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La passione di George Lucas per la storia è una delle chiavi del successo di Star Wars, saga che allude, nel corso della tripla trilogia, a diversi periodi del passato. L’impronta storica data dal regista californiano è stata definita dal libro del 2013 Star Wars and History, curato da due professoresse di storia Nancy R. Reagin e Janice Liedl. La raccolta di articoli, scritti da importanti storici, è stata suggellata dallo stesso Lucas, avendo collaborato di suo pugno alla realizzazione dell’antologia. Il rapporto tra la storia e Star Wars può essere sintetizzato in 5 precisi parallelismi.
L’Impero Galattico e la Germania nazista
Un Impero spietato nella repressione della Resistenza galattica, con forze d’assalto scelte a protezione del Capo. Gli Stormtroopers sono la prima, chiara, allusione alla Germania del Secondo e del Terzo Reich. Le Stoßtruppen (in inglese Stormtroopers) erano squadre dell’esercito tedesco nel corso della Prima Guerra Mondiale specializzate in assalti ed infiltrazioni tra le linee nemiche. Successivamente, nel primo Dopoguerra, le tattiche e l’addestramento della squadra regolare costituirono il know how necessario alla nascita dei Freikorps, milizie paramilitari sorte in Germania nei primi anni della Repubblica di Weimar. Tra queste le più note erano senza dubbio le Sturmabteilung, le SA naziste a protezione di Adolf Hitler sin dai tempi del Putsch di Monaco.
Altri riferimenti alla storia del nazismo in Star Wars possono essere colti nelle uniformi degli ufficiali imperiali e nell’elmo di Darth Vader, somiglianti da vicino a quelli indossati dai membri della Wehrmacht nel corso della Seconda Guerra Mondiale, e nella graduale ascesa di Palpatine, da cancelliere ad imperatore. Analogamente ad Hitler, prima Cancelliere e poi Fuhrer (con l’unione delle cariche di capo di governo e capo di stato), anche Palpatine prima viene nominato Cancelliere e successivamente si autoproclama Imperatore, dopo aver stroncato internamente alla Galassia qualsiasi forma di opposizione (o presunta tale).
Palpatine e Richard Nixon
L’immediato parallelismo tra Palpatine e Hitler nascondeva nella realtà una satira “vicina vicina” agli Stati Uniti. L’ispirazione diretta per l’antagonista malvagio della saga, nelle parole di George Lucas, fu data da Richard Nixon e dalla guerra del Vietnam. Secondo The Making of Star Wars: Return of the Jedi di J.W. Rinzler, alla domanda se l’imperatore Palpatine fosse un Jedi, il regista rispose:
“No, era un politico. Richard Nixon era il suo nome. Ha sovvertito il Senato e ha preso il sopravvento, diventando un uomo dalle aspirazioni imperiali, ma faceva finta di essere un ragazzo davvero gentile”.
In un’intervista pubblicata nel 2005 sul Chicago Tribune, Lucas ha detto di aver originariamente concepito Star Wars come reazione alla presidenza di Nixon.
“Si trattava davvero della guerra del Vietnam, ed è stato il periodo in cui Nixon intendeva ricandidarsi per un secondo mandato presidenziale, il che mi ha portato a pensare a come, nel corso della storia, le democrazie si trasformano in dittature: non a come vengono rovesciate da colpi di stato o cose del genere, ma come la democrazia stessa si trasformi in tirannia”.
Gli Ewok e i Viet Cong
La guerriglia condotta dall’Alleanza Ribelle contro l’Impero Galattico rispecchiava l’impari battaglia, sul piano militare, tra una forza ribelle e una superpotenza globale che, nell’anno di uscita nelle sale di Guerre Stellari, si era da poco conclusa in Vietnam. Lucas, che originariamente doveva dirigere il noto film di guerra Apocalypse Now, ha ricordato in un commento a latere della riedizione del 2004 di Star Wars VI – The Return of the Jedi, che i Viet Cong furono la sua ispirazione per gli Ewok. Gli abitanti pelosi della Luna boscosa di Endor, nell’episodio conclusivo della trilogia originale, riuscirono a sconfiggere un avversario di gran lunga più potente nonostante le loro armi primitive, soprattutto grazie alla loro superiore conoscenza del territorio locale. Esattamente come i Viet Cong.
Da Repubblica ad Impero: Roma antica
La mediorientaleggiante architettura del pianeta Naboo e di Tatooine, le corse degli sgusci, le istituzioni politiche e alcuni nomi dei personaggi di Star Wars, da La Minaccia Fantasma a La Vendetta dei Sith, appaiono da vicino un tributo al passato, prima repubblicano e poi imperiale, di Roma. Dai nomi latineggianti dei cancellieri Valorum e Palpatine alle corse dei pod che riecheggiano le atmosfere di Ben Hur, la prima trilogia di Star Wars sembra raccontare i drammatici e turbolenti anni della caduta dalla Repubblica e della proclamazione (ufficiosa) dell’Impero Romano. Con il Senato svuotato progressivamente dei suoi poteri e l’imperium concentrato nelle mani di una sola persona, uscita vincitrice da una guerra civile galattica, Palpatine appare un Ottaviano Augusto imperatore di una galassia lontana lontana.
Due ordini di alto profilo morale: i Cavalieri Jedi e i Cavalieri Templari
I Cavalieri Jedi, guardiani della pace e della giustizia nella Repubblica Galattica, presentano somiglianze non solo con i samurai giapponesi e i monaci Shaolin, ma anche, e soprattutto, con l’ordine monastico militare medievale dei Cavalieri Templari. I Templari, come ricorda Terrance MacMullan nel suo libro Star Wars and History, erano stimati più di altri ordini cavallereschi per la loro austerità, devozione e purezza morale. Analogamente ai Cavalieri Jedi avevano fatto voto di povertà all’interno di un ordine militare-monastico che gestiva grandi risorse materiali. Anche l’organizzazione gerarchica dei Jedi riecheggia da vicino i vertici dei Templari: un consiglio di 12 membri di anziani guidato da un grande maestro era a capo di entrambi gli ordini, e anche l’abbigliamento Jedi somiglia da vicino a quello indossato dall’ordine medievale.