Fatti per la Storia
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
Fatti per la Storia
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
Fatti per la Storia
Collabora
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Contemporanea
  • Moderna
  • Medievale
  • Antica
  • Storia in TV
  • Libri
Home Storia in TV Film

I cento passi: trama e contesto storico del film su Peppino Impastato

Trama, trailer, cast e contesto storico del film che racconta la vicenda di Giuseppe "Peppino" Impastato, giovane attivista e giornalista siciliano ucciso da Cosa Nostra.

di Medea Santonocito
8 Giugno 2021
TEMPO DI LETTURA: 5 MIN
I cento passi

Il giovane Peppino Impastato (scena del film)

CONTENUTO

  • I cento passi, trama
  • Il trailer del film I cento passi
  • I cento passi: cast e riconoscimenti
  • Il contesto storico del film I cento passi
  • L’esperienza di Radio Aut
  • L’omicidio di Peppino Impastato e le indagini

I cento passi, trama

All’inizio del film assistiamo ad una scena che è un classico della narrazione mafiosa: una tavolata di famiglia all’interno di una masseria. Scopriamo che il giovane Peppino Impastato cresce in un ambiente familiare legato alla mafia, infatti suo zio è il boss di Cinisi (Palermo), Cesare Manzella, che viene successivamente ucciso dall’esplosione di un’autobomba e sostituito da Gaetano “Tano” Badalamenti.

L’omicidio dello zio, l’esperienza diretta di cosa voglia dire la mafia, portano il protagonista ad allontanarsi dal suo ambiente familiare e ad avvicinarsi, invece, alle idee comuniste. L’incontro con il pittore e militante Stefano Venuti è a questo proposito fondamentale.

Peppino diventa sempre più attivo socialmente e politicamente, apre un circolo culturale dove si guardano film impegnati, si discute e a fine serata si balla musica rock ‘n’ roll. In una di queste serate viene proiettata la pellicola di Francesco Rosi Le mani sulla città.

Il film, non a caso, è una denuncia degli abusi edilizi e della corruzione diffusi nell’Italia degli anni Sessanta e, in effetti, Peppino è in quel momento impegnato a difendere coloro che sono stati espropriati dei propri terreni per far posto ai lavori di allargamento dell’aeroporto di Punta Raisi. A causa del suo attivismo e degli screzi sempre più violenti con il padre, successivamente Impastato viene cacciato di casa.

SULLO STESSO TEMA

Italo Balbo

Biografia di Italo Balbo: vita, trasvolate e morte

21 Marzo 2023
Il Consiglio dell'Impero riunito

Il Panslavismo malattia terminale dello Zarismo (1861-1917)

19 Marzo 2023

Nel 1977 fonda Radio Aut, emittente libera e autofinanziata tramite cui comincia a denunciare, servendosi della satira, le attività illegali della criminalità organizzata e i legami con la politica locale. L’anno seguente Peppino si candida alle elezioni comunali con la lista di Democrazia Proletaria, ma non fa in tempo a partecipare perché il 9 maggio 1978 viene sequestrato e ucciso dai sicari di Badalamenti.

Il film si chiude con il funerale del protagonista sullo sfondo dei tentativi di insabbiare la verità riguardo alla sua morte, che viene fatta passare per un suicidio nonostante sia evidente che gli indizi e le tracce ritrovate sul luogo del delitto puntano a tutt’altro.

Il trailer del film I cento passi

I cento passi: cast e riconoscimenti

Il film, diretto da Marco Tullio Giordana, è uscito nelle sale nel 2000 e rappresenta l’esordio cinematografico di Luigi Lo Cascio (La meglio gioventù, Romanzo di una strage), qui nei panni di Peppino Impastato. La sua ottima interpretazione è stata premiata con un David di Donatello al miglior attore protagonista; altri riconoscimenti sono stati assegnati a Tony Sperandeo come miglior attore non protagonista, nonché alla sceneggiatura.

