CONTENUTO
M – Il figlio del secolo, incipit della serie tv
C’è sempre un tempo in cui i popoli smarriti vanno verso le idee semplici. La sapiente brutalità degli uomini forti. In noi trovano lo sfogo dai loro rancori. L’evasione dal senso mortificante della propria impotenza. La speranza, come per miracolo, di capovolgere il proprio insoddisfacente destino. Bastano le parole giuste, parole semplici. Dirette. Gli sguardi. Il tono giusto. E allora ci amate. Ci venerate. Mi avete amato follemente. Per vent’anni mi avete adorato, temuto, come una divinità. E poi m’avete odiato, follemente odiato. Mi avete ridicolizzato, scempiato i miei resti, perché di quel folle amore avevate paura, anche da morto. Ma ditemi, a cosa è servito? Guardatevi attorno, siamo ancora tra voi!
M – Il figlio del secolo, trama
“M. Il figlio del secolo” è una serie televisiva che ripercorre l’ascesa di Benito Mussolini al potere. Ambientata tra il 1919 e il 1925, il racconto si apre con la fondazione dei Fasci di Combattimento, un movimento nato nella crisi sociale e politica dell’Italia del primo dopoguerra. La narrazione segue Mussolini, interpretato da Luca Marinelli, nel suo percorso verso la dittatura, culminato con il discorso in Parlamento dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti.
La serie esplora e analizza non solo gli intrighi politici, le violenze e le manipolazioni che hanno segnato l’inizio del regime fascista, ma anche la dimensione privata del protagonista. Vengono approfondite le sue relazioni con figure fondamentali come la moglie Rachele e l’amante Margherita Sarfatti, evidenziando le contraddizioni e le ambiguità di un uomo alquanto complesso. Sullo sfondo, un’Italia in fermento, divisa tra la paura di un cambiamento radicale proveniente dall’esterno e il fascino attraente di un nuovo ordine interno. Prodotto da Sky Studios e The Apartment Pictures, questo prodotto televisivo combina ricostruzioni storiche accurate ad un racconto suggestivo, offrendo uno sguardo potente su uno dei capitoli più controversi e dibattuti della storia dell’Italia unita.
M – Il figlio del secolo: trailer della serie tv
Cast e personaggi storici di “M – Il figlio del secolo”
Luca Marinelli è il protagonista che all’inizio della serie è il direttore del quotidiano Il Popolo d’Italia. Ha una moglie, Rachele, quattro figli, e un’amante. Ma la sua creatura più originale è il fascismo. A capo di questo movimento, che si trasforma in breve in partito, Mussolini diventa prima deputato e in seguito alla marcia su Roma Presidente del Consiglio. La sua sete di potere però appare implacabile. Dotato di un incredibile talento politico, scaltro e spietato, non esita a servirsi della violenza e a tradire persino i suoi mentori e i suoi più fedeli alleati.
Barbara Chichiarelli è Margherita Sarfatti, intellettuale e scrittrice di origine ebraica, nonché figura centrale nella vita culturale milanese e italiana del primo Novecento. Diventa amante e confidente di Mussolini per quasi vent’anni, influenzando la sua immagine pubblica e scrivendo nel 1926 la celebre biografia “Dux”. In pubblico esalta i successi del suo uomo, in privato invece lo istruisce, lo esorta e lo consola quando necessario, rivolgendosi sovente a lui con appellativi quali “il mio selvaggio” o “il mio diamante grezzo“. La loro relazione, intrecciata con l’ascesa del fascismo, si incrinerà negli anni Trenta quando la Sarfatti si trasferirà in America.
Francesco Russo è Cesare Rossi, giornalista brillante e tra i primi sostenitori del fascismo, è una figura chiave negli anni di ascesa di Mussolini. Braccio destro di quest’ultimo, che si rivolge a lui chiamandolo in maniera confidenziale Cesarino, e collaboratore stretto nella redazione de Il Popolo d’Italia, si distingue per la sua intelligenza e il suo aspetto apparentemente poco aggressivo, se paragonato all’immagine tipica dei fascisti. Nonostante ciò, Rossi dimostrerà con i fatti di poter essere spietato: fedele ciecamente al capo, orchestra crimini di grande violenza, rivelando il lato più oscuro della sua lealtà.
Paolo Pierobon è il vate Gabriele D’Annunzio, poeta di fama internazionale e primo soldato d’Italia, una figura simbolo del Novecento. Dandy, esteta e seduttore, le sue opere e le imprese eroiche durante la Grande Guerra lo hanno trasformato in un mito vivente, ammirato sia dagli interventisti che dalla borghesia decadente. La sua celebrità, che lo rende l’italiano più famoso al mondo, rappresenta un ostacolo per Mussolini: le gesta di D’Annunzio rischiano di oscurare la nascita del fascismo e di mettere in dubbio la leadership dello stesso Duce.
