CONTENUTO
Trama del film “L’ora più buia”
L’inizio del film parte con le dimissioni del ministro Chamberlain, colpevolizzato dall’opposizione di non essere riuscito a prevedere il pericolo derivato dalle ambizioni di Adolf Hitler. I Tory (partito conservatore) scelgono Winston Churchill come successore di Chamberlain nel ruolo di Primo ministro. Una scelta molto obbligata dato che gli stessi membri del suo partito diffidano di lui.
La Francia sta per cadere, il Belgio e l’Olanda sono già cadute sotto il dominio nazista, l’Inghilterra ha le mani legate e il grosso dell’esercito è bloccato nella spiaggia di Dunkirk. L’intero film è caratterizzato da questa corsa contro il tempo in cui Churchill dovrà resistere e mantenere la sua posizione: “La nostra politica è fare la guerra”. Una politica difficile in quanto la potenza militare tedesca, è un pericolo mortale per tutte le nazioni europee, incluso il Regno Unito.
Trailer del film
L’ora più buia, il cast del film
Il film è prodotto dalla Working Title Films e distribuito dalla Universal Pictures. La regia è di Joe Wright, la sceneggiatura di Anthony McCarten e la splendida colonna sonora è realizzata da Dario Marianelli.
Gli interpreti che compongono il cast sono:
Gary Oldman: Winston Churchill
Kristin Scott Thomas: Clementine Churchill
Lily James: Elizabeth Layton
Stephen Dillane: Edward Wood, I conte di Halifax
Ben Mendelsohn: Re Giorgio VI
Ronald Pickup: Neville Chamberlain
Samuel West: Anthony Eden
David Schofield: Clement Attlee
David Bamber: Ammiraglio Ramsey
Recensione del film
L’ora più buia è un film che vuole mostrare la ragione e il metodo politico di uno degli statisti più importanti della storia contemporanea. A volte il Winston Churchill di Oldman spiega le sue azioni come un insegnante che risponde alle domande di un suo studente. Ad esempio, la sua convinzione di rifiutare un accordo di pace con la Germania viene spiegato più volte da lui stesso: “Tutte le nazioni che sono uscite sconfitte, in qualche modo sono riuscite ad alzarsi, le nazioni che accettano forzatamente delle condizioni di pace sono perdute”.
Oltre a far conoscere la figura unica e quasi caricaturale di Winston Churchill, il film tende a lasciare un certo tipo di messaggio, quello dell’importanza della verità ma allo stesso tempo della sua mistificazione, del sacrificio per un bene superiore e soprattutto del valore della parola e del linguaggio. Alcune delle scene chiave all’interno del film ruotano attorno a Churchill che cerca disperatamente le parole giuste per comunicare un messaggio a qualcuno, come ad esempio: la scena in cui Churchill cerca di dettare alla sua nuova assistente, il testo di una lettera indirizzata ad un generale; oppure anche la parte in cui il Primo ministro fa un discorso motivazionale davanti al suo governo.
É possibile vedere come la comunicazione sia un processo importante per Churchill, e la sua preoccupazione nell’uso corretto delle parole è una caratteristica fondamentale del personaggio. Invece, il concetto di verità è strettamente collegato ad un sacro principio, ovvero quello di proteggere il popolo inglese, rassicurarlo anche a costo di mentire in merito alla vera situazione delle nazioni, dopo gli attacchi della Germania. Il ruolo del popolo giocherà alla fine un ruolo fondamentale per la presa di posizione del Primo ministro.
Durante la visione, è percepibile che la volontà di fare la guerra contro la Germania e suoi alleati non sia una linea politica tanto scontata, inizialmente, l’unica figura politica inglese che sembra totalmente convinta di non approvare gli accordi di pace con i nazisti è proprio Churchill. Uno scenario che non è privo di fondamento, dato che a quel tempo erano in molti ad essere simpatizzanti del regime fascista e della loro politica, inclusi anche diversi lord inglesi.
All’interno del film sono presenti altri personaggi interessanti, come Edward Wood I duca di Halifax, conosciuto per essere stato il Ministro degli esteri durante i governi di Chamberlain e di Churchill.. Un uomo mite, coscienzioso ma allo stesso ambizioso e considerato dai conservatori e anche dal Re l’unico possibile erede per il titolo di Primo ministro dopo Chamberlain.
