CONTENUTO
Versailles, trama
“Sei spaventato, certo che lo sei, tua madre sta morendo e il mondo è in fiamme.
Se c’è una cosa che ci insegna la storia è questa: cose terribili accadono ai re.
Tu sei l’Unto del Signore, benedetto dal Sole,
ma non detieni ancora ciò che conta veramente: il potere.
Senza di esso perirai e tutta la Francia insieme a te, poiché un re senza castello non è affatto un re.
E ora tu sogni il paradiso, ma devi costruirne uno per te stesso e far sapere al mondo intero che Luigi il Grande è arrivato.”
Sono queste parole pronunciate da Anna d’Austria, che appare in sogno al figlio Luigi XIV, ad aprire la Serie Tv Versailles. Siamo nel 1667. La regina madre è morta l’anno precedente e il 28enne Luigi, ancora traumatizzato dagli eventi della Fronda, decide di abbandonare Parigi e di spostare il suo governo nella residenza di caccia di suo padre.
Per attirare i nobili francesi alla sua corte e controllarli direttamente il sovrano lancia la costruzione della reggia di Versailles. E’ qui che hanno prevalentemente luogo gli intrighi, gli amori e le congiure rappresentate all’interno della serie, nel corso delle tre stagioni.
L’impresa di Luigi, dalle dimensioni e dai costi spropositati, provoca intorno a lui risentimento e discordia. Per il re e per i suoi uomini più fidati non sarà semplice gestire le continue cospirazioni ordite da nobili insoddisfatti e da spie straniere che giungono presso la corte francese.
Contesto storico di Versailles
L’edificazione della reggia di Versailles inizia nel 1672 e si protrae per circa tre decenni. Luigi XIV inizia a risiedervi insieme alla corte nel 1682 e da quel momento Versailles diventa a tutti gli effetti la vera capitale del regno.
Oltre ad essere un capolavoro architettonico ed artistico, la reggia deve anche essere considerata un capolavoro politico del Re Sole: rendendo palese la propria distanza fisica dal popolo, il monarca porta contemporaneamente a compimento il suo progetto di assoggettare le autonomie nobiliari al suo potere assoluto.
Così facendo la spocchiosa aristocrazia francese, che in passato aveva avuto modo di mostrare tutta la propria arroganza, viene ridotta all’ordine in una relazione di sottomissione al re che il palcoscenico dei riti di corte manifesta quotidianamente.
Luigi XIV, il Re Sole
Proprio l’etichetta imposta alla corte, con tutte le sue regole rigide e il suo complesso cerimoniale, rappresenta al meglio la nuova gerarchia del potere e della distanza che si crea tra il re e i nobili. Il sovrano non è più il “primus inter pares”, ma si posizione al di sopra di tutti gli altri.
Non a caso Luigi XIV sceglie come proprio emblema il sole:
“Per la sua luce, che illumina i corpi celesti che lo circondano come una corte, per i suoi raggi, che distribuisce equamente a tutti, per il bene che porta in ogni luogo, generando vita, gioia, azione, per la sua costanza che non muta mai, io scelgo il sole come l’immagine che può più magnificamente rappresentare un grande condottiero.”
Versailles, i personaggi della serie tv
Questa seria di produzione francese e canadese, interamente visibile su Netflix, ha raccolto ampio successo soprattutto tra i giovani. Il protagonista che veste i panni del Re Sole è George Blagden, già noto agli amanti di Serie Tv storiche per aver ricoperto il ruolo di Athelstan in Vikings.
L’attore britannico così si è espresso riguardo la sua interpretazione di Luigi XIV, durante la presentazione della terza e ultima stagione della serie:
“È stata una sfida per me rappresentare un uomo come lui, un uomo che ha ottenuto tutto quello che voleva e che aveva il potere assoluto. Dovevo rappresentare la psicologia di un uomo che vuole ottenere ma anche mantenere, che vuole migliorare e costruire un’eredità. Per un attore non c’è ruolo più avvincente, ambiguo, affascinante, con un carattere complesso. Ma io amo i caratteri complessi anche se si tratta di ruoli più rischiosi. Da spettatore guardo molta televisione e i miei personaggi preferiti sono sempre quelli che hanno molte cose in testa: problemi, segreti, fragilità. Per Luigi XIV è stato fondamentale renderlo interessante dal punto di vista psicologico, in modo da far emergere le sue vulnerabilità.”
