STORIA DEI MEDICI: RIASSUNTO IN BREVE, ARTICOLI E TIMELINE CON DATE CHIAVE

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01/06/1397
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09/07/1737
Fine della dinastia medicea
Morte di Gian Gastone de' Medici, ultimo granduca della famiglia, e fine della dinastia

Medici: origini e ascesa della famiglia

Le origini precise della dinastia sono tutt’oggi incerte, basandosi su dei manoscritti gli storici collocano le genesi della famiglia nelle terre del Mugello intorno al 1100, lì sono presenti tre linee di discendenza che sono situate a Bonagiunta, Chiarissimo e Averardo. Il capostipite è considerato Averardo De Medici, commerciante tessile-agricolo e membro della piccola borghesia che decide di trasferirsi a Firenze perché è una città in continua espansione economica, quindi rappresenta un ottimo mercato di affari. Alla sua morte, il figlio Giovanni Di Bicci prende le redini della famiglia ed investe l’eredità ricevuta nel mercato finanziario, il suo progetto ha successo e viene istituito il banco dei Medici, il maggior deposito di tutto il XV secolo.

L’ascesa al potere di Cosimo De Medici e il patrocinio delle arti

Primogenito di Giovanni De’ Medici, Cosimo è un uomo molto erudito, sia in campo umanistico che economico, grande amante e sostenitore delle arti. A seguito della morte del padre sposa Contessina De’ Bardi e diventa gestore del banco di famiglia che in quel periodo è in forte conflitto con un altro deposito potente a Firenze, quello guidato dagli Strozzi e Albizzi. Ambizioso e stratega, Cosimo mantiene gli equilibri della sua banca restando nell’ombra, apre filiali in tutta Europa e stringe importanti alleanze politiche, fino a quando nel 1433 viene arrestato con l’accusa di aver fomentato rivolte all’interno della città, anche se queste imputazioni sono in realtà fasulle. Scampato alla pena di morte per un soffio viene condannato all’esilio nella città di Venezia, questo avvenimento prende il nome di “prima cacciata dei Medici”. Appena un anno dopo questa vicenda le istituzioni fiorentine sono al collasso e la Signoria si riunisce e vota per un rimpatrio del Medici, rientrato nella sua amata città in maniera trionfale egli interviene immediatamente a favore di industrie e commerci, mantiene libere le istituzioni e fonda il consiglio dei cento, diventando l’uomo più potente di Firenze. Nel contesto artistico si circonda di personaggi illustri come Vasari, Donatello e Brunelleschi, sfrutta le sue abilità politiche per finanziare numerosi progetti che rivoluzionano la città. Per tutti questi interventi volti a rendere magnifica Firenze gli viene assegnato il titolo di “Pater Patriae” appena dopo la sua morte.

Il ruolo degli esponenti della famiglia Medici come mecenati

Uno dei motivi che rendono la famiglia Medici famosa in tutta Italia è sicuramente il ruolo chiave che hanno ricoperto nel finanziamento delle opere artistiche. Queste ultime vengono usate anche come affermazione del potere familiare, parte del denaro accumulato viene impiegato per abbellire Firenze con palazzi, chiese, biblioteche. Con Cosimo il Vecchio la città assume il volto di un nucleo urbano ricco d’arte sotto la guida dell’architetto Vasari, Lorenzo il Magnifico è un artista oltre che politico, poeta e amante delle novità, si circonda di personaggi illustri ai quali finanzia prestigiosi progetti, l’opera di Machiavelli “il Principe” è a lui dedicata. Nel XVII secolo per ordine del granduca Ferdinando II, il pittore Pietro Da Cortona introduce il barocco maturo e nuove pitture romane all’interno di Palazzo Pitti. L’ultima discendente della famiglia Anna Maria Luisa, grande appassionata di arte, nel 1737 stipula con i futuri successori Asburgo -Lorena il “Patto di famiglia” con il quale “Essi non possono trasportare o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo Gran Duca, affinché esse rimangano per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri”. (1)

