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Home Storia Contemporanea Seconda Guerra mondiale

La fine della Battaglia di Berlino, 2 maggio 1945

Dopo giorni di durissimi scontri tra i soldati tedeschi e l'Armata Rossa, il 2 maggio 1945 la Bandiera Rossa viene issata sul Reichstag, simbolo della vittoria contro il nazifascismo e la fine vittoriosa, per i russi, della Grande Guerra Patriottica.

di Valerio Spositi
2 Maggio 2020
TEMPO DI LETTURA: 2 MIN
reichstag-bandiera-rossa

La Bandiera Rossa viene issata sul Reichstag

Dopo una settimana di durissimi scontri nel cuore di Berlino tra i soldati tedeschi e sovietici, il 2 maggio 1945 le truppe naziste si arrendono all’Armata Rossa. E’ la fine della battaglia di Berlino.

La caduta di Berlino

Quando il 25 aprile 1945 le truppe sovietiche iniziarono ad avanzare verso il centro di Berlino, scontrandosi con gli ultimi disperati reggimenti del Reich, il destino della Germania nazista era ormai segnato. Già dal giorno successivo, il 26, i soldati dell’Armata Rossa liquidarono ulteriori reparti dell’esercito tedesco ed iniziarono un devastante attacco lungo l’Elba. Uno degli ultimi, ormai disperati, tentativi tedeschi di uscire dall’accerchiamento sovietico fu quello del generale Wenck, il quale tentò di crearsi un corridoio a sud della città, in modo da liberare le armate di Francoforte-Guben. Anche questo tentativo trovò la fine dinanzi alla risposta sovietica che neutralizzò l’attacco degli uomini di Wenck, costringendo i superstiti a fuggire per poi consegnarsi ai soldati americani.

Il 30, con Berlino ormai accerchiata dai soldati dell’Armata Rossa, Hitler, consapevole dell’imminente sconfitta, decise di suicidarsi nel bunker dove era rifugiato assieme ai suoi medici e agli uomini a lui più vicini. Il giorno successivo anche Goebbles decise di andare incontro allo stesso destino.
Le resistenze tedesche, alla fine di aprile, si erano ridotte ormai quasi solamente intorno al Reichstag. Gli edifici, i ponti e i canali andati distrutti venivano utilizzati come piccole fortificazioni dagli ultimi soldati tedeschi ma dinanzi ai colpi d’artiglieria sovietica nulla poterono. Gli scontri decisivi per la presa di Berlino e del Reichstag si consumarono proprio negli ultimi due giorni del mese di aprile, a seguito dei quali, ai primi di maggio, il simbolo del Terzo Reich cadde definitivamente.

reichstag-bandiera-rossa
La Bandiera Rossa viene issata sul Reichstag

La Bandiera Rossa sventola sul Reichstag

Ad entrare nella storia fu la famosissima foto, scattata dal fotografo Yevgeny Khaldei dell’agenzia sovietica Tass, che ritrae il soldato Abdulkhakim Ismailov issare la bandiera rossa sulla cima del Reichstag. Quella foto divenne il simbolo della vittoria contro il nazifascismo e la fine vittoriosa, per i russi, della Grande Guerra Patriottica. Una guerra che era costata loro oltre venti milioni di morti.
Ernest Hemingway, in riferimento al ruolo svolto e al sacrificio pagato dall’Armata Rossa nella guerra al nazifascismo, scriverà queste parole:

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John Erickson – The Road to Berlin

David Glantz – La grande Guerra Patriottica dell’Armata Rossa, 1941-1945

Anthony Beevor – Berlino 1945. La caduta

Tags: Battaglie Seconda Guerra Mondiale
Valerio Spositi

Valerio Spositi

Ph.D. in Storia degli Stati Uniti presso l'Università degli Studi di Roma Tre. Nel 2017 ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni internazionali ad indirizzo storico presso l'Università degli Studi di Roma Tre con tesi di laurea in Storia degli Stati Uniti dal titolo: "There is a power in a band of workingmen". Ascesa e declino degli Industrial Workers of the World, 1905-1918. Ha conseguito diversi corsi di specializzazione post-laurea in Storia, Politica e Società degli Stati Uniti d'America presso il Center for American Studies e in Storia Contemporanea presso il CISPEA (Centro Interuniversitario di Storia e Politica Euro-Americana). Ha ottenuto due pubblicazioni sulla rivista European Affairs Magazine. Caporedattore di Fatti per la Storia, cura i rapporti con le Università. Fa parte del Comitato-Scientifico.

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