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La disgregazione dell’Impero di Carlo Magno
L’ultimo imperatore carolingio, Carlo III il Grosso, viene deposto nell’888. Dalla dissoluzione dell’impero di Carlo Magno emergono i regni dei Franchi occidentali e orientali, la Borgogna e il regno d’Italia. Dopo una serie di successi la corona del regno dei Franchi occidentali passa nelle mani di Ugo Capeto, capostipite della dinastia dei Capetingi, mentre in Italia è il marchese d’Ivrea, Berengario II ad imporsi nel 950.
Nel Regno dei Franchi orientali, composto da quattro grandi aree territoriali (Sassonia, Franconia, Svevia e Baviera), si ha una svolta con Enrico, il primo re della dinastia di Sassonia, che riesce non solo a contenere le invasioni di vichinghi, ungari e slavi, ma anche a estendere i confini verso ovest con l’annessione del ducato di Lorena.
Ottone I e il rafforzamento del potere regio
Nel 936 ad Enrico succede il figlio Ottone I che porta avanti l’opera di restaurazione della sovranità regia avviata dal padre imponendo profondi cambiamenti all’organizzazione politica del regno. Per ridimensionare il ruolo dell’aristocrazia laica il nuovo re si riserva la prerogativa di eleggere personalmente i vescovi-conti, ricompensandoli con benefici vantaggiosi. In cambio il sovrano ottiene da loro cieca fedeltà e fondamentali aiuti militari.
Il rafforzamento della propria autorità consente ad Ottone di domare nel 939 alcune ribellioni scoppiate in Lorena, Baviera e Franconia e di organizzare una robusta difesa contro gli attacchi degli ungari; questi ultimi vengono sbaragliati nel 955 a Lechfeld, in Baviera.
L’equilibrio trovato con la Chiesa tedesca consente al re di puntare anche alla rinascita dell’autorità imperiale e parte fondamentale di questo disegno è il controllo politico e militare del territorio italiano.
Ottone I in Italia
Il regno d’Italia è gravemente indebolito in quegli anni dalle lotte per la corona e da una profonda disgregazione politica. Il papato, privo del sostegno imperiale, è ostaggio delle famiglie romane e delle loro contese, mentre al sud accanto ai principati di Salerno, Benevento e Capua sono sotto il controllo bizantino la Puglia e la Calabria.
Nel 941 Ottone I viene sollecitato ad interessarsi alle questioni della penisola italiana da Adelaide, vedova del re Lotario II, assassinato da Berengario; quest’ultimo è diventato re al suo posto. Adelaide si offre in sposa ad Ottone chiedendogli di intervenire contro Berengario. Il sovrano accetta e nel 951 scende in Italia, dove sconfigge il rivale e viene proclamato re a Pavia. E’ costretto però a rientrare nei territori tedeschi e a lasciare nuovamente il potere nelle mani di Berengario.
Ottone I imperatore

Nel Natale del 960 alcuni legati di papa Giovanni XII si recano da Ottone esortandolo ad intervenire in aiuto del pontefice contro Berengario. In cambio di questo favore il papa promette al sovrano il titolo imperiale.
Sceso nuovamente nella penisola Ottone mette in fuga Berengario e ottiene per la seconda volta a Pavia la corona d’Italia. Si reca a Roma dove il 2 febbraio del 962 riceve in San Pietro la corona imperiale insieme alla consorte Adelaide. Rinasce così l’impero, il Sacro Romano Impero di nazione germanica, che rispetto a quello di Carlo Magno è più piccolo; esso comprende solo i regni di Germania e Italia.
Ecco come il cronista e vescovo di Cremona Liutprando ci racconta queste vicende:
“Pertanto il piissimo re, non pensando ai suoi interessi ma alle cose di Gesù Cristo, raccolte delle truppe venne rapidamente in Italia. E scacciò dal regno Berengario tanto più rapidamente in quanto consta che ebbe commilitoni i santissimi Pietro e Paolo. Il buon re, infatti, riunendo le cose disperse e consolidando le deboli incrinate, restituì a ciascuno quel che era suo; quindi si recò a Roma per farvi le stesse cose. Qui, accolto da un cerimoniale nuovo, ricevette l’unzione imperiale dallo stesso sommo pontefice e papa universale Giovanni; e non restituì al papa soltanto le cose di sua proprietà, ma lo onorò con doni ingenti di oro, gemme ed argento”.
Il Privilegium Othonis
Divenuto imperatore e forte del potere acquisito, Ottone I promulga il 13 febbraio il Privilegium Othonis con il quale pone di fatto il papato sotto la tutela imperiale. Con tale documento Ottone stabilisce che l’elezione papale può avvenire soltanto con il consenso dell’imperatore e alla presenza dei suoi rappresentanti.
Inoltre si impegna in prima persona a sorvegliare militarmente la città di Roma e a riconoscere le donazioni territoriali elargite precedentemente ai pontefici da Pipino III e Carlo Magno.
Il Privilegio Ottoniano provocherà nel corso degli anni uno scontro molto aspro tra Chiesa e Impero che porterà alla lotta per le investiture.