Fatti per la Storia
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
Fatti per la Storia
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
Fatti per la Storia
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Home Storia Contemporanea Regimi Dittatoriali

L’incendio del Reichstag del 27 febbraio 1933 e la risposta di Hitler

La notte del 27 febbraio 1933 un incendio a Berlino devasta il Reichstag, il Parlamento nazionale tedesco. Questo episodio drammatico quanto oscuro offre al partito Nazionalsocialista guidato da Adolf Hitler l’occasione per una durissima repressione contro gli avversari politici.

di Mirko Muccilli
26 Febbraio 2022
TEMPO DI LETTURA: 3 MIN
incendio del reichstag

Incendio del Reichstag il 27 febbraio 1933

CONTENUTO

  • Adolf Hitler al potere
  • L’incendio del Reichstag, 27 febbraio 1933
  • I retroscena sull’incendio del Reichstag
  • Incendio Reichstag: le immagini dell’Istituto Luce

Adolf Hitler al potere

Dopo essere stato nominato cancelliere il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler impiega pochi mesi a distruggere la democrazia e a costruire uno stato totalitario. Il suo è un governo di coalizione che comprende oltre al partito nazista, altre forze nazionaliste e conservatrici.

Il giorno dopo la sua nomina il “Volkischer Beobachter”, organo ufficiale del partito Nazionalsocialista, pubblica la notizia che il neo-cancelliere del Reich ha deciso di rinunciare al suo stipendio, in segno di solidarietà verso il popolo tedesco.

Quel giorno stesso il vice cancelliere cattolico Franz von Papen, messo in guardia da alcuni esponenti politici di destra sull’insaziabile sete di autoritarismo personale di Hitler, risponde sorridendo: “Vi sbagliate di grosso signori: l’Adolf l’abbiamo legato al nostro carro…”.

Quanto al Fuhrer egli confesserà successivamente, nelle Conversazioni a tavola raccolte dal fidato Martin Bormann, che al momento del suo ingresso nella Cancelleria si era ripromesso di “conquistare il potere rapidamente e d’un sol colpo”.

SULLO STESSOARGOMENTO

Pugnalata alla schiena

Storia dell’antisemitismo: dalle origini all’olocausto

28 Dicembre 2022
Pietre di inciampo in Wilhelmstrasse, Berlino. Foto scattata dall’autrice

L’ascesa del nazismo spiegata attraverso alcuni temi propagandistici

28 Dicembre 2022

Sia il popolo che i conservatori e i nazionalisti non tardano ad essere amaramente disillusi; Hitler inizia subito ad agire in modo radicale, scardinando le regole del vecchio sistema politico e introducendo una nuova filosofia nelle relazioni con alleati e avversari. Hitler, così come il presidente del Reichstag Hermann Goering, il ministro degli interni Wilhelm Frick e tutti gli altri nazisti, sta aspettando solo il momento propizio per eliminare i proprio avversari politici.

incendio del reichstag
Incendio del Reichstag il 27 febbraio 1933

L’incendio del Reichstag, 27 febbraio 1933

L’occasione si presenta il 27 febbraio, poco meno di un mese dalla nomina di Hitler; quella notte il Reichstag viene distrutto da un incendio doloso.

“Non appena ebbero notizia dell’incendio, Joseph Goebbels e Hitler corsero in macchina a 60km all’ora verso la scena del delitto. Era un delitto, un delitto comunista, essi dichiararono immediatamente, una volta giunti sul luogo. Il Presidente del Reichstag Goering ansante e sudato, fuori di sé dall’eccitazione, era già là, in prima fila, proclamando dinanzi al cielo che era un crimine comunista, diretto contro il nuovo governo. Al nuovo capo della Gestapo egli gridò: “La rivoluzione comunista è iniziata! Non v’è un minuto da perdere! Saremo senza pietà. Ogni funzionario comunista deve essere fucilato sul posto. Ogni deputato comunista deve essere impiccato questa notte stessa”. (William L. Shirer, “Storia del Terzo Reich”)

L’arresto sul posto di un comunista olandese mezzo squilibrato, indicato come l’autore materiale dell’incendio, fornisce ai nazisti il pretesto per emanare il giorno successivo il “Decreto del presidente del Reich per la protezione del Popolo e dello Stato“, di cui il primo articolo recita:

“Gli articoli 114, 115, 117, 118, 123, 124 e 153 della costituzione sono sospesi fino ad ulteriore avviso. Anche in deroga alle norme vigenti, è perciò lecito porre limiti ai diritti di libertà personale, di libertà di espressione, compresa la libertà di stampa, di libertà di assembramento, di riservatezza di corrispondenza, posta, telegrammi e telefonate, nonché disporre perquisizioni e confische e porre limiti ai diritti di proprietà”.

