquith, ma quello in cui fa valere maggiormente le sue doti di organizzatore e di modernizzatore è l’Ammiragliato. La Flotta è l’arma principale dell’Impero che, per la sua natura, sopravvive e si sviluppa solo se ha il controllo dei mari. La Gran Bretagna stessa sarebbe stata soffocata da un blocco navale totale. Churchill riceve l’incarico nel 1911 e si mette subito all’opera. I tempi stavano cambiando, in peggio.

Nel 1910 muore Edoardo VII, soprannominato “lo zio d’Europa” per gli stretti legami di parentela con tutte le case regnanti d’ Europa. La Germania, sotto Guglielmo II, ha la maggior crescita economica e tecnologica nel Mondo e non nasconde ambizioni di espansione coloniale alla ricerca di nuovi mercati e di approvvigionamenti di materie prime. Il Reich decide di sfidare l’Impero proprio nel settore in cui primeggia: la marina militare.

Guglielmo affida al suo ministro von Tirpitz il compito di rendere la flotta tedesca superiore a quella britannica; politica inaccettabile per Londra che vede minacciata non solo la sua potenza, ma – come detto- la propria sopravvivenza.

Churchill adotta una doppia linea politica: da un lato potenzia la Fleet, dall’altra cerca (invano) un compromesso con i Tedeschi proponendo un trattato navale che ponga un limite alle costruzioni di nuovi vascelli. Incrementa la costruzione delle Dreadnought, un tipo di nave estremamente moderna per i tempi e trasforma progressivamente l’alimentazione delle imbarcazioni passando dal carbone alla nafta ottenendo maggiore autonomia e velocità.

Per far ciò acquista, a nome del Governo, il 51% della “Anglo Persian Oil Company”, operazione che consente il costante approvvigionamento di combustibile. Inoltre, alla luce della “Entente Cordiale” con la Francia, convince il Gabinetto ad avviare un rapporto di collaborazione militare con i Transalpini con la costituzione di commissioni bilaterali.

Ed è interessante osservare che, grazie alla sua passione e curiosità verso le innovazioni scientifiche, è l’ideatore dell’aviazione militare con la costituzione della Royal Naval Air Service (6). E’, infine, il pioniere dei carri armati, il cui studio e prototipo viene commissionato proprio da Churchill in veste di Primo Lord.

Questo merito gli viene ufficialmente riconosciuto dopo la prima Guerra Mondiale dalla Royal Commission of War Inventions che lo elogia per “la ricettività, il coraggio e l’iniziativa” (7). Nell’agosto 1914, dunque, quando la grande carneficina ha inizio, “la Flotta è pronta” con l’apprezzamento da parte di tutti. Ma negli anni seguenti Winston avrebbe pagato a caro prezzo l’ambizione, l’audacia e la presunzione che lo contraddistinguevano.

Note:

(1) “The Churchills: a family portrait” – Celia Lee e John Lee -LumeBooks (pag. 135 e seguenti).

(2) Sito della BBC “History Extra” –  10 things you might not know about Blenheim Palace.

(3) Churchill l’ultimo leone – vol. II, William Manchester – Frassinelli (pag.296).

(4) Churchill la biografia – Andrew Roberts – UTET pag. 158.

(5) Il sorriso del bulldog – a cura di D. Enright – Liberilibri pag. pag.16.

(6) Churchill La vita politica e privata- Martin Gilbert- Mondadori pag. 201.

(7) Churchill la vita politica e privata – Martin Gilbert – Mondadori pag 251.

I libri consigliati da Fatti per la Storia su Winston Churchill!

  • Churchill l’ultimo leone – 4 volumi – William Manchester – Ed. Frassinelli.
  • Churchill La biografia – Andrew Roberts – Ed. UTET.
  • Churchill la vita politica e privata – Martin Gilbert – Mondadori.
  • Riconquistare Khartoum – Winston Churchill – Ed. Piemme.
  • Gli anni della mia giovinezza – Winston Churchill -Ed. Garzanti.
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