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Cause e conseguenze della “Notte dei cristalli” (Kristallnacht) ovvero dei pogrom che, nella notte tra il 9 ed il 10 novembre 1938, si sono verificati in Germania, in Austria e nella regione dei Sudeti in Cecoslovacchia ai danni della popolazione ebraica.
La politica antisemita di Hitler
La politica razziale di Adolf Hitler ha come obiettivo la totale eradicazione del “virus ebraico” dalla comunità germanica. Nel Reich vivono oltre mezzo milione di ebrei dotati di piena cittadinanza formale; a questi vanno aggiunti altre centinaia di persone che, nonostante abbiano origine ebraica, hanno allentato i legami con le comunità dei propri avi.
Gli ebrei sono scienziati, imprenditori, finanzieri, soldati e ufficiali che hanno giurato fedeltà al Reich e su questa élite ebraica la Germania avrebbe potuto contare per risollevarsi, ma la nazione sognata dai nazionalsocialisti è quella di una Comunità di razza.
Il primo tentativo da parte del partito nazionalsocialista è quello di boicottare il commercio ebraico nell’aprile del 1933 e vi è la comparsa della stella di David e di slogan antisemiti dipinti su porte e finestre di esercizi commerciali e studi di professionisti di fede ebraica. Sempre nel 1933 si hanno i “Bücherverbrennungen” ovvero i roghi durante i quali vengono bruciati decine di libri non corrispondenti all’ideologia del Partito Nazionalsocialista; in questo modo inizia la censura di Stato.
Con le leggi razziali di Norimberga del settembre 1935, la comunità ebraica perde l’emancipazione ottenuta nel 1871. Con tali leggi gli ebrei perdono la cittadinanza tedesca, indipendentemente da dove essi siano nati. Una delle leggi, per esempio, specifica che:
“Una persona è da considerarsi non ariana se discende da non-ariani e soprattutto da genitori o nonni ebrei. È sufficiente che un genitore o un nonno sia non-ariano. Ciò deve essere assunto in particolare quando un genitore o un nonno era di religione ebraica”.
A seguito di queste leggi lo Stato tedesco dispone di censimenti contenenti i beni della popolazione ebraica mentre i negozi di loro proprietà sono contrassegnati con cartelli appositi; l’appartenere a questa “razza” ora è indicato anche sui documenti d’identità personali dei cittadini tedeschi.
Nei primi mesi del 1938 vengono demolite le prime sinagoghe come quella di Monaco, di Norimberga e di Dortmund. Coloro che hanno la possibilità emigrano all’estero in quanto il Terzo Reich favorisce l’emigrazione verso la Palestina britannica, mentre coloro che sono costretti o hanno deciso di restare in patria devono adattarsi a questa nuova realtà. Nell’ottobre del 1938 circa 17.000 ebrei con cittadinanza polacca vengono espulsi dai confini tedeschi.
Le cause della Notte dei cristalli
Il 7 novembre 1938, all’ambasciata tedesca di Parigi, il diplomatico tedesco Ernst Eduard vom Rath è vittima di un ferimento da parte di un giovane diciassettenne polacco, Herschel Grünspan. Il fattore scatenante è che, pochi giorni prima, i genitori di Herschel insieme a migliaia di cittadini polacchi di fede ebraica che vivono in Germania, vengono espulsi dal Paese. A questi viene negato il visto d’ingresso in Polonia e, conseguentemente, si trovano bloccati nel campo profughi presso Zbaszyn, al confine tra Polonia e Germania.
La notizia del ferimento e della conseguente morte del diplomatico Vom Rath è usata come pretesto da Adolf Hitler e dal suo ministro della propaganda Joseph Goebbels per scatenare quei pogrom che nella notte tra il 9 ed il 10 novembre passano alla storia come “Notte dei cristalli”.
Tra il 7 ed il 9 novembre si hanno le prime rappresaglie contro la popolazione ebrea nelle aree d’Assia e Magdeburgo-Anhalt. La sera dell’8 novembre 1938 la sinagoga di Bad Hersfeld, a Fulda e Melsungen, in Assia, vengono distrutte.
Nel pomeriggio del 9 novembre iniziano i pogrom a Dessau durante i quali la sinagoga e l’edificio della comunità ebraica sono dati alle fiamme. Queste prime violenze servono a far comprendere ai dirigenti delle SA che esse si possono estendere su scala nazionale ed inoltre, in questo modo, vengono definiti anche gli obiettivi da colpire.