Artisti e intellettuali che hanno beneficiato del patrocinio Mediceo

In un periodo storico nel quale gli artisti vengono ancora trattati come semplici operai, i Medici prendono sotto la loro ala pittori, filosofi, architetti che ancora oggi godono di grande fama e avvalorano i loro progetti. Tra loro ci sono Brunelleschi, colui che introduce il concetto di “prospettiva centrica” e porta a termine la cupola di Santa Maria del Fiore, Ghiberti che realizza  la porta del battistero fiorentino, Donatello che plasma statue di grande prestigio come “Giuditta e Oloferne”, Botticelli i cui affascinanti quadri come “La Venere” e “La primavera” si possono ammirare agli Uffizi , Leonardo Da Vinci apprendista del Verrocchio, lascia alla città un patrimonio artistico e scientifico inestimabile, Michelangelo scultore del “David”, Macchiavelli autore dell’opera “Il Principe”, Galileo Galilei sostenitore della teoria eliocentrica, Pico Della Mirandola, filosofo umanista autore di numerosi trattati e lettere e Ficino, filosofo fondatore dell’accademia Platonica.

L’influenza politica della famiglia Medici a Firenze

I Medici riescono ad imporsi sulla città di Firenze diventando una famiglia molto influente grazie alle attitudini diplomatiche e politiche. Cosimo De’ Medici riesce persino a diventare capo del governo fiorentino grazie al sostegno popolare, ottenuto spesso tramite corruzioni; Anche Lorenzo riesce a mantenere saldo il potere della casata, stipula alleanze matrimoniali vantaggiose, investe in cultura e adotta una politica estera aggressiva, alla sua morte il figlio Piero gli succede ma viene spodestato e solo con il cardinale Giovanni De’ Medici la famiglia riacquista l’autorità persa, egli diventa poi papa Leone X, considerato uno dei più potenti della storia. Dopo di lui un altro De’Medici diventa papa con il nome di Clemente VII, il quale con le sue influenze politiche riesce ad abolire la vecchia costituzione delle città e a dare un titolo nobiliare alla sua casata, con Cosimo I, uomo con grande scienza governativa il titolo nobiliare di duca diventa ufficiale e i Medici acquisiscono numerosi territori della Toscana.

Attività economiche e relazioni internazionali della dinastia

Le principali attività economiche della dinastia si hanno con le figure di Giovanni Di Bicci, Cosimo il Vecchio e Lorenzo De’ Medici. Giovanni istituisce una solida rete di compagnie di affari con una filiale cardine a Roma dove accumula le entrate delle decime papali e dirige un ricco mercato che in breve tempo sbaraglia la concorrenza. Cosimo decide di giostrare la fortuna ereditata assicurandole una copertura politica, inizia quindi una strategia volta ad occupare cariche prestigiose all’interno del governo, ottenuto il titolo di Granduca di Toscana mantiene la divisione amministrativa dei ducati di Firenze e Siena e porta avanti la rivoluzione del sistema monetario fiorentino che si deve adeguare ai nuovi criteri economici internazionali. Lorenzo accentra il potere nelle sue mani applicando una riforma alle istituzioni repubblicane che finiscono sotto il suo comando, inoltre riaggancia i rapporti con gli altri stati Italiani garantendo una coesistenza pacifica “Fu abile a rafforzare un’intesa con la Milano sforzesca e con la Napoli aragonese, al fine di contenere le velleità espansionistiche del papato e di Venezia, garantendo in questo modo un prolungato periodo di pace sia alla sua città sia al resto della Penisola” (2). C’è poi da ricordare che Ferdinando I De’ Medici dal 1587 al 1609 sostiene ed amplia i commerci internazionali sulla base di una nuova riforma fiscale rendendo le entrate economiche familiari cospicue.

