Con il termine “preistoria” si indica convenzionalmente il periodo che precede l’invenzione della scrittura, avvenuta intorno al 3000 a.C., evento che segna l’inizio della storia vera e propria. Tra i 7 e i 5 milioni di anni fa son comparsi i primi esseri viventi di tipo umano, gli ominidi, di cui è possibile oggi ricostruire l’aspetto e le caratteristiche principali grazie alla paleoantropologia, la scienza che studia proprio le antiche sembianze umane.
La Preistoria è il periodo più lungo della storia dell’uomo, quello che precede l’invenzione della scrittura. Questo vastissimo arco temporale copre milioni di anni, dalla comparsa dei primi ominidi fino all’inizio delle prime civiltà organizzate. L’inizio della Storia, infatti, coincide convenzionalmente con la comparsa della scrittura, un evento che segna una svolta decisiva per quel che riguarda la capacità dell’uomo di conservare e trasmettere il sapere. A differenza delle epoche storiche, la cui ricostruzione si basa principalmente su documenti scritti, la Preistoria viene studiata attraverso specifici reperti materiali: strumenti, resti umani e animali, pitture, utensili e tracce di antiche abitazioni. È un’epoca senza “voce”, ma ricchissima di testimonianze archeologiche che ci raccontano come si è sviluppata la nostra specie.
La Preistoria si suddivide in più fasi, determinate soprattutto dal tipo di materiali utilizzati per costruire strumenti e armi:
Il lungo viaggio dell’umanità comincia in Africa, dove si sviluppano i primi ominidi, antenati dell’uomo moderno. Le principali tappe dell’evoluzione umana includono le seguenti specie:
La scoperta del fuoco ha avuto un impatto rivoluzionario: ha permesso di cucinare il cibo, scaldarsi, proteggersi e prolungare la giornata con la luce. Allo stesso modo, l’evoluzione del linguaggio ha favorito la trasmissione della conoscenza e il rafforzamento dei legami sociali.
Durante il Paleolitico, la vita è profondamente legata alla natura. Gli uomini vivono in piccoli gruppi nomadi, si spostano continuamente seguendo la disponibilità di cibo e risorse. Le attività principali sono la caccia, la pesca e la raccolta di frutti spontanei, radici e semi. Gli strumenti vengono realizzati principalmente in pietra scheggiata, ma anche in osso o legno. Con il tempo, la tecnologia si affina e compaiono lame, raschiatoi, punte, aghi, arpioni. La sopravvivenza dipende dalla manualità, dall’esperienza e dalla cooperazione. Le abitazioni sono spesso grotte, ma esistono anche capanne temporanee costruite con rami, ossa e pelli di animali. Il vestiario è solitamente realizzato con pelle conciata e cucita con ago e filo d’osso.
Anche se non esistono veri e propri sistemi di scrittura, gli uomini e le donne preistorici sono in grado di esprimersi attraverso forme artistiche sorprendenti. Le pitture rupestri, ritrovate in grotte come Lascaux (Francia) o Altamira (Spagna), mostrano figure di animali, mani, simboli e scene di caccia realizzate con grande abilità artistiche. Queste opere celano spesso significati magici o religiosi: si pensa che siano da collegare a riti propiziatori o a cerimonie collettive. Vi sono poi delle statuette (come la celebre Venere di Willendorf) che testimoniano l’importanza della fertilità e del culto della natura. L’arte, quindi, racchiude in sé vari significati: è comunicazione, spiritualità, identità.
All’inizio dell’età neolitica, in alcune regioni del Medio Oriente (la cosiddetta “Mezzaluna Fertile”), ha inizio un cambiamento epocale con la nascita dell’agricoltura e dell’allevamento. L’uomo passa da uno stile di vita nomade a uno stile di vita sedentario. Questo fenomeno, noto come rivoluzione neolitica, trasforma radicalmente la società: le persone cominciano a coltivare cereali (grano, orzo) e a domesticare animali (pecore, capre); nascono i villaggi stabili, con capanne in pietra o mattoni; la produzione di ceramica permette di conservare cibo e acqua; si sviluppano nuove tecnologie come la tessitura, le macine e gli aratri; appaiono le prime disuguaglianze economiche e sociali, poiché chi possiede più scorte alimentari detiene più potere. Con la sedentarietà si sviluppa anche un nuovo rapporto con il territorio, con la natura e con il concetto di proprietà.
Dopo il Neolitico arriva il tempo dell’età dei metalli che si suddivide in età del Rame, del Bronzo e del Ferro. La metallurgia consente agli uomini la creazione di utensili e armi più resistenti e versatili. Si diffondono, inoltre, i commerci a lunga distanza, le prime rotte mercantili, e le società diventano in questa fase sempre più complesse e stratificate. Le innovazioni tecnologiche si moltiplicano: la ruota, la vela, i carri, l’aratro a trazione animale. E’ il momento in cui si gettarono le basi delle prime civiltà storiche (Mesopotamia, Egitto, India, Cina), che saranno protagoniste del periodo successivo, quello della Storia antica.
Studiare un’epoca senza che siano stati tramandati documenti scritti può sembrare difficile, ma la scienza attuale mette a disposizione strumenti straordinari. Gli archeologi scavano nel terreno per trovare reperti, che poi vengono datati con tecniche come il carbonio-14. Gli antropologi analizzano ossa e denti per comprendere dieta, malattie e migrazioni degli esseri umani del passato. Le ricostruzioni digitali, la genetica e la paleontologia contribuiscono a creare un’immagine sempre più accurata della vita preistorica. Ogni frammento, ogni oggetto, ogni osso umano può raccontare una storia particolare e straordinaria.
La Preistoria è molto più di un’epoca remota e silenziosa: è un racconto di un periodo segnato da adattamento, creatività e resilienza. È la storia della specie umana che si fa strada nel mondo, costruendo gli strumenti – materiali e culturali – che renderanno possibile tutto ciò che verrà dopo. Dalla pietra alla penna, dalla caverna alla città: la Preistoria è il primo capitolo di un lungo, affascinante viaggio degli umani che ancora oggi continua.
© 2019-2025 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.
© 2019-2025 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.