Il libro “Società Segrete, poteri occulti e complotti” scritto da Roberto Paura edito da Diarkos è una esauriente bibbia laica sui dogmi complottisti, che, unita dal filo rosso di uno scetticismo vigile, riesce nel difficile compito di riassumere e sintetizzare secoli e secoli di stratificazione complottistica. In esso trovano spazio le principali teorie cospirazioniste, più altre meno note ma certamente degne di interesse: le antiche questioni legate allo scoppio della rivoluzione francese e a quella americana; le presunte verità negate al pubblico sui dischi volanti, sulle malattie e – quindi – sul presunto ruolo occulto di Big Pharma, passando per le grandi verità tenute segrete dalla NASA, dalle multinazionali, dalle banche e – naturalmente – anche dai Governi mondiali, ONU compresa.
Roberto Paura è un giovane divulgatore scientifico (laureato Relazioni e Politiche Internazionali presso l’Università di Napoli “L’Orientale” e ha conseguito un dottorato di ricerca in comunicazione della scienza all’Università di Perugia) che collabora con la rivista Query del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze). E’ direttore della rivista Futuri presidente dell’Italian Institute for the Future, un associazione che si pone l’obiettivo di diffondere in Italia i futures studies e la futurologia sociale, una branca di ricerca, e soprattutto di pensiero, diffusasi a partire dagli anni 50, che ha come obiettivo “lo studio del futuro”, ovvero l’analisi dell’attualità nel tentativo di individuare la direzione che l’umanità sta prendendo.
L’introduzione permette al lettore di partire dall’attualità, per andare poi a studiare fenomeni analoghi nel passato, come le varie teorie cospirative che si sono susseguite nei secoli. Il tutto risulta molto interessante, così come è molto interessante il racconto e la ricostruzione delle varie teorie cospirative che viene fatto nell’intero libro attraverso i vari capitoli dedicati alle varie teorie.
Paura inizia la sua riflessione sottolineando l’inquietante connubio fra tecnologia e (dis)informazione che ha portato, tramite gli sviluppi recenti, a quella che egli comprensibilmente indica come la singola idea in grado, se generalmente accettata, di minacciare l’esistenza dell’umanità: la falsificazione della realtà. Partendo dalla teoria madre di ogni complotto, contenuta nei famigerati Protocolli dei Savi di Sion, via via si affrontano i grandi classici contemporanei delle conjuring theories: l’omicidio Kennedy, lo sbarco sulla luna, l’11 settembre.
Paura però insiste che la situazione attuale non è “la solita storia”, come spesso qualunquisticamente si sente ripetere: la strategia social dell’alt-right americana (abbreviazione inglese che sta per alternative right (destra alternativa in italiano), è il nome di un movimento politico, nato negli Stati Uniti, che promuove ideologie di destra alternative a quelle tradizionali del conservatorismo), messa a punto e a servizio poco prima della presa del potere di Donald Trump, ha segnato un decisivo salto di qualità.
Già Marc Bloch aveva analizzato i meccanismi psicologici della diffusione incontrollata delle false notizie nella peculiare condizione mentale della trincea: ora la guerra si è spostata sul piano digitale, con delle potenzialità di diffusione ancora più macroscopiche e devastanti. Le dimensioni di divulgazione capillare di quello che è sostanzialmente un gioco di ruolo come QAnon, le cui tesi deliranti e sconnesse sono seguite e alimentate da milioni di persone come la rivelazione della “verità”, non possono essere sottovalutate. Allo stesso modo il plateale, conseguente assalto alla Casa Bianca di poco di più di un anno fa non può essere derubricato alla innocua pagliacciata di quattro esaltati.
Seguendo le tracce di Umberto Eco, ne Il Pendolo di Foucault, l’autore attraversa con dotta ironia l’intera controstoria esoterica d’Occidente, dai Templari all’alchimia rinascimentale, dalle origini leggendarie dei Rosacroce (tuttora sinonimo di mistero e complotto, anche nella cultura di massa, pensiamo a Belfagor o a Dan Brown) alle deformazioni crowleyane della ricerca teosofica, fino al grande contenitore settario a stelle e strisce di Scientology.
