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Home Storia Contemporanea Guerra Fredda

L’Offensiva del Tet: l’opinione pubblica e la guerra del Vietnam

Durante la notte del capodanno vietnamita (Tết Nguyên Ðán), tra il 30 e il 31 gennaio 1968, 80mila vietcong scatenano la violenta offensiva del Têt.

di Diego Grossi
31 Gennaio 2021
TEMPO DI LETTURA: 2 MIN
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CONTENUTO

  • L’Offensiva del Têt e la percezione della guerra del Vietnam
  • Dall’assedio di Khe Sanh all’Offensiva del Têt
  • Le conseguenze dell’Offensiva del Têt

Durante la notte del capodanno vietnamita (Tết Nguyên Ðán), tra il 30 e il 31 gennaio 1968, 80mila vietcong scatenano un violento attacco a sorpresa e fanno irruzione in oltre cento città sudvietnamite tra cui Saigon cogliendo del tutto impreparate le forze statunitensi e sudvietnamite: inizia l’Offensiva del Têt.

L’Offensiva del Têt e la percezione della guerra del Vietnam

Il 31 gennaio 1968 fu una data fondamentale, che va oltre il mero fatto di cronaca militare, poiché segnò uno spartiacque nella società americana e nella percezione della guerra del Vietnam. Fino all’Offensiva del Têt, il governo americano e sudvietnamita avevano continuato ad affermare che avrebbero presto vinto la guerra.

Nonostante cominciassero le contestazioni nei campus americani, l’opinione pubblica statunitense continuava a seguire il governo e la spaccatura non era ancora arrivata ma la notte del capodanno vietnamita del 1968 il distacco diventerà evidente.

Dall’assedio di Khe Sanh all’Offensiva del Têt

Il 1967 si era chiuso con un attacco dei Vietcong a Khe Sanh, una regione fortificata nei pressi della zona demilitarizzata, a riguardo il presidente americano in carica Lyndon Johnson disse di “non volere un’altra maledetta Dien Bien Phu”. Ci si aspettava un attacco massiccio in quest’area che non avvenne sebbene si continuasse a combattere aspramente.

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Il 31 gennaio successivo, durante le celebrazioni del capodanno vietnamita, ci fu un esplosione di attacchi simultanei nelle principali città del Sud del Vietnam come se fosse l’inizio di un’ insurrezione generale nazionale, modus operandi che corrispondeva ai principi della guerra del popolo di Mao.

Le conseguenze dell’Offensiva del Têt

Gli effetti dell’offensiva del Têt furono devastanti per l’opinione pubblica americana: le forze statunitensi furono prese completamente di sorpresa e nella stessa capitale Saigon i vietcong attaccarono l’ambasciata americana.

Il Vietnam fu la prima guerra trasmessa “in diretta” e senza censura perché i media proponevano ciò che vedevano senza filtri e dagli Stati Uniti chiunque poteva assistere all’orrore dei morti, dei combattimenti, dei bombardamenti con il napalm e le stragi dei civili. Nulla a che vedere con le trasmissioni belliche contemporanee che dagli anni ’80 in poi sono pesantemente censurate e controllate dai media stessi.

Ma quali furono le conseguenze dell’attacco vietnamita del 31 gennaio 1968?

  • sotto il punto di vista militare gli Stati Uniti ottennero una grande vittoria. Dopo la sorpresa strategica le forze statunitensi riuscirono ad evitare l’insurrezione generale e l’offensiva del Têt si rivelò un errore dei vietcong perché li fece uscire in campo aperto dove gli americani avevano la supremazia. Dopo il Têt i vietcong come elemento sul campo scomparvero pressoché del tutto e dal 1968 chi continuò la guerra fu l’esercito del Nord. Gran parte della struttura logistica, dei quadri dirigenti, dei rifornimenti dei guerriglieri vietcong vennero distrutti.
  • dal punto di vista politico le conseguenze furono disastrose, il Têt mise in luce la mancanza di credibilità del governo Johnson che dopo mesi di promesse di vittoria si trovò a farsi sorprendere da una manciata di guerriglieri arrivati fino all’ambasciata.
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Tags: Storia degli USA
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Diego Grossi

Diego Grossi

Giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei giornalisti del Lazio. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali (indirizzo storico-politico-sociale) presso l'Università degli studi di Roma Tre, con tesi di laurea in Storia e istituzioni degli Stati Uniti d'America dal titolo: “Le strategie comunicative dei presidenti americani in prospettiva storica: Kennedy, Reagan e Obama”. Responsabile editoriale e SEO Product Manager di Fatti per la Storia. Si è occupato della realizzazione del sito.

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