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Le 4 repubbliche marinare: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia

Quattro città costiere della penisola italica, grazie ai commerci diventano centri tra i più importanti dell’Europa medievale: Genova, Pisa, Amalfi e Venezia.

di Deborah Scarpato
14 Novembre 2021
TEMPO DI LETTURA: 6 MIN
4 repubbliche marinare

CONTENUTO

  • Amalfi
  • Pisa
  • Genova
  • Venezia

di Deborah Scarpato

Le repubbliche marinare sono delle città situate lungo la costa che basano la loro vita sulle attività commerciali marittime, molto sviluppate grazie alla loro posizione geografica. Queste fondazioni riescono ben presto a costruire una potente flotta che permette loro di difendere i loro interessi economici, contribuendo alla loro crescita e prosperità.

Nel medioevo sono i centri che grazie alla loro posizione strategica e all’aiuto iniziale delle navi bizantine, non subiscono l’attacco delle popolazioni barbariche e ben presto riescono a strutturarsi come delle città-stato indipendenti o con larghissimi privilegi e autonomie locali.

Queste città attraverso alleanze e scontri in tutta la loro storia, hanno sempre cercato di mantenere la propria indipendenza dai poteri imperiali sia occidentali che orientali sia dai comuni o dalle signorie. Le repubbliche marinare più famose e potenti del medioevo sono quattro: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia.

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Amalfi

Città della Campania in provincia di Salerno, sulla costa meridionale della penisola sorrentina, Amalfi è stretta tra il mare e i Monti Lattari a nord-est. Secondo la leggenda è la prima delle repubbliche ad essere stata fondata dai Romani nel IV secolo, all’inizio della sua storia dipende dal ducato longobardo di Napoli sino alla metà del IX secolo quando, combattendo contro saraceni e bizantini, riesce a ottenere l’indipendenza.

Questo momento segna una svolta importantissima per la città, perché coincide con l’inizio del suo periodo di splendore che durerà fino all’arrivo dei normanni e con la definitiva perdita dell’indipendenza nella prima metà del XII secolo, a causa della sua annessione al Regno di Sicilia. A stabilire la grande potenza di Amalfi è l’emanazione della Tavola Amalfitana, un codice di leggi marittime redatto intorno all’XI secolo. Divisa in 66 capitoli, di cui la maggior parte scritti in volgare e il resto in latino, costituiscono il più antico corpus di leggi del mare del Mediterraneo e per la loro importanza, rimarranno in uso fino al XVII secolo.

Pisa

Città toscana a pochi chilometri dalla costa tirrenica alla foce dell’Arno, Pisa è già attestata in epoca antica e deve il suo sviluppo grazie alla sua posizione lungo la via Aemilia Scauri, che collegava Roma alla Gallia. Dopo essere stata un importante porto romano, decade in seguito alla caduta dell’Impero d’Occidente, ma riprende vita grazie ai bizantini e poi ai saraceni che all’inizio dell’XI secolo la occupano.

Dopo la breve parentesi araba, la città inizia la sua crescita, che la porta dopo vari conflitti a diventare indipendente e, grazie alla flotta, una repubblica marinara. Pisa si allea fin da subito con l’impero e dopo aver risolto i conflitti con le altre città toscane vicine, comincia la sua rivalità con Genova, che sfocerà nella grave sconfitta della Meloria del 1284, alba della sua decadenza.

La parabola pisana si chiude in fretta intorno al 1300, quando Bonifacio VIII le toglie la Sardegna per darla a Genova e dopo il fallimento della restaurazione ghibellina sperata con l’arrivo di Enrico VII, Pisa entra definitivamente in crisi. Devastata dal tracollo economico e governi traballanti, alla fine nel 1399 viene venduta a Gian Galeazzo Visconti e definitivamente conquistata da Firenze nel 1406.

Genova

Città principale dei liguri genuates, Genova si sviluppa come città portuale già nel V secolo a.C. Diventata municipio col nome di Genua in epoca romana, dopo la caduta dell’Impero, viene conquistata dai bizantini durante la guerra greco-gotica della metà del VI secolo, rimanendo per molto tempo sotto il dominio orientale.

Dopo un secolo di dominazione longobarda, anche Genova nel VII viene annessa al regno da Rotari e ritorna in auge come porto sul Tirreno. Dopo la conquista ad opera di Carlo Magno, diventa una contea e successivamente una marca, nominata Marca Obertenga e, a causa della sua posizione sul mare, è preda delle incursioni saracene del X secolo. Nonostante le incursioni, nella seconda metà del secolo, i marchesi concedono ai genovesi le loro consuetudini e possessi, fino a delegare la maggior parte degli incarichi al vescovo.

Dopo l’anno mille, intorno al 1056, l’accordo tra questi e la nobiltà della marca, garantisce la piena autonomia di Genova e grazie alla trasformazione delle compagnie rionali in organismi militari e amministrativi, crea il primo organo di governo, cioè il libero Comune. Questo permette uno sviluppo rapido della città, che estende la propria egemonia lungo tutta la costa ligure e comincia la creazione del suo impero commerciale, grazie alla sua capacità di rimanere libera sia da nobili che da autorità come l’impero.

