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Trama e sinossi del film The Last duel
Parigi, 29 dicembre 1386. Il film del regista Ridley Scott si apre con la popolazione parigina che affolla gli spalti in attesa del duello di Dio, il duello giudiziario noto anche come ordalia, che vede fronteggiarsi il cavaliere Jean de Carrouges (Matt Damon) e lo scudiero Jacques Le Gris (Adam Driver) alla presenza del sovrano Carlo VI di Valois. Da qui si fa un salto nel passato per ricostruire gli eventi che hanno provocato lo scontro all’ultimo sangue tra Jean de Carrouges e Jacques Le Gris entrambi sudditi in Normandia del conte Pierre D’Alencon (Ben Affleck).
Basato su fatti realmente accaduti il film fa luce sull’ultima ordalia legale svoltasi in Francia e autorizzata dal sovrano al termine del procedimento processuale al quale ha assistito personalmente nell’aula del Parlamento di Parigi: Jean de Carrouges accusa il vecchio amico Jacques Le Gris di aver stuprato la propria moglie Marguerite de Thibouville (Jodie Comer) durante la sua assenza e di fronte alla negazione della violenza da parte di Le Gris si dichiara disposto a dimostrare la veridicità della versione data dalla consorte sottoponendosi al volere di Dio attraverso il duello giudiziario.
Un atto di valore quello di De Carrouges che, dopo numerose battaglie, mette nuovamente a rischio la propria vita in una prova pericolosa più per riscattare il proprio onore che quello di Marguerite la quale, da parte sua, ha avuto la forza e la determinazione di denunciare l’oltraggio subito per far trionfare la verità.
The last duel, trailer del film
Cast e personaggi storici del film The last duel
The last duel, basato sul romanzo storico “L’ultimo duello. La storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale” di Eric Jager e presentato Fuori Concorso al Festival del Cinema di Venezia 78, è diretto da Ridley Scott, già regista in passato di altri film storici come ad esempio “Le crociate – Kingdom of Heaven” e “Robin Hood”, il quale ha lavorato sulla sceneggiatura scritta da Ben Affleck, Matt Damon e Nicole Holofcener. A comporre il cast, interpretando i protagonisti di questa vicenda storica-giudiziaria della Francia del XIV secolo, è una nutrita schiera di attori affermati e noti al grande pubblico:
- Matt Damon è il valoroso combattente Jean de Carrouges, figlio del Capitano e Visconte di Bellême, il quale fa il suo debutto come scudiero nella Battaglia di Cocherel combattuta il 16 maggio 1364. Dopo essersi distinto durante l’assedio di Limoges del 1370, nel quale combatte assieme all’amico e commilitone Jacques Le Gris, giura fedeltà al conte Pierre d’Alencon;
- Adam Driver è Jacques Le Gris uno scudiero di umili origini anche lui feudatario del conte Pierre d’Alencon del quale diventa stretto uomo di fiducia grazie alla sua intelligenza e al carattere spavaldo e libertino che gli procura la fama di donnaiolo: il conte gli affida la cura delle sue finanze e la riscossione dei debiti dei suoi vassalli;
- Jodie Comer veste i panni di Marguerite de Carrouges, la giovane figlia di Jean de Carrouges data in sposa insieme ad una cospicua dote a Jean de Carrouges. La donna con il passare del tempo deve constatare il fatto che il marito, abbagliato dalla propria sete di onore, le riserva pochissime attenzioni: nonostante questo però lei fa di tutto per compiacerlo e per essere una buona moglie.
- Ben Affleck interpreta il conte Pierre d’Alençon di Normandia, cugino del sovrano Carlo VI di Valois, un intrigante donnaiolo che accoglie nelle proprie grazie Jacques Le Gris suo immancabile compagno nelle nottate lussuriose trascorse a palazzo;
- Nathaniel Parker è Sir Robert D’Thibouville, il padre di Marguerite, graziato dal sovrano dopo il suo tradimento e suddito anche lui del conte Pierre d’Alençon;
- Harriet Walter veste i panni di Nicole de Buchard, la madre di Jean de Carrouges che spesso entra in contrasto con la nuora poiché non apprezza il suo modo di interpretare il ruolo tradizionale di moglie di casa;
- Alex Lawther interpreta il re Carlo VI di Francia della dinastia dei Valois, detto il Beneamato o anche il Folle per i suoi attacchi di follia provocati da una presunta schizofrenia paranoide, il quale regna in Francia dal 1380 al 1422.
