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Il 9 marzo del 1953 si concludevano i solenni funerali di Iosif Stalin, l’uomo che per trent’anni aveva guidato l’Unione Sovietica e il comunismo mondiale.
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La morte di Stalin
La data della morte rimane ancora un mistero. Avvenuta per emorragia cerebrale, come sancì il professor Lumoskij del Centro medico del Cremlino, la notizia della morte di Stalin venne ufficializzata soltanto il 6 marzo, certificando l’avvenimento alle 21.50 della sera precedente. L’ora e il giorno effettivo della morte, però, non sono ancora chiari in quanto rimangono diverse discrepanze tra le versioni date dai testimoni, alcune anche dopo 35 anni.
I funerali di Stalin
I funerali che vennero riservati a Iosif Stalin, segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e punto di riferimento del movimento comunista internazionale, furono tra i più solenni mai visti. Per tre giorni centinaia di migliaia di persone si riversarono per le strade, rendendo omaggio a colui che, tra luci e ombre, aveva reso l’Unione Sovietica una superpotenza in grado di sconfiggere l’armata del Terzo Reich e di plasmare il nuovo ordine mondiale post-bellico.
Durante i funerali, le folla fu talmente immensa che, nella calca generale, morirono anche alcune persone. La salma venne imbalsamata e portata nella Piazza Rossa per la parata finale alla quale, per l’Italia, assistettero anche Pietro Nenni, segretario del Partito Socialista Italiano, e Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano.
I funerali ripresi da Martin Manhoff
Il 9 marzo, dagli uffici dell’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca, Martin Manhoff, un funzionario dell’esercito statunitense, filmò l’unica ripresa indipendente dei funerali di Iosif Stalin. Espulso l’anno successivo con l’accusa di spionaggio, Manhoff, con il suo filmato, fornì una documentazione senza filtri di un pezzo fondamentale della storia sovietica.