di Ilenia Sarnella
Infografica della Roma Antica, la recensione del volume
La casa editrice L’ippocampo è pronta a mettere a disposizione dei lettori appassionati di storia – e in particolare di storia antica – un nuovo volume di “Infografica della Roma Antica” (è questo il titolo dell’utilissimo libro). Oggi si parla molto di questo particolare settore editoriale: l’infografica. Ma di cosa si tratta? Cosa si intende per infografica? L’Oxford English Dictionary la definisce “una rappresentazione grafica di un’informazione o di un dato”; nel dettaglio si tratta di una commistione di scrittura e grafici, utilissimi appunto a guardare i temi di studio da un’altra prospettiva, quella dei colori e delle forme.
Proprio così: questo tipo di scrittura trova il suo spazio in distinte caselle ai lati dei disegni riassuntivi e delle mappe, che si prendono il ruolo da protagonista in questo genere di libri e che ci parlano dell’argomento usando il loro linguaggio e un altro punto di vista. Quando si parla un’altra lingua si cambiano gli schemi di riferimento e le “corrispondenze” (come le chiamava C. Baudelaire nel secolo scorso) del sistema-lingua si rinnovano, aprendo nuovi orizzonti con nuove regole.
Il grafico rispetto alla scrittura, poi, ha di per sé la facoltà di comunicare una prima impressione solo apparente: è quasi automatico per noi individuare inizialmente la forma e il colore della pagina e poi leggere la didascalia che la spiega. Nasce, quindi, l’infografica proprio come un’intesa, un’armonia, tra più linguaggi e sembra per questo, già originalmente, proiettata a una lettura più sfaccettata dell’argomento preso in esame.
Negli ultimi dieci anni questa disciplina sembra aver registrato un’impennata in positivo rispetto al suo usufrutto e allo sviluppo delle sue qualità: in un mondo dominato dalle immagini, il pubblico di acquirenti – ma anche di studenti! – sembra avvicinarsi ai concetti anche culturali molto più facilmente scrutando una singola immagine piuttosto che inseguendo il senso unico di un lungo testo.
La capacità di lettura e comprensione di una pagina intera è oggi una qualità di pochi e un hobby poco sfruttato nel tempo dell’occupazione o dello svago: in poche parole, ci sono tante altre forme di arte oggi più facilmente sfruttabili rispetto a ieri e la lettura è diventata solo una delle tante forme di informazione disponibili. Perché dunque non parlare la lingua del pubblico e degli studenti? E perché non far approdare le immagini nel mondo accademico?
Seguire con gli occhi insieme la legenda dei colori e delle forme, per poi riscontrarle nella rappresentazione dei dati, pone chi si approccia al volume in uno scambio più attivo e veloce tra testo e lettore. Sono gli studenti i primi a riconoscere l’agevolazione allo studio che porta lo sfruttamento di più metodi di rappresentazione: i grafici rientrano sicuramente in questo nuovo catalogo comunicativo.
Questo libro, dapprima nella sua Introduzione, non si presenta come un volume esaustivo per lo studio approfondito dell’Antica Roma (ma quale libro vorrebbe mai accaparrarsi un merito simile?): non si tratta della solita monografia, magari aggiornata, che si vuole presentare come una raccolta enciclopedica delle informazioni oggi disponibili, ma si tratta invece della proposta (come dicevamo) di un nuovo punto di osservazione e di un metodo di studio e di visualizzazione dei dati disponibili.
Essendo questa una raccolta che si nutre di fonti e dati certi, gli autori chiariscono sin da subito come nel volume si sia preferito innanzitutto scremare la quantità di informazioni ricavabili da una tale ricerca, individuando e centrando il punto sul singolo aspetto dello Stato della Roma tra il V a.C. e il IV d.C., “riservando solo una breve sezione alle province e alle città” (come viene esplicitamente premesso).
