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Home Storia Contemporanea

La morte di Rosa Luxemburg

Cento anni fa, la rivoluzionaria tedesca di origini polacche Rosa Luxemburg veniva uccisa, il 15 gennaio 1919, assieme a Karl Liebknecht dai Freikorps.

di Valerio Spositi
10 Marzo 2020
TEMPO DI LETTURA: 2 MIN
rosa-luxenburg

Comizio di Rosa Luxenburg

Il 15 gennaio 1919 veniva uccisa a Berlino la rivoluzionaria polacca Rosa Luxemburg. SCOPRI L’ACCADDE OGGI DEL GIORNO

15 gennaio 1919, la morte di Rosa Luxemburg

Cento anni fa, la rivoluzionaria polacco-tedesca veniva uccisa assieme a Karl Liebknecht dai Freikorps, corpi paramilitari del governo socialdemocratico guidato da Frederich Ebert.

Rosa Luxemburg fu una delle menti più brillanti del pensiero rivoluzionario occidentale. Emigrata in Germania per motivi politici, per anni è attivista del Partito Socialdemocratico Tedesco, rompe però definitivamente con i socialdemocratici quando questi ultimi sostengono l’ingresso nella prima Guerra Mondiale della Germania.

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La Lega Spartachista

Insieme a Karl Liebknecht, suo compagno di lotte, fondano così la Lega Spartachista – dalla quale nascerà il futuro Partito Comunista Tedesco – in aperta opposizione alla linea governativa. Per queste sue attività, Rosa finisce in carcere dove scrive il suo famoso pamphlet Die Krise der Sozialdemokratie (La crisi della Socialdemocrazia).

Nel 1918, l’avvento della rivoluzione tedesca permette a Rosa di tornare in libertà e di riprendere le attività rivoluzionarie. Nel biennio 1918-1919 numerosi sono gli scontri che si creano tra la popolazione e l’esercito, soprattutto a Berlino. Scontri e rivolte che sia Rosa Luxemburg che Karl Liebknecht contribuiscono ad organizzare attivamente. In aperta opposizione al governo socialdemocratico, molti operai, sindacalisti e rivoluzionari imbracciano le armi per l’ideale della rivoluzione, trovando però solo la morte. I

Il 15 gennaio 1919, a Berlino, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, resi prigionieri, vengono giustiziati dai Freikorps, un’organizzazione paramilitare e conservatrice supportata attivamente dal ministro della Difesa Gustav Noske. La stessa sorte tocca ai molti operai, sindacalisti, rivoluzionari e gente comune che si erano uniti alla rivoluzione.

Valerio Spositi

Valerio Spositi

Ph. D. in Storia degli Stati Uniti d'America presso l'Università degli Studi di Roma Tre. Le sue principali aree di ricerca sono la Black History, la Labor History, la Social History e la Political History. È attualmente Lecturer presso il corso "The United States and the World in the XX Century" nel Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi Roma Tre e presso il Center for American Studies di Roma. Nel 2022 è stato Visiting Researcher presso il Roosevelt Institute for American Studies di Middelburg (NL). Nel 2017 ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni internazionali ad indirizzo storico presso l'Università degli Studi di Roma Tre con tesi di laurea in Storia degli Stati Uniti dal titolo: "There is a power in a band of workingmen". Ascesa e declino degli Industrial Workers of the World, 1905-1918. Ha conseguito diversi corsi di specializzazione post-laurea in Storia, Politica e Società degli Stati Uniti d'America presso il Center for American Studies e in Storia Contemporanea presso il CISPEA (Centro Interuniversitario di Storia e Politica Euro-Americana). Caporedattore di Fatti per la Storia, cura i rapporti con le Università. Fa parte del Comitato-Scientifico.

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