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Niente di nuovo sul fronte occidentale: la recensione del film Netflix con trama, trailer e cast

La recensione di Niente di nuovo sul fronte occidentale, riadattamento cinematografico ispirato all'omonimo romanzo di Erich Maria Remarque e disponibile su Netflix dal 28 ottobre.

di Medea Santonocito
14 Novembre 2022
TEMPO DI LETTURA: 6 MIN
scena dal film: trincea

Immagine tratta dal film

CONTENUTO

  • Trama del film Niente di nuovo sul fronte occidentale (Spoiler)
  • Il romanzo di Erich Maria Remarque
  • Il trailer di Niente di nuovo sul fronte occidentale
  • Niente di nuovo sul fronte occidentale, la recensione
  • Personaggi, cast e regia di Niente di nuovo sul fronte occidentale

Trama del film Niente di nuovo sul fronte occidentale (Spoiler)

La vicenda è ambientata nella Francia del nord, lungo il fronte occidentale della Prima guerra mondiale, in un lasso di tempo che va dalla primavera del 1917 alla fine del conflitto nel novembre 1918. I due schieramenti che vediamo scontrarsi sono le forze dell’Impero tedesco e quelle della Francia. Si stima che lungo il fronte occidentale siano morti circa 3 milioni di combattenti fra Alleati e Imperi centrali, in quella che diventa una guerra di posizione: una situazione bloccata dove di volta in volta si guadagna (o si perde) poco terreno.

Da subito è evidente come la propaganda patriottica promossa dal Kaiser Guglielmo II convinca molti giovani ad andare in guerra; combattere per la patria è dunque motivo di orgoglio. Il protagonista della storia è Paul Bäumer che, assieme ai suoi amici, si arruola volontario a 18 anni sull’onda di tale propaganda. Tuttavia, dall’entusiasmo iniziale del “fra due settimane marceremo su Parigi” si passa velocemente alla paura e all’orrore per quello che la guerra di trincea si rivela essere in realtà.

Agli attimi di panico e terrore che caratterizzano le azioni militari si alternano momenti di giovialità generati da piccole cose, come una razione più abbondante di cibo, un fazzoletto che profuma di donna, una lettera dalla famiglia. Assistiamo a episodi di cameratismo tra commilitoni, specialmente la nascita di un legame tra i quattro amici e “Kat” Katczynski, un veterano che diventa quasi un padre per loro.

L’uso di lanciafiamme da parte delle truppe francesi. Immagine tratta dal film

Parallelamente alle vicende dei soldati, il film ci racconta ciò che accade nel retroscena, ovvero lo scontro politico fra chi vuole la guerra a tutti i costi, come il generale Friedrichs, e chi invece è a favore di un armistizio, come nel caso del politico Matthias Erzberger. In questo caso il film si discosta dal romanzo a cui è ispirato.

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Col passare del tempo, Paul vede morire i suoi compagni uno a uno, fino a quando non arriva il suo momento: il protagonista viene ucciso durante un assurdo attacco dell’ultimo minuto contro una trincea francese, un’operazione voluta dal generale Friedrichs e iniziata 15 minuti prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco, al fine di dimostrare che i soldati tedeschi non scappano come codardi. Nonostante l’armistizio di Compiègne venga firmato alle 5:00 di mattina dell’11 novembre 1918, segnando la resa dell’Impero tedesco, sono migliaia i soldati che continuano a morire fino al termine ufficiale delle ostilità, fissato per le 11:00.

Potremmo pensare che Paul sia stato sfortunato a morire durante gli ultimi istanti del conflitto; tuttavia, a giudicare dall’espressione serena sul suo volto, forse è stato meglio andarsene così piuttosto che vivere con il ricordo dei traumi vissuti.

Il romanzo di Erich Maria Remarque

Erich Maria Remarque viene arruolato come soldato di leva a 18 anni, nel 1917, e inviato sul fronte occidentale. Qualche mese dopo, sul campo di battaglia delle Fiandre, viene ferito dalle scheggie di una shrapnel e passerà il resto del conflitto in convalescenza. Nel 1929, dodici anni dopo l’episodio, viene pubblicata non senza difficoltà la prima edizione del romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale.

copertina romanzo
Copertina dell’edizione originale in tedesco, 1929

Sebbene non sia un racconto autobiografico, sicuramente gli eventi descritti rappresentano l’esperienza di tutti i giovani coinvolti nel conflitto. L’opera, infatti, si apre con il seguente incipit:

Questo libro non vuol essere né un atto d’accusa né una confessione. Esso non è che il tentativo di raccontare di
una generazione la quale – anche se sfuggì alle granate – venne distrutta dalla guerra.

Il libro viene bandito dai nazisti poiché le idee espresse da Remarque contro l’imperialismo e il nazionalismo, a suo dire due ideali fondati sulla sofferenza dei più deboli, vengono giudicate antipatriottiche.

Gli eventi romanzati dall’autore sono d’ispirazione per un adattamento cinematografico del 1930, vincitore di un Oscar; seguito da un remake del 1979, destinato a un pubblico televisivo.

Il trailer di Niente di nuovo sul fronte occidentale

Niente di nuovo sul fronte occidentale, la recensione

Niente di nuovo sul fronte occidentale è una pellicola brutalmente onesta nel modo in cui ci mostra la guerra di trincea: fango, sangue, paura, corpi sventrati. Non c’è traccia di spettacolarità nelle scene di combattimento. Seguiamo le vicende dei protagonisti come se fossimo lì accanto a loro in trincea. La cruda realtà è spesso enfatizzata dalla giustapposizione di paesaggi naturali – la tranquillità di un bosco, una volpe che allatta i piccoli – in contrasto con il paesaggio desolato e devastato dai combattimenti.