Dopo Amalfi, anche Genova conquista i mercati orientali soprattutto dopo la prima crociata, e si allea successivamente con il Barbarossa, avendo un ruolo di primo piano nella conquista normanna della Sicilia e nella sua egemonia commerciale e portuale. Nella metà del XIII secolo viene instaurato il governo dei Capitani del Popolo, che avrà fasi alternate come quelle della guerra secolare contro Venezia, soprattutto per il dominio delle rotte e dei porti nel Mediterraneo orientale.

Le continue guerre, portano all’inizio del ‘300 la città ad allearsi con Enrico VII, ma poco dopo i guelfi conquistano Genova e dal 1339 instaurano il dogato perpetuo a partire dalla figura di Simone Boccanegra, che durerà sino al 1528. A metà XIV secolo dopo la sconfitta contro la flotta veneziano-aragonese, la città perde lo splendore di un tempo e accetta di sottomettersi ai Visconti, anche dopo una breve parentesi di governo popolare che la porteranno a cavallo tra il XIV e XV secolo sotto il dominio francese.

Inizia progressivamente a perdere colonie e la situazione diventa drammatica dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, che le fa dire addio al suo impero commerciale. Segue il dominio degli Sforza e dei francesi, con una breve parentesi d’indipendenza tra il 1528 e 1598, quando diventa un marchesato spagnolo. Genova si libera del loro dominio all’inizio del XVIII secolo, aiutata poi dall’alleanza coi francesi ai quali dovette cedere la Corsica nel 1768. La storia della repubblica si conclude con l’arrivo di Napoleone finendo inglobata nel suo impero, fino alla definitiva cessione al regno dei Savoia dopo le direttive del Congresso di Vienna del 1815.

Venezia

Città lagunare in Veneto, Venezia si sviluppa nella laguna di fronte alla terraferma e comprende anche molte isole attorno a quella principale. La sua origine risale alle invasioni barbariche del V secolo, quando la popolazione lungo la costa si rifugia nelle isole per scappare dalle orde germaniche. Dal primo insediamento, inizia a popolarsi e con il dominio bizantino la città è sotto il controllo dell’esarcato di Ravenna, sino al crollo di quest’ultimo a metà dell’VIII secolo. La laguna riesce a difendersi dall’attacco dei franchi a Malamocco, sede del governo autonomo.

Dopo il trasferimento delle spoglie di S. Marco Evangelista da Alessandria d’Egitto a Venezia, tra IX e X secolo la sede del governo viene spostata da Malamocco a Rialto, costituendo la prima civitas Rivoalti e in seguito chiamata civitas Venetiarum, sancendo la nascita della repubblica di Venezia. Da qui la potenza della città cresce sempre più, espandendosi anche nella costa orientale dell’Adriatico e grazie all’accordo con Lotario nell’840, ottiene dai franchi importantissimi privilegi commerciali e autonomie. Anche nella Serenissima, nome con cui sarà poi conosciuta, governa il Doge e la sua potenza arriva sino al Mediterraneo orientale, dove avrà basi commerciali e privilegi in particolare stabiliti dall’imperatore d’Oriente.

L’apogeo di Venezia si ha nel XIII secolo quando raggiunge la massima espansione territoriale, dall’Adriatico sino alle coste siriane, comprendendo basi nell’Egeo e a Cipro, ma dal XIV secolo inizia a estendersi anche nei territori della costa, chiamati “domini da terra”, che la fanno diventare una potenza sia marittima sia terrestre, uscendo dal suo isolamento insulare. Dominio che arriva sin quasi al confine con Mantova, comprendendo i territori di Bergamo, Brescia, Verona, Padova, Treviso, il Polesine, Crema e l’egemonia sulla costa adriatica della Puglia e nel Ravennate. Durante la sua storia, fu quasi sempre in guerra con Genova per il dominio dei traffici con l’Oriente e alleata di Pisa per uno status quo nell’Adriatico, in modo da non danneggiarsi a vicenda.

È protagonista della disastrosa quarta crociata del 1204 e cercò sempre di mantenersi neutrale durante i conflitti europei tra i vari signori e sovrani stranieri. La sua storia a cavallo di 16 secoli termina, come Genova, con l’arrivo di Napoleone Bonaparte quando con il trattato di Campoformio del 1797 cede Venezia e i suoi possedimenti all’Austria, diventando parte del regno Lombardo-veneto.

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  • G. Benvenuti, Le Repubbliche marinare: Amalfi, Pisa, Genova e Venezia. La nascita, le vittorie e il tramonto delle gloriose città-stato che dal Medioevo al XVIII secolo dominarono il Mediterraneo, Newton Compton Editori, Roma, 2002.
  • E. Orlando, Le Repubbliche marinare, il Mulino, Bologna, 2021.
  • L. Nigro, Navigando nella storia di ieri e di oggi. Le repubbliche marinare, Booksprint, 2017
Deborah Scarpato

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