Nel Basso Medioevo, l’Europa ha sperimentato cambiamenti significativi che hanno plasmato il corso della storia. Esploriamo il periodo che va dall’anno 1000 al 1492, analizzando eventi, dinamiche sociali e trasformazioni culturali.
Il periodo di pace che si instaura in Europa dall’inizio dell’XI secolo permette alla popolazione di passare da circa 30 a 70 milioni di abitanti. L’economia agricola di sussistenza, largamente praticata fino a quel momento, si arricchisce di nuovi metodi e tecnologie, come l’aratro su ruote, il collare rigido per gli animali e la rotazione triennale delle culture, permettendo un’agricoltura finalizzata anche alla vendita. Questo agevola il rifiorire dell’artigianato e dei commerci, dando una nuova spinta economica all’Europa occidentale creando la base per la migrazione dalle campagne alle città, dove nuove opportunità e maggiori libertà sono disponibili. Le città diventano un’alternativa possibile per quei contadini scontenti dei loro signori e della vita nelle campagne feudali.
Dal XII secolo le città si arricchiscono e diventano più grandi grazie alla ricchezza dei commerci e dell’artigianato, molti membri di queste categorie si associano in gruppi professionali, quelli che a Firenze si chiamano Arti in cui tutti gli imprenditori di un dato settore si riuniscono. Alcune città italiane ricevono anche il diritto dall’imperatore di battere moneta, nascono il fiorino e il ducato o zecchino di Venezia, e il valore di queste monete risulta così stabile da farle diventare mezzi di scambio nei commerci internazionali. Nascono le prime compagnie mercantili imprenditoriali e le assicurazioni, molto simili a come le conosciamo oggigiorno.
La classe mercantile include tutti i detentori di un’attività in proprio dai banchieri ai bottegai fino ai giuristi, nasce dalla crescita economica che caratterizza l’Europa in questo periodo, e si fortifica a scapito dei signori feudali. I vassalli dell’imperatore vedono con ostilità il crescente peso dei mercanti, eppure questa nuova classe sociale ha spesso maggiore liquidità dei nobili e la usa sia per fare politica sia per far investire cavalieri i figli. Dante stesso ne è un esempio: di famiglia benestante ma non nobile, viene nominato cavaliere prima della battaglia di Campaldino. La città di Firenze fornisce anche un altro esempio dell’evoluzione di questa classe sociale: i mercanti fanno politica, creano nuove istituzioni politiche come il comune e se sono abbastanza forti, come a Firenze, arrivano ad escludere i nobili dal governo della città.
Il vassallaggio è un sistema socio-economico noto a partire da Carlo Magno. L’imperatore dava in feudo dei terreni ai nobili che in cambio gli giuravano fedeltà ed erano tenuti a seguirlo in guerra e a difendere il feudo in quanto suoi vassalli. Era molto utile e pratico per entrambe le parti: l’imperatore aveva bisogno di “appaltare” la difesa di un territorio e la sua gestione ad un nobile che fosse già sul posto, e i nobili ottenevano nuove entrate economiche, maggior prestigio e potere. Inizialmente il feudo indicava solo la porzione di territorio affidata a un vassallo, ma col tempo iniziò a includere tutti i diritti e poteri del feudatario sulla popolazione locale, come la riscossione delle tasse, l’amministrazione della giustizia locale e il richiamo alle armi di tutti i cavalieri e degli altri uomini adatti alla guerra.
Fino all’XI secolo i re e l’imperatore del Sacro Romano Impero avevano il diritto di nominare alti prelati, ma questa ingerenza negli affari della Chiesa diventa problematica con Papa Niccolò II che, nella sua bolla In nomine Domini (1059), decide di escludere il potere laico e il popolo dall’elezione del pontefice. L’elezione di Gregorio VII nel 1073 segna l’inizio della crisi: il Papa si scaglia nella battaglia per le investiture con un anatema, il Dictatus Papae, che impone l’esclusione del potere laico dalle nomine degli ecclesiastici.
Enrico IV, imperatore designato del Sacro Romano Impero, procede ugualmente all’investitura dell’arcivescovo di Milano. Enrico IV contesta al Papa la sua stessa elezione, per acclamazione popolare e quindi illegittima, e nel gennaio 1076 raduna un concilio di vescovi tedeschi che decide la deposizione del Papa. La reazione di Gregorio è decisa: il re di Germania e Imperatore designato è scomunicato, ogni giuramento di fedeltà nei suoi confronti è nullo ed il trono vacante. Enrico IV capisce che in gioco c’è la sua autorità, deve riconciliarsi con il Papa. Mentre il papa è ospite della contessa Matilde di Canossa, il re giunge a Canossa e passa tre giorni e tre notti al gelo in attesa che il Papa gli conceda di entrare e lo perdoni. La lotta per le investiture si protrae fino al 1122, alla firma del trattato di Worms.
