E’ andata in onda su Rai3 la serata evento Mussolini-Il Figlio del secolo, un reading letterario incentrato sulla lettura dell’omonimo romanzo storico di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega 2019. SCOPRI LA SEZIONE ARTE
Mussolini-Il Figlio del secolo, anticipazioni
Nel romanzo storico di Scurati è lo stesso Benito Mussolini che racconta in prima persona la sua parabola politica che lo porta in pochi anni a diventare il Duce del fascismo e dell’Italia. La narrazione, infatti, ripercorre gli anni cruciali che vanno dalla fondazione dei Fasci di combattimento, passando per la Marcia su Roma, fino ad arrivare all’omicidio di Giacomo Matteotti e all’affermazione della dittatura.
“Non ha nessuna esperienza di governo né di amministrazione pubblica, è entrato alla Camera solo 16 mesi prima con la camicia nera, la divisa di un partito squadrista… Il figlio del fabbro ha salito le scale del potere: il nuovo secolo si è aperto e al tempo stesso si è richiuso sui suoi passi”.
A dare voce e intensità a Mussolini è il trio di attori composto da Luca Zingaretti, Valerio Mastrandrea e Marco D’Amore. A fare da cornice, invece, è l’affascinante e suggestivo teatro terrazza del Palazzo dei Congressi di Roma, il capolavoro razionalista dell’architetto Adalberto Libera.
Alla lettura del libro si alternano le fotografie dell’epoca, proiettate sulle pareti del teatro, e gli interventi dell’autore Antonio Scurati che dovrebbero aiutare gli spettatori a seguire meglio la narrazione e il contesto storico e politico degli eventi.
Il reading letterario, che vede alla regia Alessandro Renna, è più che mai attuale perché arriva nel pieno delle recenti polemiche sul Salone del Libro. L’attore Marco D’Amore ha rilasciato all’ANSA le seguenti parole:
“Ho il privilegio di essere amico di Scurati e ho studiato a fondo il libro, accostandomi al suo lavoro profondo di scavo e di approfondimento. Entrare in questo percorso è stato per me come obbedire a un principio morale. E poi far parte di un trio meraviglioso di attori, con due giganti come Luca e Valerio. Non potevo che rispondere: presente.
Soffia da tempo un vento pericoloso: dare fisicità al racconto storico vuol dire fare spazio a quella tridimensionalità senza la quale i fatti, anche quelli più mostruosi, tendono a sbiadirsi”.