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L’ultima legione: trama, cast e trailer

L'ultima legione è il film storico ispirato in parte all'omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi, dedicato liberamente agli avvenimenti che accompagnarono la fine dell'Impero romano d'Occidente e la nascita della leggenda di Re Artù. Di seguito trama, cast, curiosità e trailer.

di Diego Grossi
28 Novembre 2021
TEMPO DI LETTURA: 4 MIN
Lultima-legione

CONTENUTO

  • Il trailer de “L’ultima legione”
  • La trama del film “L’ultima legione”
  • Il cast e gli attori de “L’ultima legione”
  • Differenze tra film e vicenda storica

Il trailer de “L’ultima legione”

La trama del film “L’ultima legione”

Il film è tratto dall’omonimo romanzo storico di Valerio Massimo Manfredi, pubblicato nel 2002, e narra le vicende che portarono alla fine dell’Impero romano d’Occidente e la nascita della leggenda di Re Artù.

La storia viene narrata da Ambrosinus, un druido nativo di Britannia, che conosce la leggenda della spada di Giulio Cesare, un’arma che passò di mano in mano tra gli imperatori romani fino a Tiberio. Alla morte di Tiberio l’arma venne nascosta per evitare che uomini malvagi se ne impossessassero. Inizia poco prima dell’incoronazione di Romolo Augusto come imperatore nel 460 (la data è anacronistica). Avendo viaggiato in quasi tutto il mondo conosciuto in cerca della spada di Cesare, Ambrosinus diventa il tutore di Romolo. Il padre di Romolo, Oreste, regna a Roma, ma non è imperatore.

Il giorno prima dell’incoronazione Odoacre, comandante dei mercenari Eruli, Sciri e Turcilingi al servizio di Roma, chiede un terzo dell’Italia a Oreste, ma egli rifiuta. Lo stesso giorno, Romolo incontra il praefectus militum Aureliano Caio Antonio, chiamato “Aurelius”. La notte dopo l’incoronazione di Romolo, Roma è attaccata dalle milizie barbariche e molti degli uomini di Aurelio, incaricati di proteggere l’imperatore, vengono uccisi e anche Aurelio, solo svenuto, è dato per morto. Oreste e sua moglie vengono uccisi dal luogotentente di Odoacre, Wulfila, che cattura Romolo.

Il giorno dopo Odoacre, ora regnante dell’Impero occidentale, pianifica di uccidere Romolo. Tuttavia, Ambrosinus lo convince a risparmiare il bambino. Romolo, quindi, viene esiliato a Capri insieme ad Ambrosinus, sorvegliati da Wulfila e i suoi uomini. La sua prigione è la villa costruita più di quattrocento anni prima dall’imperatore Tiberio. Con l’aiuto di Ambrosinus, Romolo scopre una stanza segreta all’interno della villa. Scopre una statua di Cesare con la leggendaria spada.

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Romolo e Ambrosinius vengono salvati a Capri dal leale Aurelio e tre legionari sopravvissuti, accompagnati da una guardia dell’ambasciatore dell’Impero romano d’Oriente, una guerriera keralite di nome Mira. Quindi i fuggitivi si dirigono verso Fano come indicato loro dal senatore Nestore, amico di vecchia data di Aurelio, che vuole far imbarcare l’ultimo imperatore d’Occidente alla volta di Costantinopoli. Ben presto però il piano di Nestore si rivela una trappola ordita da Odoacre con il benestare dell’imperatore d’Oriente.

Ai fuggitivi non resta che dirigersi verso la Britannia nella speranza di trovare la leggendaria Legio IX Draco. Tuttavia giunti presso il vallo di Adriano, invece che l’invincibile legione, trovano dei vecchi e stanchi contadini. Dopo poco tempo Aurelio e gli altri vengono raggiunti in Britannia e aggrediti dagli uomini di Odoacre e dai guerrieri Angli di Vortgyn loro alleati. Con la promessa di avere la spada per regnare sull’intera Britannia (viene inoltre rivelato che Ambrosinius e Vortgyn sono vecchi nemici), Wulfila convince Vortgyn a combattere contro Ambrosinus e gli altri.

