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Dai migliori uomini delle SA nasce l’Ordine Nero del Terzo Reich. La guardia del corpo di Adolf Hitler che sotto il comando di Heinrich Himmler diventa uno Stato dentro lo Stato e un incubo per l’Europa.
La guardia personale di Hitler
Nel marzo 1923 nasce la Stabswache, guardia del quartier generale, un gruppo di pochi uomini scelti per essere le guardie del corpo di Hitler. A pochi mesi dalla fondazione il gruppo viene rinominato Stosstrupp, la truppa d’assalto di Hitler, e la guida è affidata a Joseph Berchtold, un ex ufficiale fedele al leader nazista. La milizia, formata da poche centinaia di uomini, sceglie il Totenkopf, la testa di morto, per distinguersi dalle “camicie brune” di Ernst Röhm, le Sturmabteilungen (SA).
Hitler ha l’esigenza di contrapporre alle SA di Röhm un corpo paramilitare solo a lui fedele, con la quale decide di irrompere in una birreria di Monaco tentando senza successo di attuare un colpo di Stato: ne esce illeso ma perde cinque uomini delle Stosstrupp, decisive per la sua incolumità nel corso dello scontro a fuoco con l’esercito tedesco. Mentre Berchtold è ferito e sceglie l’esilio austriaco, in Hitler matura l’idea di conquistare il potere passando per vie più istituzionali e sceglie di rimanere in Germania, preoccupandosi del suo processo per tradimento e la messa al bando del Partito nazista e della Stosstrupp.
Nel 1925 Hitler è in libertà e decide di rifondare il Partito, fa risorgere la sua milizia e la ribattezza Schutzstaffeln (SS), squadre di protezione. Il ruolo iniziale della nuova formazione è la protezione dei membri del partito durante le loro uscite per comizi o manifestazioni. Julius Schreck è il primo capo delle SS, sostituito nel 1926 da Berchtold, l’ex guida della Stosstrupp, rientrato dall’esilio in Austria dopo il fallito putsch di Monaco.
Nel 1929 Heinrich Himmler, su ordine di Hitler, diventa il nuovo Reichsführer-SS, Comandante in capo delle SS naziste, il futuro Ordine Nero del Führer.
Heinrich Himmler: il maestro dell’Ordine delle SS naziste
Hitler definisce il nuovo capo delle SS «il mio Ignazio di Loyola», in riferimento al fondatore dei gesuiti, alla cui struttura e ai cui rituali Himmler si ispira liberamente. Egli crede tuttavia nel misticismo pagano e nelle teorie dell’ideologo e filosofo nazista Alfred Rosenberg, a tal punto da fondare una serie di istituzioni dell’Ahnenerbe (Eredità ancestrale) per studiare le antiche lingue germaniche, la storia e la genealogia del popolo tedesco nel tentativo di dare verità obiettive alle teorie razziali.
Lo scopo finale per Himmler è creare una guardia pretoriana del Führer elitaria e fedele, ma anche un ordine mistico di uomini ariani, ispirato alle leggende medievali e alle storie dei cavalieri teutonici: il Deutsche Männerorder, l’Ordine degli uomini tedeschi, una effettiva aristocrazia nazista.
In pochi anni Himmler riesce ad aumentare le iscrizioni alle SS che, rimanendo altresì una forza limitata nel numero, arrivano a distinguersi sempre di più dalle SA di Röhm, tanto numerose quanto indisciplinate. Non tutti possono arruolarsi nelle SS, i candidati devono mostrare nell’aspetto esteriore i segni della loro discendenza nordica ed essere alti più di un metro e settantatré. Mentre Himmler esamina nel suo ufficio le foto delle reclute con la sua lente d’ingrandimento alla ricerca di tratti slavi o mongolici, nei campi d’addestramento i futuri soldati delle SS svolgono prove fisiche e psichiche, subiscono l’indottrinamento ideologico e imparano il giuramento come una preghiera: «Giuro a te, Adolf Hitler, come Führer e cancelliere del Reich tedesco, fedeltà e coraggio. Faccio voto di obbedienza fino alla morte a te e ai comandanti che nominerai. Che Dio mi assista!».
