L’11 aprile 1951 il presidente statunitense Harry Truman solleva dall’incarico di comandante in capo delle forze delle Nazioni Unite nella guerra di Korea il generale Douglas MacArthur. SCOPRI IL FILM STORICO STASERA IN TV
Douglas MacArthur e la guerra di Corea
Quando nel giugno del 1950 l’esercito della Corea del Nord penetrò in Corea del Sud, lo spettro di una terza guerra mondiale si fece sempre più reale. Gli Stati Uniti, aderendo alla politica del contenimento adottata dal presidente Truman sin dal 1947, insieme all’elaborazione del Piano Marshall – firmato nel 1948 – non poterono certo restare immobili dinanzi all’avanzare della minaccia comunista. D’altro canto, però. non volevano un coinvolgimento totale che avrebbe implicato anche l’ingresso in prima linea di Cina e Unione Sovietica. Le ferite della Seconda Guerra Mondiale erano ancora aperte e sanguinanti e un nuovo conflitto globale doveva essere scongiurato in ogni modo.
Fu così che quando l’Organizzazione delle Nazioni Unite, a seguito della Risoluzione 82, chiese agli Stati Uniti di fare un nome per il ruolo di comandante che avrebbe guidato le loro forze nella guerra di Corea, il presidente Truman e il Joint Chiefs of Staff pensarono subito a Douglas MacArthur.
Egli aveva servito come Supreme Commander delle forze alleate nell’area del Pacifico durante la seconda guerra mondiale e aveva governato il Giappone, avvalendosi del ruolo dell’Imperatore Hirohito, dopo la resa definitiva del paese. MacArthur era quindi l’uomo giusto per la risoluzione della questione coreana.
Il licenziamento del generale MacArthur
Il Generale aveva assicurato al presidente Truman che la guerra in Corea avrebbe avuto vita breve. Inizialmente, infatti, le forze dell’ONU guidate da MacArthur riuscirono a respingere a nord del 38° parallelo l’esercito della Corea del Nord ma MacArthur si spinse oltre, arrivando al confine con la Cina, convinto che le possibilità che quest’ultima intervenisse fossero scarse. Così non fu.
Nel novembre del 1950 le divisioni cinesi lanciarono un attacco alle forze americane, respingendole a sud. Fu a seguito di questa risposta cinese che MacArthur pensò di utilizzare l’arma atomica contro la Cina comunista e di far leva sui nazionalisti cinesi a Taiwan. L’eccessiva intraprendenza del Generale non piacque però a Truman: per quest’ultimo la guerra doveva essere limitata, con lo scopo di bloccare l’avanzata comunista in Corea del Sud mentre per MacArthur rappresentava l’occasione di liberare la penisola coreana. Per questa ragione il Generale voleva forzare la mano.
Come accennato, la volontà di spingersi così avanti non piacque al presidente statunitense che l’11 aprile 1951 sollevò ufficialmente dall’incarico il generale MacArthur. Non era la prima volta che quest’ultimo si contrapponeva alla volontà del presidente in quanto, poco prima, aveva bloccato il tentativo di Truman di cercare un accordo per cessare il fuoco ordinando ai suoi uomini di spingere l’esercito nord-coreano oltre il 38° parallelo.
Riguardo al licenziamento del Generale, nel 1973 la rivista Time riportò una frase che avrebbe pronunciato il presidente Truman:
L’ho licenziato perché non ha rispettato l’autorità del presidente. Non l’ho fatto perché era un maledetto figlio di p******, sebbene lo fosse. Ma questo non va contro le regole dei generali, altrimenti tre-quarti di loro sarebbero in carcere.
Nelle sue memorie del 1956, Truman tornò sull’argomento, sottolineando come
Se c’è un elemento essenziale nella nostra Costituzione è il controllo civile delle forze armate. Le politiche sono fatte dagli ufficiali politici eletti non dai generali o ammiragli.