La Notte dei cristalli del 9 novembre 1938
Il 9 novembre 1938 Joseph Goebbels, durante la commemorazione del fallito Putsch di Monaco del 1923, nel suo discorso sostiene che: “il Führer ha deciso che le manifestazioni non dovrebbero essere preparate o organizzate dal Partito, ma nella misura in cui scoppiano spontaneamente, non devono essere ostacolate”.
Quella stessa notte, nell’hotel “Rheinischer Hof” i dirigenti delle SA si riuniscono per dare maggiori istruzioni alle proprie squadre. Joseph Goebbels parla di questa notte nei propri diari scrivendo:
“Sottopongo la faccenda al Führer. Lui decreta: lasciare libero sfogo alle manifestazioni. Richiamare la polizia. Che una volta tanto gli ebrei sappiano cosa sia la rabbia popolare. Giusto. Trasmetto subito le necessarie direttive alla polizia e al partito. Poi ne parlo brevemente alla dirigenza del partito. Applausi scroscianti. Tutti si precipitano ai telefoni. Adesso il popolo agirà”.
Il capo della Gestapo Heinrich Müller invia telegrammi a tutte le stazioni di polizia con l’ordine di non intervenire e di prepararsi ad arrestare circa 30.000 giovani ebrei.
Reinhard Heydrich, il capo delle Sicherhepolitzei, ovvero delle forze di sicurezza, invia telegrammi con precisi ordini: i “rivoltosi” non devono mettere in pericolo i cittadini tedeschi non ebrei e dalle violenze devono essere protetti tutti gli stranieri; dalle sinagoghe è necessario rimuovere gli archivi per consentire alle forze di sicurezza di acquisire il materiale contenuto all’interno.
Nella notte tra il 9 ed il 10 novembre 1938, le squadre naziste composte da membri della gioventù hitleriana e delle SA, in abiti civili, coadiuvate da uomini delle SS e della Gestapo, sono responsabili della distruzione di case e negozi ebrei. Il motivo per cui molti membri di queste squadre indossano abiti civili e perché, in questo modo, si poteva imputare queste azioni ad una “reazione spontanea” della popolazione all’omicidio del diplomatico Von Rath.
In tutto il territorio tedesco, austriaco e nella comunità sudeta cecoslovacca vengono distrutte e bruciate circa 14.000 sinagoghe come quella di Breslavia o quella di Hannover e circa 7.500 vetrate di negozi di proprietà di ebrei.
Contemporaneamente vengono arrestati dalle SS (Schutzstaffeln) e della Gestapo oltre 30.000 ebrei maschi e molti sono deportati nei campi di prigionia di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. Muoiono in quelle ore circa quattrocento persone anche se ufficialmente sono novantuno secondo una lettera di Heydrich a Hermann Göring dell’11 novembre 1938.
Conseguenze della Notte dei cristalli
I pogrom in Germania del 1938 rappresentano un caso unico. La conclusione del governo nazista è quella di velocizzare processi legislativi per espellere la popolazione ebraica dai confini tedeschi così da poter sequestrare i loro beni.
Le intimidazioni danno subito i loro risultati: nel 1925 c’erano 564.378 ebrei in Germania, nel maggio del 1939 dopo “la Notte dei cristalli” il loro numero è sceso a 213.390 e continuerà a scendere fino a 164.000 unità nell’ottobre 1941, quando le frontiere saranno definitivamente chiuse per l’espatrio.
Le autorità naziste preferiscono seguire una linea d’azione diversa dove il genocidio sarebbe avvenuto in modo più ordinato e dove vi fosse uno sfruttamento più razionale delle proprietà confiscate dagli ebrei in modo che non andassero perse o distrutte.
Negli anni della soluzione finale sono stati organizzati altri pogrom come quello di Leopoli e di Jedwabne in Polonia, o di Lași in Romania. Questi attacchi sono limitati, però, solo alle regioni dell’Europa dell’est dove i sentimenti antisemiti sono radicati nelle popolazioni locali.
La popolazione ebraica viene segregata dalla popolazione ariana con leggi e regolamenti e viene sistematicamente espulsa “per essere collocata ad est”. Le uccisioni sono limitate ai lager, ai ghetti e ai campi di sterminio questo perché, nella mente dei gerarchi nazisti, lo sterminio di questo popolo doveva avvenire in segreto.
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- Martin Gilbert, “9 novembre 1938. La notte dei cristalli”, Corbaccio editore, 2008.
- Berto Perotti, “La notte dei cristalli. L’inizio della persecuzione antisemita nel Terzo Reich (dal 9 al 10 novembre 1938)“, Ugo Mursia editore, 1977.