Ufficialmente sotto il comando delle SA, la formazione paramilitare delle SS non è ben vista né dagli uomini di Röhm né tantomeno da Blomberg, capo di stato maggiore del Reichswehr, l’esercito della Repubblica di Weimar. Le SS di Himmler giocano ad imporsi lentamente come un ordine nuovo, cuore del nazionalsocialismo, acquisendo sempre più importanza e incutendo timore, riuscendo più delle altre forze ad incarnare l’illusione della razza dominante.
Nel 1933 Hitler giunge al potere e riflettere sul destino delle SA, arrivate a contare oltre due milioni di uomini: una forza che può prematuramente concludere la scalata del Führer verso la conquista dei pieni poteri. La crisi tra i comandanti delle SA e Hitler si fa sempre più critica e nel 30 giugno 1934 le SS diventano lo strumento dell’epurazione con cui viene portata a termine la sanguinosa purga interna al partito, la Notte dei lunghi coltelli.
Con l’eliminazione fisica dei suoi comandanti le SA si riducono fino a diventare una polizia di frontiera durante il conflitto mondiale; per anni braccio armato del nazismo e artefici del suo successo, le SA diventano un ostacolo al potere illimitato di Hitler e alla creazione del Führerstaat, lo Stato del Führer, dove le SS naziste di Himmler assumono definitivamente una posizione indipendente diventando l’arma di repressione e controllo del Terzo Reich.
Identità, controllo e potere delle SS tedesche: uno Stato nello Stato
Himmler organizza la sua forza dividendola in due rami: le Allgemeine-SS, SS-generali e le Verfügungstruppen, poi trasformate in Waffen-SS, SS-combattenti. La prima unità armata nasce come guardia personale del Führer, la SS-Leibstandarte Adolf Hitler, creata su incarico da Joseph Dietrich, tra i più noti generali delle SS.
Successivamente vengono creati altri tre reggimenti (Deutschland, Germania e Der Führer), posti sotto il comando di Paul Hausser, dai quali nasceranno tutte le altre unità militari delle SS. Parallelamente alla formazione di questi reggimenti viene istituito un nuovo ramo dell’organizzazione affidato al comando di Theodor Eicke e composto dalle unità chiamate Totenkopfverbände, formazioni della testa di morto, future protagoniste della gestione dei tristemente noti campi di concentramento nazisti.
Himmler non vuole trascurare l’importanza di una forte identità alla base del suo Ordine, decidendo di intervenire su degli aspetti simbolici e ideologici. Le divise sono completamente nere con una fascia rossa e una svastica bianca sul braccio, un cappello nero con i simboli della testa di morto e dell’aquila. Onnipresente anche il simbolo per eccellenza, i due aculei modellati come le saette di un lampo che affondano le radici nelle rivolte dei contadini tedeschi nel XV secolo.
Gli uomini delle SS ricevono anelli, spade e pugnali cerimoniali decorati con rune pagane, gli stessi figli ricevono un nome nel corso di altre cerimonie. Gli adepti dell’Ordine oltre a dover praticare l’astinenza da alcool e tabacco, devono sottostare a regole matrimoniali molto rigide: le mogli devono essere ariane e sottoposte al vaglio dei vertici dell’arma per esaminare la compatibilità psichica tra i due sposi, così da garantire un matrimonio fertile alla Germania.
Ogni membro delle SS è obbligato ad avere almeno 4 figli e se non può raggiungere tale cifra deve ricorrere alle adozioni gestite dalla Lebensborn, “Sorgente di vita”, un’istituzione fondata nel 1936 da Himmler con lo scopo di incrementare la popolazione ariana e di garantirne la purezza.
Nate come squadre di protezione e di sicurezza, le SS di Himmler mirano al controllo totale della polizia e delle forze di sicurezza nazionali. Reinhard Heyndrich, il Macellaio di Praga e braccio destro di Himmler, fonda la Sicherheitsdienst (SD), il servizio di sicurezza e d’intelligence delle SS e nel 1936 assume il controllo della Gestapo e della polizia giudiziaria. Nel 1939 Himmler crea Il Reichssicherheitshauptamt o RSHA, uno degli 8 dipartimenti in cui si dividono le SS, per il controllo totale delle forze di sicurezza della Germania.
