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di Giulia Spositi
La Giornata Internazionale della Donna nasce dalle mobilitazioni delle donne lavoratrici dei primi decenni del XX secolo. A partire dal 1908, sia negli Stati Uniti che in Russia si iniziò difatti a parlare a voce alta del diritto di voto femminile (nel primo caso grazie alle iniziative mosse dal Partito Socialista, nel secondo per volere del Congresso marxista del 1907). Ma la ricorrenza non è sempre stata fissata per l’8 marzo:
- negli Stati Uniti fu proclamata il 3 maggio 1908, in occasione della conferenza socialista di Chicago chiamata “Woman’s Day“;
- in Germania, Svizzera, Danimarca e Austria, si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911 dopo la decisione del Segretariato Internazionale delle donne socialiste;
- in Russia si celebrò il 3 Marzo 1913, dopo le pressioni esercitate dalla politica e attivista tedesca Clara Zetkin durante la Conferenza Internazionale delle donne socialiste di Copenaghen (1910).
Giornata internazionale della Donna: lo sciopero del 1909
A New York, nel 1909, donne immigrate – adolescenti e poco più che ventenni – iniziarono uno sciopero lungo 11 settimane, conosciuto come “la rivolta delle 20.000”. Nonostante un inverno freddo e brutale e condizioni sfavorevoli per continuare la lotta, persistettero e vinsero il riconoscimento dall’Unione delle Lavoratrici Tessili Internazionali (International Ladies’ Garment Workers Union).
L’incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist a New York
Un altro evento collegato alle celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna è l’ormai noto incendio della fabbrica Triangle di New Tork (e non la Cottons come erroneamente riportato in passato ), avvenuto il 25 Marzo 1911, dove morirono ben 146 donne e 43 uomini – perlopiù immigrate italiane ed ebree.
La tragedia avvenne in un contesto storico plasmato dalla mobilitazione operaia, motivo per il quale i padroni della Triangle decisero di rinchiudere a chiave le lavoratrici all’interno della fabbrica. Alla Triangle, come nella maggioranza dei settori industriali americani, regnavano bassi salari, orari di lavoro estenuanti, condizioni di lavoro ai limiti del degrado e misure di sicurezza a dir poco inesistenti.
Quando scoppiò l’incendio, le lavoratrici trovarono le porte sbarrate, impedendo loro la fuga attraverso le scale. Moltissime donne morirono per il fuoco mentre altre si gettarono dalle finestre del nono piano della fabbrica per scappare dalle fiamme.
Le condizioni di lavoro precarie, ai limiti della disumanità, fecero scendere in piazza il genere femminile non solo per il diritto di voto, ma per il diritto al lavoro – soprattutto le donne della classe operaia, le più toccate dalla mancanza di tutele.
La Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste
Ma il lavoro nelle fabbriche era un problema anche in Russia: dove due anni dopo l’incendio della Triangle, duemila lavoratrici di una fabbrica tessile scioperarono per cinquanta giorni, reclamando aumenti di salario e lavoro domestico retribuito.
Il 23 febbraio 1917 del calendario giuliano, a seguito delle innumerevoli morti causate dal conflitto bellico, una potente mobilitazione di donne russe iniziò uno sciopero per il pane e la pace. Quella data, nel nostro calendario, era proprio l’8 marzo.
Fu proprio in seno a questi scioperi e alle richieste sollevate che il 14 giugno 1921, la Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste, tenutasi a Mosca una settimana prima dell’apertura del III Congresso dell’Internazionale Comunista, istituì l’8 marzo come “Giornata Internazionale dell’Operaia”.
La mimosa come simbolo dell’8 marzo
Il simbolo della mimosa è puramente italiano, deciso nel 1946 dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Pianta che tipicamente fiorisce nel mese di marzo, negli anni cinquanta diffonderne in giro i ramoscelli divenne un “atto per turbare l’ordine pubblico” – uno dei primi che portarono alla nascita del movimento femminista anche nella penisola italiana.
Giornata internazionale delle Donna: l’ONU ufficializza l’8 marzo
Il giorno ufficiale della ricorrenza fu istituito nel 1977 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 32/142, ma è opportuno ricordare che questa giornata non è mai stata una festa, una celebrazione fine a sé stessa. L’8 marzo è frutto di lotte, scioperi, rivolte, e spesso morti.
L’8 marzo nasce dalla rivoluzione, e in essa continua a vivere – come si nota con il movimento di “Non Una di Meno”, un’associazione femminista globale che per quest’anno ha indetto uno sciopero su scala internazionale, urlando a gran voce la propria lotta contro il patriarcato e la disparità di genere, a livello sociale, politico ed economico che ancora vive nella nostra società.