Successivamente, e sempre Eco fa da faro ma stavolta ne Il Cimitero di Praga, ci si addentra, con accorta dovizia di dettaglio documentale, nel labirinto delirante dei Protocolli dei Savi di Sion, un monumento funebre all’intelligenza umana: l’antisemitismo si mescola alle ossessioni anticristiche, le paranoie apocalittiche al perenne sospetto antimassonico. Col discernimento precedentemente evocato, l’autore non nega l’esistenza di reali intrighi nella storia, anzi alcune delle più interessanti tra le 438 dense pagine del testo sono quelle in cui si parla dell’interesse della CIA per le teorie del complotto, dedicate ai lati oscuri (e spesso mitizzati) della moderna storia degli Stati Uniti. Non manca una informata ricostruzione della storia delle ricerche ufologiche, gradevolmente intrecciata con la speculazione letteraria e la spettacolarizzazione cinematografica, talvolta non del tutto districabile dalle teorie reali.
Nel complesso il saggio si organizza come una serie di racconti storici, ricchi di dettagli e informazioni, anche se, da per scontate alcune informazioni e passaggi che sarebbe stato meglio includere nel libro al fine di fornire al lettore una una maggiore comprensione dei fenomeni trattati. Mancano delle informazioni chiave che, se inserite, avrebbero alzato di molto il valore dell’intero volume e reso la comprensione dei fenomeni storici analizzati, molto più semplice anche per lettori inesperti. Senza queste informazioni è purtroppo molto facile cadere in un errata interpretazione del fenomeno e trarre conclusioni errate.
Il saggio di Roberto Paura presenta però anche un altro “difetto” se così lo si può chiamare, relativo alle fonti utilizzate, o meglio, relativo al modo in cui le fonti vengono utilizzate. Nello specifico, tra le fonti citate incontriamo saggi storici e filosofici, opere analitiche e letterarie e si passa da un contesto all’altro in modo molto repentino, e senza segnalazioni di sorta.
Per fare un esempio pratico, durante la narrazione di un fenomeno come la rivoluzione francese, si raccontano alcuni aneddoti legati al romanzo Cagliostro di Alexander Dumas, intrecciando questi elementi narrativi agli avvenimenti storici e le varie teorie cospirative, con il rischio di far passare concetti errati, come ad esempio l’idea che prima della rivoluzione francese si discutesse e prevedesse una rivoluzione, perché nel libro di Dumas, successivo alla rivoluzione, ci viene raccontata questa storia.
Va però detto che è possibile sopperire a questo difetto prestando attenzione ai riferimenti bibliografici presenti nel testo cosa che, per un lettore “esperto” risulta naturale, ma che, un utente alle prime armi, che non è pratico della lettura critica di un saggio, generalmente non fa. E’ meglio avere sempre un occhio rivolto alle fonti citate a piè pagina, così da capire esattamente se il passaggio che è stato appena letto è storico, filosofico o narrativo.
Per concludere, il contesto filosofico e culturale in cui si sono sviluppate le varie teorie del complotto, in particolare le teorie risalenti al XVIII e XIX secolo, viene raccontato solo per fare da sfondo alla narrazione delle teorie cospirative che circolavano in quegli anni, senza ragionare sulle origini di quelle teorie cospirative.
In definitiva, il libro di Roberto Paura è un racconto quasi cronistico delle varie società segrete e teorie cospirative ad esse collegate e che si sono succedute nei secoli, è un libro sicuramente interessante, al quale però manca quella componente più analitica e riflessiva sui fenomeni storici che va a raccontare, che lo avrebbe reso un libro storiografico oltre che divulgativo.
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Società segrete, poteri occulti e complotti, Roberto Paura, Diarkos