Padrone degli organi di repressione e distanti dal partito e dalla popolazione, le SS naziste procedono senza intoppi verso la conquista di un potere sempre maggiore. Molti politici e uomini pubblici scelgono di farne parte e sono nominati ufficiali d’onore delle SS, provocando una moltiplicazione delle camicie nere, dando così l’illusione che fossero dappertutto e che il loro potere fosse illimitato. Per reperire i fondi necessari le SS decidono di reclutare anche uomini d’affare, industriali e personalità influenti, nominandoli membri onorari dell’Ordine.
Tutti questi uomini orbitanti attorno l’organizzazione hanno il privilegio di indossare divise e simboli delle SS, restando tuttavia entro un grado onorario e non effettivo all’interno dell’Ordine. Mentre l’alta società tedesca finanzia le SS, queste creano legami con la società e l’economia, si insediano quasi ovunque investendo e aumentando le loro entrate, garantendo in cambio protezione e ordine sociale.
Le SS naziste: un incubo per l’Europa
Il primo campo di concentramento aperto dai nazisti è quello di Dachau nel 1933, diretto da Eicke e costruito inizialmente per accogliere gli oppositori politici da utilizzare come manodopera forzata per la produzione industriale. Nel settembre 1939 Hitler invade la Polonia con le prime squadre delle Waffen-SS messe in campo per un battesimo del fuoco tanto disastroso quanto inaspettato, che imbarazza Himmler e lo stesso Hitler nei confronti della Wehrmacht. Nel frattempo, in Germania, squadre di SS equipaggiate con camicie ospedaliere mettono in atto il programma T4 che prevede l’estirpazione delle cosiddette «bocche inutili da sfamare»: malati incurabili, disabili fisici e psichici, anziani e invalidi.
Gli ebrei entrano nel mirino dei nazisti con l’avvento della leadership di Hitler nel Partito. Ottenuto il potere il Führer inaugura la politica antisemita nazista, così aggressiva da spingere gli ebrei ad emigrare. L’inizio della guerra e la rapida espansione territoriale della Germania riportano un grande numero di ebrei sotto la giurisdizione delle SS: vengono chiusi nei ghetti, inviati in campi di lavoro e uccisi con il monossido di carbonio.
Nella primavera del 1940 i tedeschi invadono i paesi scandinavi senza la partecipazione delle SS-combattenti. L’insuccesso in Polonia costringe Himmler a cercare nuove reclute e nuove soluzioni tattiche e organizzative per le sue unità di combattimento. In estate i nazisti procedono verso Occidente invadendo Belgio, Olanda e Francia e qui le Waffen-SS sono operative su tutto il fronte d’avanzamento collezionando una serie di vittorie alternate dai primi massacri di prigionieri.
Dopo Parigi le SS-combattenti si ripetono l’anno seguente nei Balcani fino a Belgrado, poi verso Est in Unione Sovietica. Invadono, avanzano, massacrano e proseguono nell’offensiva; dietro di loro altre squadre di SS, tra cui le temibili Einsatzgruppen in URSS, si occupano di eliminare qualunque opposizione, di mantenere l’ordine e di sterminare membri del partito comunista, eventuali partigiani, rom ed ebrei. Il fanatismo e la brutalità con cui agiscono le SS-combattenti sui campi di battaglia non hanno paragoni nella Wehrmacht o in Europa.
Nei territori occupati Himmler fa dello sterminio degli ebrei una mera questione di numeri e di organizzazione: nascono nuovi campi di concentramento e di sterminio, come quello di Auschwitz-Birkenau mentre da tutta Europa, treni carichi di ebrei partono verso l’incubo delle camere a gas e dei forni crematori. Il 31 luglio 1941 Göring autorizza Heyndrich, capo della RSHA, a coordinare le risorse del Reich per una soluzione totale della questione ebraica su scala europea.