Il film evidenzia quindi gli effetti negativi che la guerra provoca sul corpo e sulla mente dei soldati, preferendo una prospettiva critica a una narrazione eroica dei fatti. Possiamo considerarlo una sorta di riflessione dal punto di vista tedesco su quello che la guerra è stata davvero: una catastrofe che ha coinvolto una generazione di giovani appena affacciatisi alla vita adulta. Ed è proprio la dimensione collettiva di tale tragedia a emergere da un’attenta osservazione.

I personaggi non sono molto sviluppati e conosciamo poco del loro vissuto al di fuori delle vicende belliche. Si ha la sensazione di assistere a una storia priva di individualità: in effetti, la Prima guerra mondiale inghiotte una generazione di giovani soldati, mandati a morire come fossero carne da cannone. Poco importa se la divisa che viene consegnata a Paul al momento di arruolarsi è appartenuta a un altro uomo chiamato Heinrich, basta togliere l’etichetta con il nome e riutilizzarla. Poco importa se un’intera compagnia di nuove reclute viene annientata dal gas, basta mandarne un’altra.

L’impressione è che queste persone combattano e muoiano per nulla: la linea del fronte è in stallo, si continua a cadere giorno dopo giorno fino all’ultimo istante. La mancanza di progressi concreti viene sottolineata tramite alcune scene ripetitive. All’inizio del film abbiamo una carica in cui la fanteria tedesca si getta all’attacco di una trincea francese (è lì che muore il citato Heinrich), le stesse cariche si avranno più avanti nel film ma questa volta il protagonista sarà Paul. In un’altra occasione, un attacco francese provoca il crollo di un bunker nella trincea in cui si trovano Paul e i suoi commilitoni, e toccherà a lui raccogliere le medagliette con i nomi dei caduti – uno di questi è un suo compagno di scuola. Nel finale la scena si ripete con un giovane ragazzo che recupera la medaglietta di Paul, ormai morto.

Paul Bäumer, il protagonista. Immagine tratta dal film

Da un altro punto di vista, si potrebbe pensare che la mancanza di spessore dei personaggi sia dovuta a una questione di tempo, dal momento che il film decide di discostarsi dal romanzo e dedicare una trama parallela alle negoziazioni per il cessate il fuoco. Il risultato è che i protagonisti delle vicende politiche risultano un po’ semplicistici e caricaturali: da una parte abbiamo l’inflessibile generale Friedrichs, che vuole salvare l’onore della patria a tutti i costi; dall’altra abbiamo Matthias Erzberger, il politico che vuole giungere alla pace per una questione personale, poiché suo figlio è morto durante gli scontri. Non ci sono sfumature a dare una caratterizzazione più dettagliata a questi personaggi.

Infine, la trama e lo sviluppo della storia sono di per sé abbastanza semplici e privi di colpi di scena. Sono immagini che chiunque abbia una certa familiarità con i film sulla Prima guerra mondiale ha già visto. Molto probabilmente questo è dovuto al fatto che il romanzo di Remarque è stato il primo racconto di successo internazionale in cui si criticava la brutalità della guerra. Ad eccezione della censura subita in Germania e in Italia negli anni ’30, il romanzo circola nel resto del mondo, in un periodo in cui parlare male della guerra è controverso. Di conseguenza, potremmo considerarlo il romanzo antimilitarista per eccellenza e, dunque, i film a esso ispirati – ricordiamo la versione del 1930 e del 1979 – sono diventati un modello a cui rifarsi nel tempo.

Personaggi, cast e regia di Niente di nuovo sul fronte occidentale

Il primo riadattamento tedesco del romanzo è diretto da Edward Berger (Deutschland 83, The Terror). La pellicola è stata scelta per rappresentare la Germania agli Oscar 2023, nella categoria riservata alle produzioni internazionali.

Di seguito un elenco degli attori principali nei loro ruoli:

  • Felix Kammerer nei panni di Paul Bäumer, il protagonista;
  • Albrecht Schuch è Stanislaus “Kat” Katczinsky, il veterano di guerra che si affezionerà al gruppo di ragazzi;
  • Moritz Klaus, Aaron Hilmer e Adrian Grünewald sono rispettivamente Frantz Müller, Albert Kropp e Ludwig Behm, i tre amici e commilitoni di Paul;
  • Daniel Brühl veste i panni del politico Matthias Erzberger, firmatario dell’armistizio di Compiègne;
  • Devid Striesow è il generale Friedrichs.

 

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  • E. M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, ed. Neri Pozza 2016.
Medea Santonocito

Medea Santonocito

Ha conseguito la laurea magistrale in Storia Contemporanea all'Università di Edimburgo, presentando una tesi sul rapporto fra Primo Levi e la sua identità ebraica dal titolo "Anti-Semitism and identity. How discrimination reawakened Primo Levi's Jewishness". In passato ha lavorato e collaborato con musei, archivi e associazioni culturali. Ha contribuito con la stesura di un capitolo al libro "Il fondo fotografico di Gio Batta Sina. 1885-1967". Attualmente sta svolgendo ricerche riguardo ai prigionieri di guerra italiani (POWs) che durante la Seconda guerra mondiale caddero in mano agli Alleati. È traduttrice di testi, alcuni dei quali a carattere storico.

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