Quest’ultima è stata scritta da Marco Tullio Giordana, Monica Zapelli e Claudio Fava (figlio del giornalista Giuseppe “Pippo” Fava, anch’egli ucciso dalla mafia) ed è stata premiata al Festival del Cinema di Venezia nel 2000.

Il contesto storico del film I cento passi

Peppino Impastato decide di ribellarsi all’ambiente in cui lui stesso è cresciuto, essendo suo padre un membro della criminalità locale imparentato con il boss Cesare Manzella. A soli trent’anni viene ucciso dalla mafia per aver denunciato esplicitamente il capo della cosca di Cinisi – Gaetano Badalamenti – i crimini commessi e gli intrallazzi con l’amministrazione locale. La colpa di Peppino, insomma, è quella di portare allo scoperto un sistema criminale, corrotto e fondato sull’omertà, che secondo il protagonista è responsabile dell’arretratezza e del provincialismo di Cinisi.

Eppure il film non parla soltanto della lotta antimafia condotta da Impastato e dal suo gruppo di amici. La ribellione di Peppino s’inserisce anche nel contesto delle rivoluzioni studentesche del ’68, caratterizzate dalla voglia di stravolgere e riorganizzare la politica e la società.

Si abbracciano idee cosmopolite e all’epoca controverse, tant’è che vediamo arrivare a Cinisi un gruppo di figli dei fiori (nel film chiamati “i compagni fricchettoni”) che porta con sé un nuovo modo di concepire il proprio corpo e la propria sessualità. Tuttavia, Peppino decide di prendere le distanze da questa tendenza perché la sua attività di denuncia deve rimanere focalizzata sulla realtà e sui problemi di Cinisi.

I cento passi, la scena della tavolata
Peppino Impastato recita una poesia davanti alla famiglia (scena del film)

Il ’68, quindi, è anche uno scontro generazionale, qui rappresentato dal confronto fra Peppino e suo padre, una figura severa e tradizionalista, legata agli ambienti mafiosi, che non esita a cacciare di casa suo figlio sia per la paura di una reazione della mafia contro l’intera famiglia, sia per l’onta subita a causa dell’attivismo del giovane: “Se mio figlio davvero se la fa con i comunisti, lo ammazzo!” (Citazione dal film)

Altri elementi del contesto storico più generale s’inseriscono all’interno della narrazione, ad esempio il clima politico teso degli anni di piombo – il cui culmine è rappresentato dal rapimento e dall’omicidio del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, ad opera delle Brigate Rosse. Come già detto nel caso dei figli dei fiori, un altro elemento importante è la diffusione di nuovi costumi e ideali di vita.

A questo proposito è interessante sottolineare il ruolo ricoperto dalla musica durante la narrazione e l’impiego di canzoni che rappresentano i gusti della generazione cresciuta negli anni Sessanta, fortemente influenzata dalle tendenze britanniche e americane: è il caso di canzoni come The house of the rising sun (The Animals, 1964, è la versione più famosa) e A whiter shade of pale (Procol Harum, 1967), entrambe adattate in italiano da esponenti della beat generation nostrana.

L’esperienza di Radio Aut

La stazione radiofonica creata da Peppino Impastato è stata operativa dal 1977 al 1980. In particolare, la trasmissione del venerdì sera chiamata Onda Pazza osa denunciare senza riserve i componenti della cosca di “Mafiopoli” – il soprannome dato a Cinisi. Le accuse non risparmiano nemmeno il boss Gaetano Badalamenti, definito “Tano seduto”. Viene messa in evidenza l’ipocrisia della società locale e dei cosiddetti “uomini d’onore”, divisi fra traffici di droga e preghiere al santo patrono.

Le trasmissioni includono notizie d’attualità riguardanti Cinisi e Terrasini, così come musica e satira. Fra le creazioni satiriche spicca la Cretina Commedia, in cui nei gironi d’ispirazione dantesca s’incontrano personaggi dell’amministrazione e della criminalità organizzata locali.