La rovina e la dispersione nel mondo degli Ufficiali delle SS naziste
L’insperata riscossa sovietica e l’ingresso americano nel conflitto costringono la Wehrmacht a ripiegare su tutti i fronti. La stella della Germania sembra offuscarsi e le SS hanno da perdere più di ogni altra organizzazione nazista. La sconfitta può svelare i terribili crimini dell’Olocausto. Pertanto, le SS si rigettano in battaglia: è meglio morire combattendo che condannati alla pena capitale da un tribunale.
Le camicie nere danno inizio alla loro ritirata “fino alla morte” fatta di nuove offensive ardimentose, brutali rappresaglie e stragi efferate. Sul fronte orientale Joachim Peiper è alla testa di un battaglione delle SS, soprannominato dai sovietici il “battaglione torcia” per via dei numerosi villaggi dati alle fiamme. Anche in Italia, dopo l’armistizio dell’8 settembre, i nazisti compiono diverse stragi come quelle del Monte Sole e delle Fosse Ardeatine, su ordine del feldmaresciallo Kesselring.
Sul fronte occidentale la SS Das Reich riesce a rendersi protagonista di due stragi nell’arco di due giorni: il 9 giugno 1944 presso Tulle, nella Francia centrale, impicca 99 civili e ne fa deportare 149; il giorno seguente raggiunge Oradour-sur-Glande e, nell’obiettivo di stanare le forze partigiane della zona, massacra oltre 600 civili radunati nella chiesa e nei granai del paese.
Dopo il fallimento a ovest dell’ultima grande offensiva delle Ardenne, Hitler decide di lanciare anche un’ultima grande offensiva a est nei pressi del lago Balaton. L’operazione nota come “Risveglio di primavera” è neutralizzata dal rullo compressore sovietico. Gli Alleati e i russi corrono per conquistare Berlino e Hitler decide di togliersi la vita il 30 aprile 1945. La sconfitta tedesca è imminente.
Nel 1944, dopo l’attentato a Hitler del 20 luglio, la probabilità di una sconfitta è sotto gli occhi di tutti, e anche fra le SS la consapevolezza di una capitolazione comporta la necessità di trovare un modo per salvare l’Ordine nel mondo. Viene ideata la Ratline (linea dei topi), una rete di canali di fuga realizzata anche grazie alle complicità internazionali e a organizzazioni sorte prima della fine della guerra, come Odessa (Organizzazione degli ex membri delle SS).
Migliaia di criminali riparano nelle Americhe, in Africa o in Medio Oriente. Su tutti spiccano i nomi di Adolf Eichmann, responsabile dei trasporti delle deportazioni, e il medico Josef Mengele, autore di esperimenti disumani sui deportati. Ad aiutarli altri uomini delle SS come Otto Skorzeny, un possibile capo di Odessa e principale organizzatore della Ratline, o uomini della Chiesa cattolica tra cui Alois Hudal, un vescovo filonazista che a Roma organizza fughe di nazisti tedeschi e ustascia croati.
I capitali dei gerarchi e degli industriali tedeschi, accumulati anche grazie alla manodopera dei deportati, vengono trasferiti in diverse banche disseminate per il mondo o investiti in paesi come l’Argentina, aprendo industrie e dando lavoro agli stessi nazisti emigrati dall’Europa. Gli Alleati si contendono scienziati e ingegneri oltre che brevetti e progetti. Assumono intellettuali e tecnici della RHSA, che in molti casi entrano a far parte dei servizi di sicurezza delle potenze vincitrici in qualità di istruttori e agenti.
Una parte importante delle SS, quella più compromessa con gli orrori della guerra, è arrestata e poi condannata nel Processo di Norimberga. Pezzi grossi del regime nazista sono condannati a morte: Alfred Rosenberg, Joachim von Ribbentrop, Martin Bormann, Ernst Kaltenbrunner e altri. Hermann Göring, Joseph Goebbels e il Reichsführer-SS Heinrich Himmler decidono di togliersi la vita.
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- Enrico Cernigoi, SS. L’ordine nero del Reich. Dalle origini al declino della Germania hitleriana, Giunti Editore, 2019.
- Nigel Cawthorne, Storia delle SS. Gli squadroni del male, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2019.