In un certo senso rappresenta quella che era la volontà dei lord del Regno Unito, ovvero una guida politica in grado di evitare la guerra attraverso una mediazione con la Germania, mentre quest’ultima poteva continuare a imporre il proprio dominio nell’Europa centrale (a patto ovviamente di lasciare la Gran Bretagna lontana dai piani di conquista di Hitler). Una nota di merito anche a Re Giorgio VI, in cui è possibile notare anche da parte sua, una forte diffidenza nei confronti del nuovo Primo ministro, una diffidenza che successivamente si trasformerà in un solido rapporto di fiducia.
La trama non ci offre solo una visione delle pressioni politiche verso il protagonista, ma ci permette di osservare anche alcuni suoi attimi di intimità, in modo da conoscere meglio, gli aspetti positivi e negativi del suo particolare carattere. Alcuni esempi di questi frangenti, sono le scene dove la moglie Clementine si confronta con il marito per fornire supporto morale, o i momenti di confidenza che Churchill ha con Elizabeth Layton, la sua nuova segretaria.
Si vede che Wright ha cercato di costruire una certa tridimensionalità al protagonista, attraverso anche una romanticizzazione del personaggio, specialmente durante le scene in Parlamento, dove Churchill viene visto rappresentato quasi come un condottiero che combatte per la sua patria. Tuttavia, bisogna ricordare che prima di tutto questo, Winston Churchill era uno statista, un grande politico e sicuramente aveva la sua esperienza in merito alla guerra. Infatti, le scene in cui Churchill si rivolge al pubblico, mostrano questa sorta di “glorificazione”, verso la figura di un uomo che nonostante la sua importanza storica, presenta comunque più lati oscuri di quanti ne appaiono all’interno del film.
Chi era Winston Churchill?
Sir Winston Leonard Spencer Churchill, uno dei più importanti uomini di Stato della storia inglese, nasce a Woodstock, nella contea dell’Oxfordshire, il 30 novembre 1874. I genitori sono l’americana Jennie Jerome, a lungo considerata una delle più belle donne del tempo, e Lord Randolph Churchill, un autorevole esponente del partito conservatore.
Nominato ministro del Commercio nel governo liberale di Herbert Henry Asquith nel 1908. Si impegna in una serie di riforme con David Lloyd George durante il suo mandato e successivamente come ministro dell’Interno dal 1910 al 1911. Successivamente Churchill, avvia un processo di modernizzazione significativa della Marina militare, nel periodo in cui è stato nominato primo lord dell’ammiragliato (1911-1915).
Il ruolo di Churchill nella prima guerra mondiale è ambiguo e rischia di compromettere la sua carriera politica. Le sue difficoltà con la Marina e il suo sostegno alla catastrofica campagna di Gallipoli lo costringono a dimettersi dall’Ammiragliato. Dopo aver comandato un battaglione in Francia, entra nel gabinetto di coalizione di Lloyd George e svolge numerosi ruoli importanti tra il 1917 e il 1922, tra cui quello di ministro dei Rifornimenti e ministro della Guerra.
Dopo la caduta di Lloyd George e la rottura del Partito liberale nel 1922, Churchill rimane fuori dal parlamento per tre anni. Dopo essere tornato a farvi parte, è stato nominato cancelliere dello Scacchiere nel governo conservatore di Stanley Baldwin (1924-1929).
A Churchill non è permesso assumere ruoli governativi durante gli anni della Grande Depressione (1929-1939). Baldwin e Neville Chamberlain non approvano la sua opposizione all’autogoverno dell’India e il suo sostegno a Edoardo VIII durante la crisi del 1936, un evento che poi si è concluso con l’abdicazione del re. La sua insistenza sul riarmo e la sua aperta condanna del patto di Monaco del 1938 erano viste con sospetto. Churchill succede a Chamberlain come primo ministro nel 1940.
Anche se il ruolo militare della Gran Bretagna è ormai diventato secondario, nel 1945 Churchill è stato applaudito in tutto il mondo. Nonostante ciò, viene sconfitto nelle elezioni del 1945 dal Partito laburista per aver ignorato la richiesta popolare di riforme sociali nel dopoguerra. Viene eletto di nuovo primo ministro e rimane in carica dal 1951 al 1955. Tuttavia, a causa dell’età avanzata e di problemi di salute, decide di ritirarsi a vita privata. Il 24 gennaio 1965, Winston Churchill morì a Londra.
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- Andrew Roberts; “Churchill. La biografia”; UTET; 2020.