CONTENUTO
Il primo cavaliere (First knight), trama
Vi sono leggi che rendono schiavi gli uomini e leggi che li rendono liberi. O riteniamo che essere giusti e buoni e leali sia un principio valido per tutti gli uomini sotto la legge di Dio, o siamo solo un’altra tribù di predoni. (Re Artù a Malagant)
Re Artù di Camelot ha dedicato la sua vita alla promozione della giustizia e della pace all’interno del suo regno e ora desidera sposarsi. La sua futura sposa, Ginevra di Lyonesse, durante il viaggio verso Camelot è rapita dagli uomini di Malagant, un cavaliere ribelle che dopo aver lasciato Camelot ha creato un proprio esercito con l’obiettivo di impossessarsi del trono di Artù. Salvata dal cavaliere di ventura Lancillotto, la donna riesce a raggiungere incolume la sua nuova dimora.
Durante i preparativi delle nozze a Camelot giunge Lancillotto che vince in una giostra la gara di destrezza. Il suo modo di fare assai nobile e cavalleresco suscita la simpatia di Artù che lo invita a non ripartire e a restare.
“Un uomo che non teme nulla è un uomo che non ama nulla. E se non amate nulla, quale gioia può esserci nella vostra vita?” (Re Artù a Lancillotto, dopo il loro primo incontro)
Dopo le nozze tra Artù e Ginevra Lancillotto viene nominato Cavaliere della Tavola Rotonda. Per quest’ultimo, però, sarà sempre più difficile tenere celati i reali sentimenti che prova per la regina Ginevra.
Il primo cavaliere: romanzi cortesi, il ciclo arturiano
Dalla fine del secolo XI si sviluppa in Francia e in Bretagna una vasta produzione letteraria in lingua volgare all’interno della quale si è soliti distinguere il ciclo carolingio rappresentato dalle “chansons de geste” (canzoni di gesta) e il ciclo bretone che si compone di opere in rime e in versi che celebrano le leggende dei cavalieri della Tavola Rotonda.
In questi testi compaiono i personaggi del mago Merlino, della regina Ginevra e del re Artù, dei cavalieri della Tavola Rotonda tra i quali si distinguono Galaad, Lancillotto e Perceval. Mentre nel ciclo carolingio il soggetto delle storie è principalmente costituito dai valori guerreschi, i romanzi bretoni esaltano, invece, il percorso di formazione del cavaliere che, oltre a combattere, coltiva sentimenti e valori quali la generosità, l’amore e la nobiltà d’animo.
Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda tra storia e mito
E’ lecito domandarsi se Re Artù sia realmente esistito. Nel VI secolo il personaggio appare nella storia dei britanni ma il suo mito nasce e si diffonde grazie al sovrano Enrico II d’Inghilterra. Nel 1152 Eleonora d’Aquitania sposa Enrico d’Inghilterra portando come dote alcuni possedimenti del suo primo marito, il re di Francia Luigi VII. Con questa unione reale la dinastia sente il bisogno di rintracciare nel proprio passato un eroe nazionale che possa competere con la sacralità che circonda la figura regia di Carlo Magno.
Si inizia a pensare allora ad un capo del passato distintosi nella resistenza dei Celti della Cornovaglia contro la conquista anglosassone risalente al VI secolo. Le prime fonti storiche che parlano di Re Artù sono gli “Annali di Cambria” e la “Storia dei britanni” del cronista Nennio. E’ prendendo spunto da questi due testi che Goffredo di Monmouth realizza nel 1136 la “Storia dei re di Britannia” nella quale la leggenda arturiana, ispirata alle saghe della mitologia celtica, inizia ad essere fusa a quelle di origine cristiana.
Pochi anni dopo, nel 1155, il normanno Robert Wace descrive nel suo “Romanzo di Bruto” la Tavola Rotonda di Camelot localizzata nella sala delle udienze del palazzo attorno alla quale di sedevano tutti i rappresentanti dell’aristocrazia britanna in uno stato di parità assoluta. L’opera è dedicata alla regina Eleonora la quale promuove nella corte di Poitiers una specie di cenacolo letterario. In questo clima culturale Chretien de Troyes sviluppa una saga di trame cavalleresche basandosi sulle leggende celtiche; nascono così i suoi capolavori “Lancillotto o il cavaliere della carretta” del 1176 e “Perceval o il racconto del Graal” del 1190.
Verso il 1450 Sir Thomas Malory raccoglie nel romanzo “La morte di Re Artù” tutti i principali elementi dell’epopea arturiana. La storia inizia con la nascita di Artù che viene cresciuto dal mago Merlino. Una volta diventato adulto Artù riesce ad estrarre la mitica spada Excalibur dalla roccia nella quale era infissa divenendo grazie a questa sua prodezza il re dei britanni.
Nella narrazione delle vicende di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda la storia reale è stata sempre unita alla fantasia e alle leggende tanto da creare un mito duraturo che è entrato prepotentemente nella cultura popolare novecentesca e nell’immaginario collettivo grazie anche a cartoni animati come quello della Disney “La spada nella roccia”, a fortunati cicli di romanzi e a film come “Il primo cavaliere”.
Il cast del film Il primo cavaliere (First knight)
La regia del film è dell’americano Jerry Zucker che ricostruisce in maniera moderna le vicende di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. A comporre il cast sono:
- Sean Connery che veste i panni di Re Artù;
- Richard Gere che interpreta il cavaliere Lancillotto;
- Julia Ormond che ricopre il luogo di Ginevra;
- Ben Cross che è Sir Malagant, l’antagonista delle vicende;
- Liam Cunningham interpreta il cavaliere Agravaine.
Curiosità sul film Il primo cavaliere
- Inizialmente era stato chiesto a Mel Gibson di occuparsi del progetto, ma l’attore rifiutò per dedicarsi completamente alla direzione e all’interpretazione di Braveheart – Cuore impavido di quello stesso anno;
- per il ruolo di Ginevra era stata presa in considerazione Catherine Zeta-Jones prima di selezionare per la parte Julia Ormond;
- la pellicola è stata molto criticata per la scarsa attenzione dimostrata dal regista per il medioevo che viene rieletto in una chiave personale e moderna;
- le riprese si sono svolte in Galles e Inghilterra tra il 25 luglio e il 23 ottobre 1994.