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Sono visibili su Netflix le due stagioni della docu-serie di produzione turca “L’impero ottomano” (Rise of Empires: Ottoman) diretta da Emre Şahin e scritta da Celal Şengör ed Emrah Safa Gürkan. Al centro della narrazione della prima stagione vi è un episodio cruciale della storia medievale: l’assedio e la conquista di Costantinopoli, capitale dell’impero bizantino, da parte dell’esercito ottomano guidato dal sultano Maometto II.
L’impero ottomano (Rise of Empires: Ottoman), trailer
L’impero ottomano, trama della serie tv Netflix
“Ogni impero ha un inizio, forgiato con il sangue, l’acciaio, il fato e la conquista. Nel 1453 l’imperatore Costantino XI e il sultano ottomano Maometto II combattono un’epica battaglia per Costantinopoli. Ventitré eserciti avevano provano in passato a conquistare la leggendaria città senza successo. Alla fine della carneficina un sovrano uscirà vittorioso e cambierà il corso della storia per i successivi trecento anni. Perché un impero sorga, un altro deve cadere”.
Con questo incipit si aprono i sei episodi che compongono la prima stagione de “L’impero ottomano” (Rise of Empires: Ottoman) la docuserie che ricostruisce gli eventi che portano alla caduta di Costantinopoli, un evento spartiacque della storia medievale. La narrazione si apre la sera del 28 maggio 1453, il giorno che precede la conquista della città da parte dall’esercito guidato dal sultano Fatih Sultan Mehmet, semplicemente ricordato come Mehmed II.
Nel corso della trama vi sono continui flashback che mostrano gli anni della giovinezza di Maometto, il suo rapporto complicato con il padre Murad II, il periodo della reggenza in età adolescenziale e il momento dell’ascesa al trono il 5 febbraio 1451. Diventato sultano dell’impero ottomano Maometto II inizia a cullare il sogno di realizzare un’impresa ardita e quasi impossibile: conquistare la capitale dell’impero bizantino.
Questo ambizioso quanto audace progetto assorbe totalmente il giovane sultano che passa le notti a pianificare l’assedio, studiando e analizzando gli errori commessi dai suoi predecessori nei precedenti assedi della città. Attraverso l’alternanza di parti sceneggiate e di interventi di alcuni storici, tra cui Roger Crowley e Jason Goodwin che analizzano gli eventi narrati, si approfondiscono nel dettaglio tutte le fasi militari dell’assedio e i personaggi storici che furono protagonisti della battaglia per Costantinopoli.
Tra questi un ruolo di notevole importanza viene ricoperto dall’imperatore Costantino XI Paleologo, ultimo imperatore dell’impero bizantino, e Giovanni Giustiniani, il capitano di ventura genovese al quale è affidato il difficile compito di salvare la città dalla minaccia turca.
L’impero ottomano 2. Mehmed contro Vlad
Otto anni dopo la conquista di Costantinopoli, il sultano Mehmed II consolida il potere, ma deve fare i conti con lo spietato sovrano della Valacchia, il suo amico di infanzia ora divenuto Vlad III l’impalatore, che acquista notorietà per la sua crudeltà e minaccia di far crollare il suo impero. Mehmed cerca allora di stringere alleanza con il re ungherese Mattia Corvino per affrontare insieme il nemico comune. La scontro armato tra i due sovrani è inevitabile.
L’impero ottomano 2, trailer
L’impero ottomano, il cast della docu-serie
- Cem Yi̇ği̇t Üzümoğlu interpreta il protagonista della serie l’ambizioso e intemperante Sultan Mehmed II, passato alla storia come Maometto il Conquistatore, in seguito alla conquista di Costantinopoli che diventa dal 29 maggio 1453 la nuova capitale dell’impero ottomano;
- Il trentanovenne attore italiano Tommaso Basili ricopre il ruolo dell’imperatore Costantino XI Paleologo, figura eroica e tragica allo stesso tempo; il sovrano prende parte ai combattimenti e perde la vita il giorno della caduta della città il 29 maggio 1453;
- Birkan Sokullu interpreta il personaggio di Giovanni Giustiniani Longo, il comandante delle forze di terra dell’imperatore Costantino XI, abile e fondamentale nella resistenza durante le settimane dell’assedio; il ferimento subito da Giustiniani il 29 maggio 1453 viene individuato dalle fonti storiche come la causa principale della caduta della città;
- L’attrice pluri-premiata Tuba Büyüküstün ricopre il ruolo di Mara Hatun, la principessa serba concubina di Murad II che con l’ascesa al trono di Maometto II assume un’importante funzione nel mantenimento delle relazioni diplomatiche dell’impero ottomano;
- Seli Bayraktar è, invece, il Gran Visir Çandarlı Halil Paşa, alle dipendenze prima di Murad II e poi del figlio MaomettoII;
- Osman Sonant veste i panni di Luca Notara l’ultimo Mega Dux dell’impero bizantino;
- A completare il cast vi sono Tolga Teki̇n che interpreta il sultano Murad II e Ushan Çakır che è Zaganos Paşa, il comandante militare ottomano che detiene il grado più alto durante l’assedio;
- Halit Ergenç e Charles Dance (Il trono di spade) sono i narratori principali della serie.
L’impero ottomano (Rise of Empires: Ottoman): curiosità e storia
- La serie è stata girata quasi interamente a Istanbul, in parte utilizzando i resti archeologici ancora presenti nella metropoli, e in parte in studio con l’impiego di effetti speciali per la ricostruzione di alcune location;
- L’assedio di Costantinopoli inizia il 4 aprile 1453 e si conclude il 29 maggio 1453 con la caduta e il saccheggio della città; durante il bombardamento delle mura viene utilizzata dagli ottomani una bombarda di enormi dimensioni, la più grande mai costruita fino a quel momento;
- La tipologia della docu-serie, con la fusione tra documentario e fiction, è un esperimento ben riuscito e che sta avendo molto successo. Nel catalogo Netflix sono presenti altre docuserie storiche e una delle più recenti è Gli ultimi zar.
- Nel corso degli episodi viene messa in risalto l’ossessione di Maometto II che intende conquistare Costantinopoli a tutti i costi; questo aspetto è presente anche in alcune fonti storiche turche:
“L’immagine della sposa novella, la conquista di Costantinopoli, era divenuta la compagna inseparabile delle notti del giovane padishah (imperatore). Egli non riusciva ad allontanare dal suo cuore l’immagine e il pensiero di Costantinopoli e parlava con sottintesi dei modi di giungere più rapidamente al suo fine. I Grandi dello Stato facevano presente alla maestà imperiale la solidità e l’inaccessibilità di questa città e come, per conquistarla, i re del passato avessero riunito i loro eserciti senza poi trovare il modo di espugnarla. Gli esponevano i loro timori e la probabilità che un attacco alla città portasse non già alla sua conquista, ma a sconvolgimenti interni. Ma il sultano non accoglieva con favore le loro parole e diceva: Si vuole che il cuore accetti l’oblio che suggerite. ma la natura sdegna colui che lo consiglia”. (Tursun Beg, Storia del signore della conquista)