Il 2 marzo 1919, a Mosca, si apre il Congresso fondativo del Comintern, conosciuto anche come la Terza Internazionale Comunista. L’organizzazione si occupa di coordinare le attività di tutti i partiti comunisti con l’obiettivo di creare le basi per una rivoluzione su scala globale.
Premesse alla nascita del Komintern
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale scatena un pesante terremoto anche all’interno dei principali partiti socialdemocratici europei. Il loro supporto, o al massimo la neutralità, nei confronti della guerra – e perciò al fianco dell’imperialismo dei propri stati – trova personalità come Vladimir Lenin e Rosa Luxemburg profondamente contrarie e decise ad apporvisi.
Anche i partiti socialisti dei paesi che si dichiarano neutrali preferiscono non schierarsi apertamente contro il conflitto armato. In aperta opposizione sia ai sostenitori che ai neutralisti, Lenin organizza nel settembre del 1915 la conferenza di Zimmerwald, in Svizzera, dove si riuniscono tutti quei partiti socialisti anti-militaristi e a seguito della quale Lenin etichetta con il termine di socialscionivismo tutti quei partiti socialdemocratici che stanno collaborando con i loro governi nazionali in nome di un presunto patriottismo.
La vittoriosa rivoluzione d’Ottobre e il consolidamento, seppur difficile per via della guerra civile, dei bolscevichi al potere assieme alla frattura creatasi negli anni della guerra all’interno della galassia socialdemocratica, pongono così le basi per la creazione di una nuova organizzazione volta alla rivoluzione socialista mondiale: il Comintern.
2 marzo 1919, inizia il congresso fondativo del Comintern
A Mosca, il 2 marzo partecipano 34 delegati dei partiti socialisti e comunisti di tutto il mondo. La direzione del nuovo organismo rivoluzionario viene affidata ad un comitato esecutivo mentre la presidenza viene conferita a Gregory Zinov’ev, uno dei protagonisti di questo primo congresso fondativo insieme a Lenin e Bucharin. Il congresso dura dal 2 al 6 marzo, concludendosi con la creazione del nuovo partito della rivoluzione socialista mondiale.
La presidenza di Zinov’ev, invece, dura fino al 1926 quando, a seguito delle fratture e dei conflitti creatisi all’interno del Partito Comunista Russo, Joseph Stalin prende il potere. Zinov’ev viene così rimosso dalla carica di presidente ed espulso dal Comintern. Al suo posto venne nominato Bucharin, sebbene solo per due anni. È lo stesso Stalin infatti che, nel 1928, prende anche le redini del Comintern iniziando così la sua guerra al trotzkismo e l’opposizione a qualsiasi forma di socialdemocrazia, bollata come socialfascismo.