CONTENUTO
di Giulio De Stasio
La Révolution, trama
È visibile su Netflix “La Rèvolution”, la serie tv francese ideata da Aurelien Moras che rivisita e riscrive a trecentosessanta gradi uno degli avvenimenti più importanti della storia accaduti nella Francia del diciottesimo secolo. Tutto si svolge in un piccolo e tetro villaggio, Comtè de Montargis, quando nel 1787 la misteriosa morte di una popolana attira la curiosità di un giovane medico, Joseph Guillotin, che inizia ad indagare cercando di risalire ai fatti accaduti. Ciò che scoprirà porterà alla luce inimmaginabili segreti.
La recensione di La Révolution
La prima stagione della serie tv è composta da otto puntate scorrevoli e ricche di contenuti e suspense, alla portata di quella fetta di pubblico che non conosce esattamente le cause e il contesto dei fatti accaduti, poiché quello che si vede, infatti, non si trova sui libri di storia ma è frutto dell’immaginazione di Aurelien Moras. L’autore si spinge oltre scrivendo e realizzando una serie tv accattivante, di fantasia e in chiave metaforica per raccontare in un modo diverso la storia di un popolo ridotto alla fame dai troppi privilegi dell’aristocrazia, della nobiltà e del clero.
Il cast di La Révolution
A comporre il cast sono gli attori: Amir El Kacem, Marilou Aussiloux ,Lionel Erdogan, Isabel Aimè, Gonzalez Sola, Gaia Weiss, Laurent Lucas, Dodou Masta,Amelia Lacquemant Julien Frison, Coline Beal ,Laurent Lucas ,Dimitri Storoge .
La differenza tra fiction e storia in La Révolution
“Si dice che la storia la scrivano i vincitori, ma ci si dimentica di dire che viene riscritta nel tempo, trasformata dai libri, reinventata da chi non l’ha vissuta. Penserete, senz’altro, che quello che sto dicendo è falso, che è l’incubo di una bambina persa nel caos del mondo… Vi direi che non c’è stata nessuna malattia e che i morti non tornano in vita”.
Le parole della voce narrante, Madeleine Molinier, una giovane ragazzina preveggente, introducono lo spettatore in un racconto della storia basato in chiave metaforico e horror piuttosto che sulle più complesse attività di testimonianze, documentazione, analisi e archivi. A Comtè de Montargis, il villaggio dove hanno luogo i fatti, è il morbo del sangue blu a diffondere il panico tra la popolazione, una malattia che aumenta l’aggressività, la forza fisica, la fame, la sete di sangue e potere.
Tale malattia è stata creata dal Re per rendere immortale l‘aristocrazia e mantenere il proprio status schiacciando la popolazione ormai allo stremo, un terzo stato divorato pronto a insorgere per mezzo di una confraternita di ribelli e l’aiuto della contessa Elise, la cugina del Conte Donatien de Montargis, uno storpio tenuto ai margini della famiglia che si è creato il suo esercito somministrando il virus ai suoi sudditi dopo averli fatti uccidere per prevalere sul popolo.
I fatti storici ci dicono che alcune delle cause della Rivoluzione francese furono la crisi finanziaria, i pessimi raccolti, le epidemie, l’aumento del costo del pane, i troppi privilegi. Gli oneri delle guerre oltreoceano svuotarono le casse statali e la crisi precipitò nel giro di pochi anni. Da quando Luigi XVI salì al trono nel 1774 tutti i tentativi di riforma naufragarono contro il veto incrociato dei vari gruppi di potere. I contrasti con l’aristocrazia, il clero e i parlamenti indussero il Re nel luglio del 1788 a convocare gli Stati Generali come “extrema ratio“ per uscire dalla crisi.
Contemporaneamente alle aperture il Re complottava strane manovre assembrando truppe a Parigi e Versailles, questi movimenti diffusero inquietudine e spinsero il popolo, alle prese con una difficile congiuntura economica, ad una serie di rimostranze in città.
Bella recensione