Fatti per la Storia
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
Fatti per la Storia
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
Fatti per la Storia
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Home Curiosità

Curiosità, cosa ci hanno lasciato in eredità le popolazioni germaniche?

Le popolazioni germaniche ci hanno fatto imparare cose molto utili e alcune loro abitudini sono diventate anche le nostre.

di Mirko Muccilli
23 Febbraio 2019
TEMPO DI LETTURA: 2 MIN
invasioni-barbariche

Le invasioni barbariche

CONTENUTO

  • La staffa
  • Abbigliamento
  • Abitudini alimentari
  • Lingua
invasioni-barbariche
Le invasioni barbariche

Si è soliti pensare che le popolazioni di stirpe germanica dilagate in Occidente nel corso dei secoli siano state un fattore totalmente negativo per la cultura e la società dell’epoca. In realtà non è proprio così: i barbari ci hanno fatto imparare cose molto utili e alcune loro abitudini sono diventate anche le nostre. SCOPRI LA SEZIONE STORIA MEDIEVALE

La staffa

I romani per esempio non conoscevano la staffa, senza la quale era assai difficile mantenersi a cavallo nell’urto dello scontro in battaglia. Basta pensare, infatti, a tutti i fantini che cadono durante il palio di Siena proprio perché montano a pelo e senza staffa, esattamente come facevano i romani.

Per questo motivo la cavalleria non fu mai una componente essenziale all’interno dell’esercito romano. Furono gli Avari, una popolazione vicina agli Unni, che nel corso dell’VIII secolo fecero conoscere questo strumento prima ai Bizantini e successivamente agli altri popoli occidentali.

Abbigliamento

Anche il nostro modo di vestire deriva in parte dall’abbigliamento dei Germani, che hanno importato l’usanza di indossare abiti cuciti e aderenti, la camicia e i pantaloni per esempio, che proteggevano dal freddo e che permettevano al corpo di muoversi con maggiore libertà.

SULLO STESSO TEMA

Il presidente Mao Zedong è il Sole rosso nei nostri cuori, manifesto di propaganda del 1968

La Cina rossa. Storia del Partito Comunista cinese, libro

28 Maggio 2023
Carri israeliani M60 Patton distrutti nel Sinai

La guerra dello Yom Kippur: cause, svolgimento e conseguenze

27 Maggio 2023

Un abbigliamento, dunque, completamente diverso da quello dei romani che, invece, erano soliti vestirsi con lunghe strisce di stoffa abilmente arrotolate intorno al corpo.

Abitudini alimentari

Alcune nostre abitudini alimentari derivano dall’incontro con queste popolazioni seminomadi che allevavano principalmente maiali e consumavano cospicue quantità di latte e burro, procurato dal bestiame tenuto a pascolare nei terreni che avevano in comune.

Nell’Italia del Nord, dove è stata più massiccia la penetrazione dei Germani, si è tramandata una cucina fondata soprattutto sul burro e sullo strutto, e su un largo consumo di insaccati.

Lingua

Seppur derivante dal latino nella lingua italiana sono rimaste tante parole di origine germanica e, più in particolare, di origine longobarda. I Longobardi, infatti, riuscirono a lasciare in eredità tanti vocaboli perché mantennero per più di un secolo il dominio su larghe parti della penisola.

Tra le tante parole italiane derivate dalla parlata longobarda vale la pena ricordare: fiasco, palco, scaffale, staffa, stalla, fazzoletto, tovaglia, faida, sala, brodo, birra, fianco, schiena, guancia, elmo, cotta, scherzo, grinta, bianco, giallo.

 

Mirko Muccilli

Mirko Muccilli

Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Storiche. Medioevo, Eta' Moderna, Eta' Contemporanea presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza, con tesi di laurea in Storia Contemporanea dal titolo "Abortire o partorire? La questione dei figli del nemico durante la Grande Guerra" e il Master di II livello "Esperto in comunicazione storica: televisione e multimedialità'" presso l'Università degli studi di Roma Tre. Ha collaborato con il programma televisivo di Rai Storia "Il tempo e la storia" e con il portale "14-18 Documenti e immagini della Grande guerra". Caporedattore di Fatti per la Storia, cura i rapporti con l'esterno. Fa parte del Comitato-Scientifico.

DELLA STESSA CATEGORIA

Lo scacchiere geopolitico dell'impero romano d'Oriente (Marco Canton)
Alto Medioevo

L’impero romano d’Oriente in epoca pre-giustinianea (476-527)

10 Maggio 2023
Guerra Greco Gotica. Cartina elaborata da Marco Canton
Alto Medioevo

La guerra greco-gotica (535-553): cause, vincitori e vinti

6 Maggio 2023
Basso Medioevo

La “Guerra dei Cent’anni”: cause, conseguenze e fasi del conflitto

13 Febbraio 2023

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fatti per la Storia

© 2019-2023 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.

Fatti per la Storia è il portale per gli appassionati di Storia. Spunti, approfondimenti e video-lezioni su personaggi storici ed eventi che hanno segnato le varie epoche del passato (antica, medievale, moderna e contemporanea).

  • CHI SIAMO
  • NOTE E CONDIZIONI
  • METODOLOGIA E COMITATO SCIENTIFICO
  • COLLABORA CON NOI
  • CONTATTI
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY

Seguici su

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • I PIÙ CERCATI
    • Seconda Guerra Mondiale
    • Guerra Fredda
    • Fascismo
    • Nazismo
  • FILM
  • SERIE TV
  • LIBRI
  • HISTORY POP
  • EXTRA

© 2019-2023 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.