Lorenzo Zurzolo ricopre il ruolo di Italo Balbo, figlio della piccola borghesia urbana, è uno dei protagonisti della violenza squadrista del primo fascismo. Decorato al valore come tenente degli Alpini e degli Arditi durante la Grande Guerra, nel dopoguerra aderisce alle squadre fasciste ferraresi, diventandone rapidamente il leader. Alto, magro e carismatico, Italo Balbo è uno tra i più grandi e discussi uomini del periodo fascista. Un ferrarese tutto d’un pezzo, dapprima infervorato dall’ideologia, poi più moderatamente coinvolto, l’unico tra i gerarchi in grado di dare del tu a Mussolini, chiamandolo Presidente e non Duce. Rigoroso e intransigente negli affari politici, è uomo colto, non razzista, di carattere simpatico, compagnone, sfacciato, arrogante, estroverso, umanamente caldo e con un fondo di birichinaggine goliardica che gli assicura grande simpatia, soprattutto tra le donne.
Gaetano Bruno interpreta Giacomo Matteotti, figlio di un influente proprietario terriero, si schiera fin da giovane dalla parte dei contadini polesani, una delle classi sociali più povere e oppresse della penisola. Cresciuto in un ambiente privilegiato, si distacca dalle sue origini per abbracciare la causa dei lavoratori agricoli, criticando apertamente le ingiustizie sociali e l’avidità dei proprietari terrieri, tra cui suo padre. Eletto deputato nel 1919, diventa un simbolo della lotta per i diritti dei contadini e un acerrimo nemico della crescente autorità di Mussolini. Il suo impegno politico, fatto di coerenza e determinazione, lo rende amatissimo dai poveri e odiato dalle élite, che lo deridono con l’appellativo di “socialista impellicciato”. La sua opposizione al fascismo lo conduce tragicamente alla morte.
Benedetta Cimatti veste i panni di donna Rachele, figlia di contadini romagnoli, cresce in miseria ma nonostante le umili origini, è una donna forte e di sani principi. Diventa compagna e moglie di Benito Mussolini nei primi anni del secolo, poi madre dei suoi figli. Mal sopporta l’inesauribile fame di potere e i frequenti tradimenti del marito, ma nonostante tutto rimane al suo fianco. Per Mussolini, Rachele è l’unico vero porto sicuro, un rifugio a cui tornare nei momenti più oscuri della sua carriera e della sua vita. La sua lealtà e il suo sostegno incondizionato sono elementi fondamentali del rapporto tra i due.
Vincenzo Nemolato è invece Vittorio Emanuele III di Savoia, terzo re d’Italia che regna dal 1900 al 1946, una figura centrale nella storia del paese. Capo di Stato durante eventi epocali come la Prima Guerra Mondiale e l’avvento del regime di Mussolini, il suo lungo regno è segnato, a partire dal dopoguerra, da scelte difficili e controverse, ancora oggi molto dibattute.
M – Il figlio del secolo: clip dal primo episodio
La lettera di D’Annunzio a Mussolini
Mio caro Mussolini,
mi stupisco di voi e del popolo italiano. Io ho rischiato tutto, ho dato tutto, ho avuto tutto. Sono padrone di Fiume, del territorio, d’una parte della linea d’armistizio, delle navi; e dei soldati che non vogliono obbedire se non a me. Nessuno può togliermi di qui. Ho Fiume; tengo Fiume finché vivo, inoppugnabilmente. E voi tremate di paura! Voi vi lasciate mettere sul collo il piede porcino del più abbietto truffatore che abbia mai illustrato la storia del canagliume universale. Qualunque altro paese avrebbe rovesciato quell’uomo, quegli uomini. E voi state lì a cianciare, mentre noi lottiamo d’attimo in attimo, con una energia che fa di questa impresa la più bella dopo la dipartita dei Mille. Dove sono i combattenti, gli arditi, i volontari, i futuristi? Io ho tutti soldati qui, tutti soldati in uniforme, di tutte le armi. E’ un’impresa di regolari. E non ci aiutate neppure con sottoscrizioni e collette. Dobbiamo fare tutto da noi con la nostra povertà. Svegliatevi! E vergognatevi anche. Se almeno mezza Italia somigliasse ai fiumani, avremmo il dominio del mondo. Ma Fiume non è se non una cima solitaria dell’eroismo, dove sarà dolce morire ricevendo un ultimo sorso della sua acqua. E le vostre promesse? Bucate almeno la pancia che vi opprime; e sgonfiatela. Altrimenti verrò io quando avrò consolidato qui il mio potere. Ma non vi guarderò in faccia. Su! Scotetevi pigri dell’eterna siesta. Io non dormo da sei notti; e la febbre mi divora. Ma sto in piedi. E domandate come a chi mi ha visto. Alalà.
Gabriele D’Annunzio
Il contesto storico dell’Italia nel 1919-1920
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- Antonio Scurati, M. Il figlio del secolo, Bompiani, 2022.