Il 21 aprile 1967 un ristretto gruppo di ufficiali militari greci di estrema destra prese il potere attraverso un colpo di Stato. Fu l’inizio di quella che viene conosciuta col nome di Dittatura dei Colonnelli e che durerà fino al 1974.
Antefatti al Golpe dei Colonnelli in Grecia
Gli avvenimenti accaduti subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, come la guerra civile contro l’insurrezione comunista, spinsero il paese ellenico ad allinearsi agli Stati Uniti, peraltro intervenuti al posto del Regno Unito finanziando gli sforzi proprio contro i comunisti. Un allineamento che nel 1952 portò la Grecia ad entrare nella NATO, nata pochi anni prima. In politica estera, la questione principale per la Grecia era la questione di Cipro.
In questa piccola isola la volontà di unirsi ad Atene era assai forte ma contrarie erano Londra (dalla quale Cipro diverrà indipendente solo nel 1959) e Ankara. Atene, dal canto suo, dovette successivamente accettare l’indipendenza di Cipro con una nuova Costituzione che garantisse entrambe le comunità presenti sull’isola: quella greca, maggioritaria, e quella turca, minoritaria.
La precaria stabilità politica ottenuta dalla Grecia tra la metà e la fine degli anni Cinquanta tornò nuovamente a scricchiolare all’inizio degli anni Sessanta, preparando il terreno al colpo di Stato dei colonnelli dell’aprile 1967. La nuova instabilità politica fu il risultato di uno scontro istituzionale tra il giovane re Costantino II, salito al potere nel 1964, e il nuovo capo del governo Georgios Papandreou, leader dell’Unione di Centro.
Il tema principale che caratterizzò lo scontro istituzionale tra il re e il capo del governo fu il tema delle nomine ai vertici militari, un aspetto molto caro alla dinastia. Proprio su queste nomine lo scontro si allargò anche al Ministro della Difesa Garoufalias e terminò con la caduta del governo Papandreou. Ad esso seguirono vari tentativi di formare una nuova maggioranza ma tutti andarono incontro al fallimento. Da questo clima di impasse scaturì, il 21 aprile 1967, il colpo di Stato dei colonnelli Gheorghios Papadopulos, Nikolaos Makarezos e Joannis Ladas.
Il Golpe dei Colonnelli
Alle prime ore del 21 aprile carri armati e autoblindo carichi di soldati iniziarono ad affluire nelle strade di Atene. In pochissimo tempo fecero irruzione nella sede centrale dello Stato Maggiore dell’Esercito, comunicando il colpo di Stato. Il re Costantino II, informato a golpe oramai avvenuto, non poté far altro che prendere atto degli avvenimenti e proclamare il nuovo governo di Costantino Kollias, un autorevole esponente della magistratura filo-monarchica.
Dopo che il re fu costretto all’esilio, a seguito del suo tentativo di golpe per rovesciare il regime dei Colonnelli nel giugno del 1967, la Giunta trasformò la Grecia in un regime militare, contrastando violentemente ogni forma di opposizione e arrestando, subito dopo la presa del potere, circa diecimila persone. Le timide riforme avviate dal governo Papandreou furono spazzate via e in politica estera l’ostilità agli Stati Uniti divenne un tratto caratteristico della nuova Grecia dei Colonnelli.