Aureliano, con la spada e al comando di poche forze, si scontra con l’esercito di Vortgyn. Mentre la battaglia infuria, i contadini e i loro figli, che in realtà sono ciò che resta della Legio IX Draco ritiratasi molti anni prima, intervengono in soccorso di Romolo e dei suoi guerrieri, dopo aver rispolverato le loro vecchie armature romane, e ribaltano le sorti della battaglia. Romolo uccide Wulfila con la spada di Cesare, vendicando i suoi genitori. Il giovane imperatore decide di non voler più guerre né sangue e getta via la spada, che va a incastonarsi in una solida roccia.

Molti anni dopo, Ambrosinus, che ha ripreso il suo vecchio nome celtico di Merlino è con un giovane Artù al quale rivela di essere figlio di Romolo (che ha preso il nome di Pendragon) che era stato allevato da Aurelio e Mira.

L'ultima-legione

Il cast e gli attori de “L’ultima legione”

La regia è affidata a Doug Lefler. Fanno parte del cast, attori di fama internazionale come il premio Oscar Colin Firth (Aurelio), Ben Kingsley (Ambrosinus/Merlino), Thomas Sangster (Romolo Augusto), Aishwarya Rai (MIra), Peter Mullan (Odoacre) e Kevin McKidd (Wulfila), star di Grey’s Anatomy.

Differenze tra film e vicenda storica

Le vicende narrate dal film e dall’omonimo romanzo sono frutto della fantasia dell’autore. Lo stesso discorso vale per i personaggi e per la Legio Nova Invicta (ad eccezione dell’ultimo imperatore Romolo Augusto, del magister militum Flavio Oreste e del comandante dei foederati Odoacre).

La data iniziale è sbagliata: dovrebbe essere 476 d.C. La maggior parte delle scene sono ambientate a Roma quando in realtà era Ravenna la vera sede dell’Impero in quegli anni. La Città Eterna trabocca di statue pagane quando in realtà da almeno 70 anni il Cristianesimo era religione ufficiale dell’Impero. I monumenti sono troppo nuovi per una città che recentemente aveva appena subìto tre “sacchi” e tante privazioni. Il castello di Vortgyn è rinascimentale e castelli di questo tipo verranno costruiti secoli dopo gli eventi narrati.

Il “colpo di stato” che depose Romolo Augostolo fu del tutto pacifico e quasi indolore. Qui invece sembra sia scoppiata una guerra civile con tanto di invasione. I “Barbari” che depongono Romolo Augusto dovrebbero essere Eruli e Sciri (non Goti, che verranno in Italia qualche anno dopo). Inoltre hanno atteggiamenti ancora troppo “barbari” per l’epoca; in realtà servendo come ausiliari nelle legioni erano già molto civilizzati.

Ad un certo momento Romolo parla con sua madre e dice che “negli ultimi 5 anni ci sono stati 5 imperatori, tutti morti assassinati”. Gli ultimi 5 imperatori di Occidente (a parte Romolo) sono stati, nell’ordine: Libio Severo, regnò dal 461 al 465, morte incerta, si tende alla morte naturale; Procopio Antemio, regnò dal 467 al 472, morto decapitato; Anicio Olibrio, regnò nel 472, morto probabilmente di malattia; Glicerio, regnò dal 473 al 474, deposto dal successore e comunque morto dopo gli avvenimenti del film; Giulio Nepote, regnò dal 474 al 475, deposto da Oreste, padre di Romolo, morì assassinato nel 480, dopo gli avvenimenti del film. Ricapitolando, 5 imperatori per 15 anni, due morti di cause naturali, due morti dopo il film e uno solo assassinato.

Diego Grossi

Diego Grossi

Giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei giornalisti del Lazio. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali (indirizzo storico-politico-sociale) presso l'Università degli studi di Roma Tre, con tesi di laurea in Storia e istituzioni degli Stati Uniti d'America dal titolo: “Le strategie comunicative dei presidenti americani in prospettiva storica: Kennedy, Reagan e Obama”. Responsabile editoriale e SEO Product Manager di Fatti per la Storia. Si è occupato della realizzazione del sito.

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