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La storia e l’ipotetico scandalo della famiglia di Jane Seymour
Jane Seymour nasce a Wolf Hall intorno al 1508, la precisa data di nascita è incerta. La sua è una famiglia benestante che vanta nobili origini: il padre Sir John Seymour viene nominato cavaliere dal re Enrico VII per essersi distinto sul campo di battaglia e diviene poi cortigiano sotto il regno di Enrico VIII, invece la madre Margery Wentworth è una discendente diretta del sovrano Edoardo III e questo la rende legata a vincoli di parentela con casate affermate nel regno come quelle dei Bolena e degli Howard, Jane infatti è cugina lontana di Anna Bolena e Catherine Howard, anch’esse regine consorti di Enrico VIII.
Jane è la quinta di nove figli, due di loro periscono in giovane età per l’epidemia di febbre del sudore che colpisce ad ondate l’Inghilterra nel 1500, uno nasce morto, di tre di loro non si sa quasi nulla mentre sono di rilevanza storica Edward e Thomas Seymour, fratelli della futura regina che hanno un ruolo determinante nella sua salita al trono e a corte, ottenendo prestigiosi incarichi ed investiture. Il presumibile scandalo che colpisce la famiglia Seymour riguarda il padre John e la moglie di Edward.
Edward sposa nel 1518 Catherine Fillol, figlia di un ricco proprietario terriero. Nonostante i freddi rapporti tra i coniugi, le nozze portano alla nascita di due maschi, John ed Edward, nel 1527 però Sir William Fillol disereda la figlia Catherine, questo a seguito di un sospetto quasi accertato riguardante una relazione tra lei e il suocero John del quale si suppone la paternità di uno dei figli.
Scoperta la relazione incestuosa avuta dalla moglie, Edward dichiara l’illegittimità di entrambi i discendenti e ripudia Catherine costringendola a ritirarsi in un convento ad Amesbury, dove muore nel 1535 in solitudine e senza mai più rivedere i suoi figli. Edward si risposa anni dopo con Anne Stenhope e quando diviene Duca di Somerset ripristina la legittimità della prole avuta in prime nozze ma stabilisce che il ducato deve discendere prima dai figli avuti con la seconda moglie.
Al giorno d’oggi non esistono testimonianze certe riguardanti la vicenda amorosa che coinvolse John Seymour e Catherine Fillol, tuttavia questa storia è avvincente, tanto da essere raccontata in una pubblicazione di Peter Heylyn del 1674 (1) ed inserita nel romanzo “Jane Seymour la regina più amata” di Alison Weir (2).
L’ incontro con il re, il corteggiamento e l’ascesa al potere di Jane Seymour
Non conosciamo molto della gioventù di Jane Seymour, sappiamo che riceve un’educazione molto basilare e non sofisticata come quella delle due regine salite al trono prima di lei, ma le sue capacità risiedono nel ricamo e nell’ economia domestica. E’ una fervente cattolica, in giovane età manifesta il desiderio di prendere i voti e dedicarsi alla preghiera, giunta l’occasione intorno al 1526 con il consenso dei genitori si stanzia in convento dove rimane per poco tempo perché, cedendo alle pressioni familiari e non riconoscendo più come sua la vita spirituale, prende servizio come damigella dell’allora regina Caterina D’Aragona per la quale nutre una forte devozione e affetto. Ella interiorizza le maniere comportamentali, l’orientamento politico e le mode nell’abbigliamento di Caterina e le ripropone poi una volta divenuta regina.
Jane incontra il re durante il suo servizio come dama, prima presso Caterina D’Aragona e poi Anna Bolena. Probabilmente però egli inizia a notarla nel 1536 circa, lei ha ventotto anni, Enrico invece è un uomo ormai quarantacinquenne, senza un erede maschio che possa garantire la continuità alla dinastia Tudor. Dall’unione con la prima moglie sopravvive solo una femmina, Maria, nata nel 1516 e dal suo secondo matrimonio ha una figlia, Elisabetta, nata nel 1533.