Singolare e a tratti burrascoso è all’interno della serie il rapporto tra Luigi e suo fratello, Filippo Duca d’Orleans, brillantemente interpretato dal gallese Alexander Vlahos. Filippo vive all’ombra di Luigi, tuttavia cerca sempre di non essere oscurato totalmente dal fratello; nonostante vari litigi e incomprensioni rimane sempre al fianco del suo sovrano.
Il personaggio che probabilmente è stato caratterizzato fino all’eccesso è lo Chevalier de Lorraine, l’amante storico di Filippo, interpretato da Evan Williams. Incline alle feste e alla bella vita, il nobile ha un’intrigante e altalenante rapporto amoroso con Filippo. Ciò che più viene enfatizzato del personaggio sono le movenze e gli atteggiamenti che ne esaltano la spensieratezza e l’ironia.
Gli uomini di fiducia e i personaggi femminili
Vi sono poi i due uomini di fiducia del re: Fabien Marchal, il capo delle guardie di palazzo, e il maggiordomo Alexandre Bontemps. Entrambi sono leali cecamente al sovrano e ubbidiscono a qualsiasi ordine, anche alle richieste più spiacevoli. E’ molto interessante notare l’evoluzione di questi due personaggi nel corso delle tre stagioni.
Tra i personaggi femminili che assumono ruoli di notevole importanza all’interno della trama bisogna assolutamente citare: Enrichetta d’Inghilterra, prima moglie di Filippo; la Marchesa di Montespan, la storica favorita del Re Sole; la regina Maria Teresa d’Asburgo; Elisabetta Carlotta del Palatino, seconda moglie del Duca d’Orleans, e Madame de Maintenon.
La sigla di Versailles
Il regista francese Jalil Lespert, in occasione dell’anteprima al Roma Fiction Fest, si è così espresso sulla Serie Tv:
”Un’opera shakespeariana e moderna allo stesso tempo: abbiamo rispettato il nostro patrimonio storico, riprendendo stili e motivi dell’epoca ma abbiamo avuto anche la libertà di reinterpretare i costumi, per esempio, per la colonna sonora abbiamo usato anche musica elettronica.”
Effettivamente la bellissima colonna sonora Outro, del gruppo M83, riesce a immergere, sin da subito, lo spettatore nelle vicende ambientate alla corte di Versailles.
Curiosità sulla serie tv Versailles
A rendere la serie assai avvincente e piacevole da vedere sono un insieme di fattori: una trama che non scade mai nella banalità, nell’inconsistenza o nell’appiattimento dei personaggi; l’ottima scelta degli interpreti per i tanti protagonisti delle vicende narrate; una scenografia spettacolare (basti considerare che oltre a Versailles, sono stati utilizzati altri dieci castelli per le riprese); una ricostruzione storica, che seppur con diverse inesattezze e libere interpretazioni, non sorvola su alcuni aspetti fondamentali dell’assolutismo di Luigi XIV.
Riguardo l’attendibilità storica di Versailles Mathieu da Vinha, Direttore Scientifico del Centro di Ricerca di Versailles e consulente storico della serie, ha giustamente affermato:
“Questo è un romanzo storico. Gli scrittori hanno giocato con la cronologia e con i fatti. Questo è un ottimo intrattenimento. Spero che la gente si renderà conto che questa non è stata la realtà, e darà loro la voglia di sapere di più su Luigi XIV”.
La storica Pauline Ferrier-Viaud, esperta del periodo di Luigi XIV, ha fatto notare i diversi errori storici della serie criticando in particolare le inverosimiglianze fisiche, i personaggi creati senza valore storico, l’eccessiva semplificazione storica, e i dialoghi a suo modo di vedere incompatibili con la mentalità della Francia di quegli anni.
Tra le critiche legate alla veridicità storica della serie si può aggiungere il fatto che una figura di notevole importanza storica come il ministro delle finanze Jean-Baptiste Colbert, venga relegata in secondo piano rispetto a personaggi che storicamente non hanno avuto un ruolo così predominante all’interno della corte di Versailles.
Al di là però di queste pignole osservazioni che possono interessare soprattutto gli addetti ai lavori, consiglio vivamente la visione di questa serie poiché riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, raggiungendo l’obiettivo di catapultarlo nella Francia della seconda metà del seicento e di stimolarlo ad approfondire quell’affascinante periodo della storia francese.
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