Ancora, come possiamo notare, gli autori si sono spinti oltre e hanno puntato più precisamente sugli anni centrali della Repubblica e del primo Impero, marginalizzando – ma non sacrificando – l’intervallo di tempo che ricopre gli stadi della Roma Monarchica, VIII-VI a.C., (<<più si risale verso l’epoca della fondazione, più rare e meno utilizzabili sono le fonti>>) e riservando la Roma tardo imperiale del V d.C. a un altro discorso – più profondo e da considerarsi a parte dato l’infittirsi insieme degli eventi e delle fonti che tali eventi ci raccontano e, soprattutto, data la poca attendibilità degli storici di questa epoca.
Infografica della Roma Antica: autori e capitoli
Gli autori di questo notevole lavoro sono necessariamente più d’uno: John Scheid, uno storico e archeologo lussemburghese, specialista in Storia della Roma Antica e Storia delle Religioni, professore emerito al Collège de France e membro dell’Académie des inscriptions et belles lettres e dell’Accademia Europea (autore, tra i suoi numerosi e importanti lavori, “Quando fare è credere – I riti sacrificali dei Romani”, Laterza, 2011, e “Rites et religions à Rome”); Milan Melocco, dottorando presso l’Università della Sorbona; Nicolas Guillerat, grafico di formazione (data designer e graphic artist), docente di Data Design ed è coautore di “Infografica della Seconda guerra mondiale”, L’ippocampo, 2019 – un lavoro simile a quello qui presentato e di <<notevole successo di critica e di pubblico>>.
Sicuramente il lavoro coordinato di tre diverse menti è uno dei segreti della riuscita di questo volume, che vuole essere al tempo stesso di piacevole lettura e di facile consultazione, anche iterativa. Quest’ultima caratteristica è sicuramente un forte valore aggiunto per il volume e una motivazione in più per possederne almeno una copia nella propria libreria.
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È infatti un pregio quello di essere aperto agli studi più approfonditi e di essere un volume sfogliabile anche più volte: si tratta decisamente di un prodotto da leggere tutto d’un fiato e da tenere sempre sul banco di lavoro come appendice visuale! È anche un libro di leggera e facile accessibilità per gli studenti e i lettori di tutte le età: il volume si presenta come una trattazione per tematiche generali (ogni capitolo riflette sugli sviluppi in senso cronologico per ogni singolo aspetto), che prendono forma nelle varie mappe concettuali e nelle numerosissime mappe territoriali qui messe a disposizione.
Il libro, coerentemente con la spinta rappresentativa che viene scelta nella sua struttura di base, si apre con la parte prima Territori e popolazioni dell’impero, un’individuazione geografica e puntuale dell’argomento che verrà poi sciolto nei due nodi successivi: Governare, venerare gli dèi, provvedere ai bisogni (parte seconda), <<dedicata al funzionamento di questo vasto insieme>>, e si conclude con La potenza militare romana (parte terza) che mette al centro della sua analisi il fulcro del funzionamento dello strapotere dello Stato romano, ovvero appunto il suo esercito.
Lo snocciolamento per tematiche risulta appunto di facile consultazione, oltre che comprensione, e ne svela il proposito in atto, quale non la dimostrazione della molteplicità della Roma Antica per esempi, ma la <<comprensione della sua struttura>> – come si legge ancora nell’Introduzione – ciò che l’illustrazione studiata e lo stile comunicativo scelto di certo riescono facilmente a inquadrare.
Visualizzare, di certo, aiuta la lettura più approfondita di qualsiasi argomento, e ciò è valido ancor di più per un approfondimento di storia, una disciplina che tratta argomenti invisibili; il compito dello storico, o di chi si approccia alla storia, – specie a partire dall’importante tradizione della rivista Annales in Francia e dagli apporti critici di studiosi del calibro di M. Bloch e L. Febvre – è anche quello di “toccare con mano” il passato e interagire con questo.
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- John Scheid, Nicolas Guillerat, Infografica della Roma Antica, L’Ippocampo, 2022.