Declino e fine della dinastia dei Medici

La situazione della penisola nel 1600 è disastrosa, l’Italia è infatti sotto il dominio degli spagnoli che per aumentare le proprie entrate tassano pesantemente i cittadini, i quali si impoveriscono notevolmente. La scoperta dell’America inoltre devia le rotte commerciali sull’oceano Atlantico, facendo perdere allo stato italiano il ruolo di rotta primaria, questo ha gravi ripercussioni su assicurazioni e banche che iniziano a decadere, inoltre a gravare su una situazione già critica è l’epidemia di peste che ad ondate colpisce la popolazione dimezzandola. La famiglia Medici che è attualmente caratterizzata da un governo debole e devoto solo allo sfarzo non riesce a contrastare le difficoltà in cui versa il paese, inoltre sussiste il problema della successione in quanto l’attuale duca Cosimo III perde li figlio Ferdinando per sifilide, il secondo genito Gian Gastone si dichiara omosessuale e l’unica femmina Anna Maria Luisa è sterile. Alla morte di Cosimo sale al potere il figlio Gian Gastone, il suo è un regno turbolento che termina senza eredi nel 1737. Quindi, al suo decesso, il Granducato passa nelle mani dei successori Asburgo- Lorena, segnando la fine di una delle casate più potenti di sempre.

I palazzi e i luoghi Medicei a Firenze

Di grande rilievo storico sono i palazzi medicei. A Firenze viene edificato Palazzo Vecchio, sede ufficiale della dinastia dal 1540, l’interno è frutto dell’ingegno dell’architetto Vasari così come gli appartamenti del duca Cosimo il Vecchio e la moglie, è inoltre visibile la sala delle carte geografiche testimonianza della bravura dei cartografi dell’epoca. Altra residenza degna di nota è Palazzo Pitti, l’ultima dimora della casata, vanta la presenza della Galleria Palatina dove viene conservata una cospicua parte della collezione artistica Medicea, opere di Caravaggio, Raffaello, Tiziano. Palazzo Medici-Riccardi viene commissionato da Cosimo nel 1444, l’architetto che lo edifica è Michelozzo, al suo interno sono presenti opere di grande valore come il “David” e “Giuditta e Oloferne”, purtroppo a seguito della “seconda cacciata dei Medici”, questi vengono trasferiti rispettivamente in piazza della Signoria e Palazzo Vecchio, dopo il 1600 il palazzo viene ceduto alla famiglia dei Riccardi che lo adorna con uno stile barocco fiorentino. Altri edifici della dinastia sono Palazzo Medici -Soderini e Palazzo Mediceo di Seravezza.

Opere d’arte e architettoniche commissionate dalla famiglia

Sono di un numero impressionante le opere che i Medici commissionano ai vari artisti nel corso degli anni. Tra le più celebri delegate da Cosimo il Vecchio ci sono “La pala di San Marco” e il “David” opera di Donatello, il cui significato simbolico è magnificenza e controllo. Alla fine del XV secolo viene dipinta la “Primavera” di Botticelli che raffigura una scena di serenità che richiama il pensiero umanista dell’epoca, sempre dello stesso artista è “La nascita di Venere” e “Adorazione dei Magi”. Raffaello nei primi anni del 1500 realizza “Ritratto di Papa Giulio II”, invece il pittore Rubens viene incaricato da Maria De’ Medici di dipingere “Enrico IV alla battaglia di Ivry” e “Entrata trionfante a Parigi”. Architettonicamente finanziano principalmente la costruzione della Galleria degli Uffizi, della Basilica di San Lorenzo, della Cappella Medicea, dell’Ospedale degli Innocenti, di Palazzo Medici, della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, della prima biblioteca, inoltre restaurano i giardini di Boboli e Palazzo Pitti. A Roma invece patrocinano la Basilica di San Pietro.

FONTI:

1)       Estratto del “Patto di Famiglia”, 1737

2)       Estratto di “Breve storia di Firenze” di Franco Cardini

A cura di Michela Baldini, diplomata al Liceo delle scienze umane con indirizzo economico-sociale.