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Il 9 aprile del 1454, presso la residenza di Lodi del duca di Milano Francesco Sforza, la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano firmano la pace che mette fine allo scontro tra le due città che dura dall’inizio del quattrocento. A partire dalla firma di questo trattato, ratificato anche dagli altri principali Stati regionali, la penisola conosce qualche decennio di pace e stabilità.
Pace di Lodi: la penisola italiana teatro di rivalità e scontri militari
Nella penisola italiana, durante la prima metà del quattrocento, le rivalità e le guerre sono all’ordine del giorno. Temendosi a vicenda i vari Stati regionali passano da un’alleanza all’altra, coalizzandosi solitamente contro la realtà politica che sembra essere più potente.
I diversi tentativi egemonici messi in atto da parte dei singoli Stati (soprattutto dalla famiglia Visconti di Milano e dalla Repubblica di Venezia) al fine di ampliare i propri confini territoriali e dominare la scena politica italiana falliscono miseramente. Nel corso degli anni cinquanta si arriva, dunque, ad una stabilizzazione del quadro politico gradualmente delineato dalle relazioni diplomatiche tra le maggiori entità statuali.
La pace di Lodi: Francesco Sforza duca di Milano
Dopo la morte del duca Filippo Maria Visconti nel 1447 la città di Milano offre la signoria al capitano mercenario Francesco Sforza, che aveva sposato la figlia del defunto duca. Il nuovo signore di Milano fa il suo ingresso trionfale in città il 22 marzo 1450 accompagnato dalla moglie Bianca Maria Visconti.
A far cambiare il clima politico è anche un fattore esterno al contesto italiano: la conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453. La fine dell’impero bizantino e, di conseguenza, l’interruzione delle relazioni economiche con il Mediterraneo orientale, induce la Repubblica di Venezia ad abbandonare sul momento ogni mira egemonica, impegnandosi nella ricerca di un’intesa politica.
9 aprile 1454, la pace di Lodi
L’intensa iniziativa diplomatica avviata sfocia in una trattativa che si conclude con la stipula della pace di Lodi, alla quale aderiscono tutte le altre potenze regionali italiane. Si tratta di una svolta politica significativa: vengono fissati e riconosciuti i confini territoriali fra i diversi Stati i quali si impegnano a rinunciare a future aspirazioni egemoniche sulla penisola.
Come ulteriore garanzia dell’equilibrio raggiunto viene istituita nel 1455 la Lega italica con la quale le cinque maggiori potenze (Ducato di Milano, Repubblica di Venezia e di Firenze, Stato della Chiesa e Regno di Napoli) si impegnano per 25 anni a mantenere la pace rinunciando a qualsiasi disegno espansionistico.
Da quel momento la penisola conosce alcuni decenni di stabilità grazie anche al fondamentale ruolo svolto, a partire dal 1469, da Lorenzo de’ Medici che, con intelligenza politica e sensibilità diplomatica, diventa “l’ago della bilancia italiana“. Alla sua morte nel 1492 la politica dell’equilibrio da lui brillantemente personificata va in frantumi e la penisola italiana diviene terra di conquista per le potenze straniere.