- A completare il cast del film sono Clive Russell, zio del Re Carlo VI, noto al grande pubblico per aver interpretato il personaggio di Ser Brynden Tully nella serie tv Il trono di spade; Sam Hazeldine (Thomin du Bois), Michael McElhatton (Bernard Latou), Marton Csokas (Crespin); Oliver Cotton (Jean de Carrouges III); Željko Ivanek (Le Coq); Adam Nagaitis (Adam Louvel).
La vera storia del film The last duel
La storia di “The last duel” si basa su eventi storici realmente accaduti nella Francia della fine del XIV secolo. Al centro della trama vi è la vicenda dei due scudieri Jean de Carrouges e Jacques Le Gris legati da una bella amicizia rafforzatasi durante le battaglie combattute fianco a fianco. Il rapporto tra i due inizia, però, a deteriorarsi a partire dal 1381 quando Le Gris e Carrouges ingaggiano una discussione pubblica per il dominio del terreno di Aunou-le-Faucon che Carrouges considera parte della dote della sua nuova sposa Marguerite de Thibouville, figlia di un controverso scudiero normanno che fino a poco tempo prima ha posseduto il terreno di Aunou.
Convinto di essere nel giusto Carrouges fa causa al suo conte Pierre d’Alençon che invece dichiara di essere il legittimo proprietario di Aunou; quest’ultimo allora fa visita al re suo cugino per avere il sostegno che riesce ad ottenere. Dopo la presa di posizione pubblica del sovrano in favore di Pierre, Carrouges rimane isolato dalla corte e aumenta il proprio astio nei confronti dell’ormai ex amico Le Gris che, divenuto stretto consigliere del conte, viene da lui nominato nuovo signore di Aunou-le-Faucon.
Un riavvicinamento provvisorio tra i due avviene nell’inverno del 1384, quando si incontrano nella tenuta di un amico comune, Jean Crespin, per celebrare la nascita di suo figlio; è in questa occasione che Carrouges fa debuttare la moglie Marguerite in società e nel corso del banchetto la donna conosce Le Gris. Alcuni mesi dopo questo evento Jean de Carrouges parte per una campagna militare in Scozia mentre Le Gris ne approfitta per aumentare la sua influenza sul conte e per ottenere ulteriori guadagni finanziari e territoriali in assenza del suo rivale.
Carrouges fa ritorno a casa dopo un anno, da cavaliere, acciaccato e sofferente per la lunga e sterile campagna militare condotta. Il 18 gennaio 1386, mentre Carrouges si trova a Parigi per riscuotere del denaro, Le Gris pare abbia approfittato dell’assenza di domestici per entrare nel castello della madre di Carrouges e compiere abuso sessuale nei confronti di Marguerite.
La donna, allontanando ogni paura ed esitazione, rivela tutto al marito Jean il quale decide di accusare pubblicamente Le Gris e ottenere giustizia per l’oltraggio subito. Ecco come la Chronique du Religieux de Saint-Denys riporta la tesi accusatoria dei due coniugi presentata durante la fase processuale:
La lady, inconsapevole del suo disegno malvagio, lo aveva condotto qua e là come un buon amico e lo aveva portato nella camera degli ospiti, ma egli non fu in grado di nascondere la sua selvaggia intenzione, perché immediatamente iniziò a confessarle il suo amore e ad implorare e mescolare doni con preghiere e tormentare lo spirito della donna in ogni modo, e quando vide la sua fermezza, l’amore improprio lo rese audace, e gettandola giù con il braccio sinistro rubò la sua castità e ottenne la vittoria del desiderio.