Il decreto sospende gran parte dei diritti civili e delle libertà individuali garantiti dalla Costituzione della Repubblica di Weimar del 1919 e, in pratica, legalizza il terrore e la violenza delle SS e delle SA. Nei giorni seguenti, infatti, gli avversari politici dei nazisti sono messi alle strette: oltre 4 mila comunisti e molti liberali e socialisti vengono arrestati.

I retroscena sull’incendio del Reichstag

Durante il processo di Norimberga alla fine della seconda guerra mondiale si è fatta un pò di luce sulla vicenda dell’incendio del Reichstag. Dalle testimonianze rilasciate è emerso che siano stati i nazisti a progettare l’incendio e ad eseguirlo con l’obbiettivo di eliminare dalla scena politica tedesca, una volta per tutte, gli avversari comunisti.

Dal palazzo del presidente del Reichstag, che nel 1933 era Hermann Goering, un passaggio sotterraneo costruito per le condutture del riscaldamento centrale, portava all’edificio del Parlamento tedesco.

Attraverso questa galleria, Karl Ernst, un ex inserviente di albergo divenuto capo della SA di Berlino, la notte del 27 febbraio aveva condotto un piccolo gruppo di uomini dei reparti d’assalto all’interno del Parlamento, dove sparsero benzina e altre sostanze chimiche prima di dileguarsi frettolosamente.

Stando alle varie testimonianze pare che l’idea di incendiare il Reichstag fosse venuta a Goring e Goebbels, entrambi desiderosi di mostrarsi importanti agli occhi del Fuhrer. In particolare il generale Franz Halder, capo dello stato maggiore tedesco durante la prima parte della seconda guerra mondiale, ricordò a Norimberga come Goering si fosse vantato del suo atto:

“Nel 1942 a pranzo, nel genetliaco del Fuhrer la conversazione si portò sul palazzo del Reichstag e sul suo valore artistico. Udii con le mie stesse orecchie che Goering, interrompendo la conversazione gridò: <<L’unico a sapere davvero qualcosa sul Reichstag sono io, perché fui io ad appiccarvi il fuoco!>>  Detto questo si batté la coscia con il palmo della mano”.

Incendio Reichstag: le immagini dell’Istituto Luce

Tags: Adolf HitlerNazismo
Mirko Muccilli

Mirko Muccilli

Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Storiche. Medioevo, Eta' Moderna, Eta' Contemporanea presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza, con tesi di laurea in Storia Contemporanea dal titolo "Abortire o partorire? La questione dei figli del nemico durante la Grande Guerra" e il Master di II livello "Esperto in comunicazione storica: televisione e multimedialità'" presso l'Università degli studi di Roma Tre. Ha collaborato con il programma televisivo di Rai Storia "Il tempo e la storia" e con il portale "14-18 Documenti e immagini della Grande guerra". Caporedattore di Fatti per la Storia, cura i rapporti con l'esterno. Fa parte del Comitato-Scientifico.

DELLA STESSA CATEGORIA

Imperialismo e Nazionalismo

Storia del Panslavismo Russo: da Alessandro I ai fermenti politici degli intellettuali russi

17 Gennaio 2023
Guerra Fredda

Il contributo di Giovanni Paolo II nella caduta del Comunismo

15 Gennaio 2023
Ingressi al DDR Museum, fotografia scattata dall'autrice
Storia Contemporanea

Forme e colori della Ostalgie tedesca: luogo di memoria o contromemoria?

29 Dicembre 2022

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fatti per la Storia

© 2019-2022 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.

Fatti per la Storia è il portale per gli appassionati di Storia. Spunti, approfondimenti e video-lezioni su personaggi storici ed eventi che hanno segnato le varie epoche del passato (antica, medievale, moderna e contemporanea).

  • CHI SIAMO
  • NOTE E CONDIZIONI
  • METODOLOGIA E COMITATO SCIENTIFICO
  • COLLABORA CON NOI
  • CONTATTI
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY

Seguici su

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • I PIÙ CERCATI
    • Seconda Guerra Mondiale
    • Guerra Fredda
    • Fascismo
    • Nazismo
  • FILM
  • SERIE TV
  • LIBRI
  • HISTORY POP
  • EXTRA

© 2019-2022 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.