Nel corso della storia del cinema e della televisione, sono molteplici i registi e i produttori che hanno deciso di confrontarsi con la figura del generale francese; alcuni riuscendoci splendidamente. Di seguito vi proponiamo i film più significativi e l’unica serie tv prodotti sulla vita, sia pubblica che privata, di Napoleone Bonaparte.
Il film Napoleone (1927)
Prima opera dei previsti sei film che avrebbero dovuto narrare tutto l’arco della storia di Napoleone, il film diretto da Abel Gance fu un’impresa colossale. Per realizzarlo ci vollero circa tre anni di riprese e più di seimila comparse, fu anche uno degli ultimi film muti in anni in cui ormai il sonoro aveva preso il sopravvento; questo insieme di fattori probabilmente ne decretò l’insuccesso durante la prima proiezione.
Il film lungo, nella versione ridotta 235 minuti, narra la prima parte della vita di Napoleone, soffermandosi sugli eventi chiave della sua prima età adulta e nel mettere in luce le straordinarie capacità militari del giovane generale.
Il motivo per cui questo film divenne, in seguito, un caposaldo della rappresentazione della figura di Napoleone è probabilmente dovuto alla gamma di tecniche che Gance utilizza per girare la storia del generale francese; il tutto culmina con la sequenza trittica finale che era stata pensata per essere riprodotto su tre schermi contemporaneamente: quello centrale che rappresentava il racconto, la prosa mentre gli schermi laterali rappresentavano l’allegoria, quindi la poesia, tutti e tre insieme rappresentavano il cinema, che però veniva pervaso da un forte e continuo uso funzionale del simbolismo.
Il trailer di Napoleone
La battaglia di Austerlitz (1960)
Sempre opera diretta dal regista Abel Gance, “La battaglia di Austerlitz” rinominato in Italia “Napoleone ad Austerlitz“, narra le vicende che si susseguono dall’incoronazione di Napoleone ad imperatore fino allo scontro con le truppe austriache nella battaglia di Austerlitz.
La pellicola si divide in due parti: la prima in cui viene mostrata, in maniera quasi grottesca e caricaturale, la corte napoleonica; la seconda in cui viene messa in scena un’accurata ricostruzione della battaglia di Austerlitz, mostrando anche le varie tecniche che permisero all’esercito francese di trionfare.
Dai critici venne contrassegnato come un vero e proprio film “napoleonico” in cui la dimensione che più conta è quella psicologica e non quella del racconto epico; questo fu reso possibile grazie anche all’interpretazione di attori dal calibro di Pierre Mondy, interprete di Napoleone. Da sottolineare anche la presenza di alcuni attori nostrani quali Vittori De Sica e Claudia Cardinale, rispettivamente Papa Pio VII e Paolina Bonaparte.
Waterloo (1970)
La pellicola diretta per mano di Sergej Bondarcuk, narra gli eventi accaduti nel periodo dei cosiddetti cento giorni, dal rientro di Napoleone in Francia fino all’esilio definitivo sull’isola di Sant’Elena. Il culmine di questo periodo si ha nella sconfitta del generale francese a Waterloo.
Anche in questo caso il film viene diviso in due parti: nella prima troviamo il rientro di Napoleone dall’esilio dall’isola d’Elba, con la conseguente acclamazione ad eroe da parte dei suoi vecchi compagni d’armi e con l’introduzione della figura del duca di Wellington che, informato del ritorno di Napoleone decide il campo di battaglia, Waterloo, su cui affrontarlo. La seconda parte è, invece, dedicata alla lunga sequenza della battaglia stessa e della conseguente sconfitta francese; sequenza in cui vengono messi in luce i vari aspetti militari e strategici di entrambe le parti.
Quello che più viene sottolineato dalla mano registica è il ritratto dei due protagonisti principali, Napoleone e Wellington, fatto attraverso il continuo confronto fra i due modelli di esercito, le tattiche di battaglia e il modo attraverso cui i due generali osservano il campo di battaglia e decidono le strategie da attuare.
Nonostante l’insuccesso commerciale ottenuto al botteghino, il film ottenne delle recensioni molto positive che gli permisero di diventare uno dei capisaldi dei film napoleonici.
Il trailer di Waterloo
N – Io e Napoleone(2006)
Il film narra il periodo di esilio passato da Napoleone sull’isola d’Elba attraverso gli occhi del suo bibliotecario Martino Papucci. Per scelta della sorte il ragazzo è un convinto anti-napoleonico e farà di tutto per assassinare l’imperatore. Il suo piano fallisce nel momento in cui il giovane rimane ammaliato dalla forte personalità di Napoleone, che in un primo tempo sembra ricambiare la simpatia che lo stesso giovane ha iniziato a provare nei suoi confronti. Il legame che sembra instaurarsi tra i due, legame che si rivelerà una messinscena, porta il giovane a fallire più volte nel suo intento.
La pellicola diretta Paolo Virzì prende libero spunto dal romanzo, vincitore del Premio Strega, “N.” di E. Ferrero. All’uscita nelle sale venne definita una tragicommedia, per il fatto che narra delle vicende con toni tragici ma senza disdegnare l’inserimento di parti comiche, come gli interventi in toscano, che hanno la funzione di alleggerire il ritmo della narrazione.
Il film venne accolto positivamente dalla critica che elogiò le scelte attoriali e direttive di Virzì, mettendo però l’accento, non in negativo, sul fatto che il regista stesso non si discosta troppo da quello che era il suo stile, decide di non osare e di rimanere inserito nella tradizione della commedia all’italiana.
Il trailer di N – Io e Napoleone
Napoléon (2002)
La storia che viene narrata, in questa miniserie di quattro puntate, è quella di Napoleone in esilio a Sant’Elena che si immerge nei ricordi e rievoca gli eventi più salienti della sua vita privata. Al centro di queste vicende ci sono gli eventi più personali e privati della vita del generale francese, a cominciare dal rapporto con la ex moglie Giuseppina; gli eventi storici e militari passano in secondo piano, con lo scopo di mettere in luce una visione più intima dell’ormai ex imperatore francese.
La pellicola diretta dalla mano di Yves Simoneau è tratta dalla serie di romanzi su Napoleone di Max Gallo, che ricopre anche il ruolo di sceneggiatore di questa miniserie.
Il film venne accolto abbastanza positivamente dalla critica, soprattutto in Francia, anche se non mancarono dei giudizi non particolarmente positivi da parte italiana che contestarono soprattutto la scelta attoriale di Christian Clavier nei panni dello stesso Napoleone. L’accusa che gli veniva mossa era quella di essere principalmente un attore comico e quindi di aver portato sul piccolo schermo la fisicità di Napoleone ma non il suo carisma e la sua personalità.