Enrico VIII che rimane colpito da Jane perché considerata molto pacata, condiscendente e di famiglia numerosa, il che fa presupporre sia fertile, decide di liberarsi della sua seconda consorte. Inizia a corteggiare Jane che è restia inizialmente per paura di suscitare uno scandalo e perché fa parte del corpo di damigelle al servizio della regina Anna Bolena, il monarca però non cede e inizia a scriverle lettere appassionate in cui le dichiara il suo amore “spero di averti presto tra le mie braccia… il tuo servitore e sovrano innamorato” (3) e inoltre le invia in dono gioielli sontuosi. Nel marzo 1536 egli le regala un medaglione contenente una sua miniatura, e lei in presenza della regina inizia ad ammirarlo fino a che quest’ultima “ reagì violentemente, strappando il medaglione dal collo di Jane così bruscamente da tagliarsi un dito” (4).
Anna negli anni di reggenza non ha mai guadagnato una solida base di consensi neanche nella cerchia ristretta a corte e questo agevola la sua caduta in disgrazia. Quando il matrimonio con Enrico è già ai ferri corti ella segna il suo destino nel gennaio 1536 dando alla luce un feto maschio senza vita. Ormai ritenuta incapace di generare un erede viene accusata di incesto, adulterio, stregoneria e alto tradimento, il 17 maggio l’arcivescovo Cranmer dichiara nullo il suo matrimonio con il re e illegittima sua figlia. Anna viene giustiziata tramite decapitazione il 19 maggio 1536.
Il matrimonio tra Jane Seymour ed Enrico VIII Tudor e il periodo da regina
Il fidanzamento tra Jane Seymour ed Enrico VIII avviene il giorno dopo l’esecuzione della Bolena e il 30 maggio dello stesso anno i due si sposano nel palazzo di Whitehall. Jane sceglie come motto “tenuta ad obbedire e servire”, quasi a sottolineare la sua sottomissione al sovrano. John Russell la descrive come “la signora più gentile che avesse mai conosciuto e la più bella tra le mogli del re” (5) in riferimento al suo temperamento, mentre l’ambasciatore Chapuys “con la pelle bianchissima e non molto bella” (6).
Jane rimane regina per circa diciotto mesi. Durante questo periodo abolisce le mode e i costumi francesi che erano stati adottati dalla regina precedente, perché considerati lussuosi e stravaganti, in favore di uno stile più casto. In politica spinge il re a riunirsi alla chiesa di Roma, chiede perdono per i cristiani partecipanti al “pellegrinaggio di grazia”, una rivolta scoppiata nel 1536 in opposizione ad Enrico che persegue la riforma protestante. Inoltre la regina, convinta della validità del matrimonio del sovrano con Caterina D’Aragona, allaccia un buon rapporto con la figliastra Maria, riesce a farla rientrare a corte ottenendo la benevolenza del padre e cerca, seppur invano, di reinserirla nella linea di successione.
La gravidanza, il parto e la morte di Jane Seymour
Secondo fonti storiche come quella scritta dal dottor Ortiz un mese dopo le nozze “la regina Jane era incinta di cinque o sei mesi” (7) e come riferito nel libro di Alison Weir (8), la sovrana ha prima del matrimonio e nei primi mesi di reggenza gravidanze che terminarono con aborti, questo genera un distacco da parte del sovrano e uno stato di angoscia nella donna. Nonostante le inquietudini, nel gennaio 1537 Jane rimane incinta, riguardo la gravidanza una vicenda interessante è data sicuramente dall’irrefrenabile desiderio della regina per le quaglie che Enrico VIII fa pervenire dalle Fiandre (9).
Durante il periodo di gestazione il re è risoluto a non far capitare un altro aborto, per questo agisce facendo ritirare Jane dalla vita di corte permettendole di condurre periodi di tranquillità, senza impegni sociali e circondata solo da medici, levatrici e dame di compagnia. L’ 8 ottobre del 1537 la regina entra in travaglio, questo dura fino alla nascita del bambino il 12 ottobre 1537, il parto è lungo ed estenuante e la durata è causata probabilmente da una posizione podalica del neonato.
La venuta al mondo di un maschio provoca un’ondata di gioia nel regno e soprattutto in Enrico che finalmente ha avuto ciò che tanto bramava, l’infante viene chiamato Edoardo, “come il bisnonno perché era nato la vigilia di Sant’Edoardo” (10) e Jane si riprende abbastanza in fretta per scrivere lettere dove ringrazia Dio per la venuta di un maschio (11) e per presenziare al battesimo. E’dal 16 ottobre che la sovrana inizia a mostrare i primi malesseri e secondo i medici ha sofferto di “lax naturale” ovvero un’emorragia post-partum che si era risolta, ma pochi giorni dopo la situazione precipita tanto che ella viene definita “in grave pericolo” (12) e a seguito di una lesta agonia la regina si spegne il 24 ottobre del 1537 nel palazzo di Hampton Court.