Le Crociate furono una serie di guerre tra l’XI e il XIII per la conquista e il mantenimento in mani cristiane della Terra Santa ed altri eventi militari contro eretici in territorio europeo. Oltre all’espansione territoriale vi è una fortissima componente religiosa: l’intraprendere un viaggio pericoloso sul cammino di Cristo per difendere la Terra Santa dai turchi, beneficiando di garanzie legali speciali e specifiche.
Le crociate favoriscono la nascita degli ordini militari di monaci cavalieri votati alla difesa della fede cristiana e del regno cristiano in Terra Santa. Papa Urbano II teme per la sicurezza dei pellegrini e dei fratelli ortodossi ora che i turchi hanno in mano la Terra Santa e nel 1096 indice la prima crociata, conosciuta come crociata popolare per la fortissima partecipazione di gente del popolo e per la mancanza di principi e re alla sua testa. Nel 1099, con la guida di re e cavalieri Gerusalemme viene conquistata. Le crociate proseguono fino alla seconda metà del XIII secolo, ma la perdita del regno di Gerusalemme e l’insofferenza per quello che viene visto come un privilegio ne segnano la fine.
Per comprendere la crisi del ‘300 è necessario sottolineare che il secolo precedente aveva visto una generale stabilità politica in Europa occidentale accompagnata da una crescita economica e demografica. Il XIV secolo si apre coni due carestie, nel 1313 e 1317, che contribuiscono allo spopolamento delle campagne verso città sempre più affamate.
In questo contesto, nel 1348 la peste arriva da oriente e si abbatte su una popolazione indebolita, affamata e che non aveva più avuto contatto con la malattia dal VI secolo circa. Anche se è impossibile conoscere il numero esatto delle vittime, la maggioranza degli storici sostiene che circa un terzo della popolazione europea sia morta di peste. Oltre alle vittime dirette ci sono tutti coloro che morirono di fame e di stenti per via dell’inflazione, dell’impossibilità di nutrirsi o di essere accuditi, come per bambini e anziani. Nel dopo epidemia le terre abbandonate nelle campagne passano nelle mani dei contadini sopravvissuti, la manodopera disponibile è limitata e questo comporta un rialzo dei salari e lentamente la crescita demografica riprende.
Guerre e conflitti tra nazioni europee Le guerre medievali sono generalmente molto diverse dalle guerre più recenti: gli eserciti in campo si compongono di cavalieri, nobili signori che costituiscono il reparto d’élite, e di fanti a piedi che con il tempo sono sempre meno richiesti perché sono i cavalieri a fare la differenza in battaglia. Sono guerre a bassa intensità, che si concentrano in luoghi abbastanza precisi e non coinvolgono interi paesi. La grande eccezione è la guerra dei cent’anni, che inizia nel 1337 e si protrae fino al 1453. Una lunga guerra tra Francia e Inghilterra in cui il re d’Inghilterra Edoardo III, nipote per via materna di Filippo IV di Francia, vuole salire sul trono di Francia, ed è la guerra in cui comparirà una giovane fanciulla venuta a combattere per il delfino: Giovanna D’Arco.
Il declino del sistema feudale non rappresenta un’interruzione netta, il sistema resterà lungamente in vigore in molte parti d’Europa, ma un avvicendamento di cambiamenti sociali, demografici e tecnologici che aprono la strada a un nuovo sistema Stato. Grazie alla crescita economica dei secoli precedenti e alla ripresa che caratterizza la fine del ‘300, i mercanti che sono diventati ricchi quanto i nobili, o anche di più, e possono acquistare palazzi, torri e titoli. Contemporaneamente re ed imperatori cominciano a accentrare il potere su se stessi e a scalzare i contropoteri che ne avevano retto la gestione fino a quel momento. Il declino del feudalesimo prepara la nascita dello stato assoluto.
Il Basso Medioevo rappresenta un periodo di grandi cambiamenti e innovazioni in molti aspetti della società europea: agricoltura, commercio, sviluppo e crescita delle città. L’economia diventa più moderna nascono le banche, le assicurazioni, le associazioni imprenditoriali e le università. È il periodo storico che vede Marco Polo partire verso oriente e Cristoforo Colombo verso occidente, un mondo profondamente religioso e litigioso dove guerre a bassa intensità coesistono con le Crociate e con la Guerra dei Cent’anni. E racchiude in sé molte delle contraddizioni che caratterizzano i periodi successivi.
A cura di Cecilia Marangon, co-fondatrice del giornale universitario The Password (Università degli Studi di Torino)
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