Nel 1980 la radio viene costretta a sospendere definitivamente le trasmissioni non solo perché sono venuti a mancare, assieme alla sua figura, gli impulsi e le idee di Peppino, ma anche per l’isolamento in cui essa viene progressivamente spinta.

Impastato davanti alla sede di Radio Aut
Peppino Impastato davanti alla sede di Radio Aut

L’omicidio di Peppino Impastato e le indagini

Nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 Peppino Impastato viene sequestrato dagli uomini di Gaetano Badalamenti e ridotto in fin di vita. Successivamente il suo corpo viene imbottito di tritolo, posizionato sui binari della ferrovia e fatto saltare in aria. La verità sulla morte di Peppino Impastato emerge in un secondo momento, grazie all’opera di amici e familiari.

Inizialmente, infatti, la vicenda viene fatta passare come un suicidio avvenuto nel frangente di un attentato terroristico contro la sicurezza dei trasporti. Così Impastato sarebbe morto a causa dell’esplosione dell’ordigno che stava piazzando sui binari della ferrovia Trapani-Palermo. Di conseguenza, considerato il clima di tensione degli anni di piombo, Radio Aut viene tacciata di essere una stazione radiofonica promotrice di attività terroristica.

Oltre ai depistaggi e alla copertura dei mandanti da parte delle stesse forze dell’ordine, un altro evento mette in secondo piano l’omicidio di Impastato: nello stesso giorno viene ritrovato il cadavere di Aldo Moro, in Via Caetani a Roma. La verità verrà a galla soltanto negli anni Novanta quando viene chiesto il rinvio a giudizio per Gaetano Badalamenti, che nel 2002 è condannato all’ergastolo in qualità di mandante dell’assassinio di Impastato. Due anni dopo, Badalamenti muore.

Medea Santonocito

Medea Santonocito

Ha conseguito la laurea magistrale in Storia Contemporanea all'Università di Edimburgo, presentando una tesi sul rapporto fra Primo Levi e la sua identità ebraica dal titolo "Anti-Semitism and identity. How discrimination reawakened Primo Levi's Jewishness". In passato ha lavorato e collaborato con musei, archivi e associazioni culturali. Ha contribuito con la stesura di un capitolo al libro "Il fondo fotografico di Gio Batta Sina. 1885-1967". Attualmente sta svolgendo ricerche riguardo ai prigionieri di guerra italiani (POWs) che durante la Seconda guerra mondiale caddero in mano agli Alleati. È traduttrice di testi, alcuni dei quali a carattere storico.

DELLA STESSA CATEGORIA

Emilia Schüle (Marie Antoinette)
Serie TV

Serie tv Maria Antonietta: cast, trama, trailer della serie Sky

21 Febbraio 2023
giornata-della-memoria-schindler-list
Storia in TV

Giornata della Memoria 2023 in TV: tutti i film e documentari

25 Gennaio 2023
The crown
Serie TV

La classifica (in aggiornamento) delle 15 migliori serie TV storiche da vedere assolutamente

17 Gennaio 2023

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fatti per la Storia

© 2019-2023 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.

Fatti per la Storia è il portale per gli appassionati di Storia. Spunti, approfondimenti e video-lezioni su personaggi storici ed eventi che hanno segnato le varie epoche del passato (antica, medievale, moderna e contemporanea).

  • CHI SIAMO
  • NOTE E CONDIZIONI
  • METODOLOGIA E COMITATO SCIENTIFICO
  • COLLABORA CON NOI
  • CONTATTI
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY

Seguici su

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • I PIÙ CERCATI
    • Seconda Guerra Mondiale
    • Guerra Fredda
    • Fascismo
    • Nazismo
  • FILM
  • SERIE TV
  • LIBRI
  • HISTORY POP
  • EXTRA

© 2019-2023 Fatti per la Storia - La Storia di Tutto, per tutti.