Viene tumulata nella cappella di San Giorgio all’interno del castello di Windsor; Nel suo testamento stilato nel gennaio del 1547 il re da disposizioni per la sua sepoltura insieme alla defunta regina Jane, descrivendola come la sua “vera e affettuosa consorte”. (13)
Morì senza mai essere formalmente incoronata regina, il sovrano infatti a seguito delle ripetute ondate di epidemie che affliggevano la città e dopo la scoperta della gravidanza della moglie decise che la cerimonia sarebbe avvenuta solo una volta nato il principe. Secondo una leggenda ad ogni anniversario della scomparsa di Jane Seymour, una giovane donna bionda e pallida sale la scala grande di Hampton Court e percorre i corridoi e le stanze che erano state sue nei secoli precedenti.
Film, serie TV e documentario su Jane Saymour
La salita al potere, il matrimonio, la vita a corte e la morte di Jane Seymour sono rappresentati in diversi prodotti cinematografici.
- Film: “Tutte le donne del re”, 1972, regia di Waris Hussein.
- Serie TV: “I Tudors”, 2007 /2010, regia di Michael HirstNel film “Tutte le donne del re” è l’attrice Jane Asher ad interpretare la sovrana, mentre nella serie TV “I Tudors” a vestirne i panni è Annabelle Wallis.
- Un ulteriore racconto del suo vissuto è visibile nel documentario “Sei regine per Enrico VIII”, realizzato nel 2021 all’interno del programma “Ulisse, il piacere della scoperta”.
Romanzo “Jane Seymour, la regina più amata” di Alison Weir
Per avere una visione completa riguardo la vita della terza moglie di Enrico VIII può essere illuminante il romanzo “Jane Seymour, la regina più amata”, scritto nel 2020 dalla storica Alison Weir esperta del periodo Tudor. Il romanzo ripercorre tutta l’esistenza della regina d’Inghilterra, si nota una ricerca storica minuziosa nonostante nel racconto vengano inserite alcune parti che sono frutto di fantasia.
La bravura dell’autrice spicca in questo libro, Alison Weir è riuscita a far trapelare le emozioni e il vero carattere di Jane, che appare sempre generosa e volitiva ma anche tenace e senza timore di far valere i propri ideali; è il ritratto di una donna che va incontro al suo tragico destino dopo aver donato una gioia immensa alla corona inglese.
Consigli di lettura, clicca sul titolo e acquista la tua copia!
- Alison Weir, Jane Seymour, la regina più amata, Beat 2020.
- Antonia Fraser, Le sei mogli di Enrico VIII, Mondadori, 2017.
Fonti:
1) Peter Heylyn, 1674, “Ecclesia restaurata”
2) Alison Weir,“Jane Seymour, la regina più amata”, 2020, da pagina 33 a pagina 50
3) Enrico VIII, gennaio 1536, lettera a Jane Seymour
4) Alison Weir, “Le sei mogli di Enrico VIII”, 2011, da pagina 810 a pagina 811, “ I Tudors”, 2007/2010, Michael Hirst, stagione 2 episodio 8
5) John Russell, giugno 1536, lettera a Lord Lisle
6) Eustace Chapuys, 18 maggio 1536, lettera a Antoine Perrenot
7) Lettera di Blas Ortiz, ambasciatore dell’impero a Roma, giugno 1536
8) Alison Weir, “Jane Seymour, la regina più amata”, 2020, pagina 326, pagina 382, pagina 387, da pagina 519 a pagina 521
9) “I Tudors”, 2007/2010, Michael Hirst, stagione 3 episodio 3, Alison Weir, 2020, “Jane Seymour, la regina più amata”
10) Antonia Fraser, “Le sei mogli di Enrico VIII”, 1992, pagina 841
11) Jane Seymour, ottobre 1536, lettera a Thomas Cromwell
12)Bollettino medico di Jane Seymour, 22 ottobre 1537
13) Testamento di Enrico VIII, inserito nel libro di Antonia Fraser, “ Le sei mogli di Enrico VIII”, 1992, pagina 853
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- Alison Weir, Jane Seymour, la regina più amata, Beat 2020.
- Antonia Fraser, Le sei mogli di Enrico VIII, Mondadori, 2017.