Di fronte alla negazione di Le Gris di aver commesso il reato il sovrano Carlo VI decide di stabilire la presunta colpevolezza dell’imputato attraverso quello che sarebbe divenuto l’ultimo duello di Dio autorizzato in Francia. Questo duello è una forma di giudizio diffuso durante l’epoca medievale nel continente europeo e noto per lo più con il termine “ordalia” (istituto tipico del diritto germanico) nella quale una contesa giudiziaria viene risolta attraverso il combattimento tra due contendenti o attraverso dei campioni scelti; vi è la convinzione assoluta che l’esito del duello, condotto secondo precisi rituali, non dipenda tanto dal valore dei combattenti, quanto dal giudizio divino che premia colui che si trova nel giusto.
La recensione del film The last duel (L’ultimo duello)
“The last duel” rappresenta, forse, il film epico storico di Ridley Scott più emozionante tra quelli realizzati dal noto cineasta. Sicuramente rispetto alle pellicole precedenti, che fanno parte dello stesso genere, in “The last duel” la veridicità degli eventi storici non viene offuscata o sacrificata per interessi di trama come spesso avviene per l’opera d’arte cinematografica in generale, la quale ha specifici obiettivi da perseguire e doveri da onorare nei confronti del pubblico.
Non è un caso che questo aspetto sia stato evidenziato di recente da un giornalista durante un’intervista al regista che però non ha preso molto bene tale osservazione e ha reagito rivolgendosi al malcapitato con un linguaggio alquanto colorito, per usare un eufemismo.
Nella pellicola risulta essere apprezzabile e vincente la scelta narrativa di Scott che divide il film in tre capitoli, ricostruendo gli eventi attraverso il punto di vista dei tre protagonisti. Vi è quindi la verità di Jean de Carrouges seguita da quella di Jacques Le Gris, per poi arrivare a quella di Marguerite. Quando si cambia il punto di vista il mondo appare assai diverso così come le persone che lo abitano; ed è proprio questo che avviene nel corso del film quando a turno i tre protagonisti ci vengono mostrati in maniera diversa tanto da sembrare quasi irriconoscibili rispetto al momento precedente.
Alla fine dei tre capitoli non delude le attese l’epico scontro finale, all’ultimo sangue, tra i due cavalieri che mette fine una volta per tutte alla disputa; il combattimento rappresenta un vero e proprio evento mediatico per l’epoca tanto da catturare totalmente l’attenzione della popolazione parigina che assiste in massa al duello.
Come considerazione conclusiva vale la pena sottolineare il fatto che al termine della pellicola il personaggio che realmente risulta essere il vero vincitore morale dell’intera vicenda è Marguerite, la donna che di fronte alla violenza subita e alla mancata solidarietà della suocera e dell’amica, si rifiuta di tacere e accusa il suo stupratore: un atto di ribellione e di sfida che, in epoca medievale, potrebbe costarle la vita.
The last duel, intervista al regista Ridley Scott
La prima volta che ho sentito parlare dell’ultimo duello legalmente autorizzato disputato nella Francia medievale, ho capito subito che se ne sarebbe potuto ricavare un film potente. E quando ho saputo che Matt Damon, Ben Affleck, e Nicole Holofcener stavano scrivendo la sceneggiatura, non ho avuto dubbi sul fatto che sarei stato io a dirigerlo. Il film mi ha dato l’occasione di riprendere il tipo di storia epica che amo, ma arricchita dai temi del coraggio, dell’inganno e della difesa di una causa che fanno presa sul pubblico di oggi. Il film è la storia di un’amicizia e di un’unione coniugale distrutti a causa di un atto particolarmente crudele e disonorevole, ma è anche la storia del coraggio di una donna che fa sentire la propria voce. È un’opera che fa riflettere, e ne sono particolarmente orgoglioso.
(Estratto di intervista a Ridley Scott da https://www.labiennale.org/it/cinema/2021/selezione-ufficiale/fuori-concorso/last-duel)
The last duel nonostante abbia la regia di Ridley Scott non mi è piaciuto come trama. Fastidiosa. De Courreges era un bestione, la moglie coraggiosa ma poteva non confessare, l’altro pavido. La fine no . Doveva morire il bestione. No non è duplicato non l’ho mai letto, lo fate apposta per non mettere il commento.