Dopo una settimana di durissimi scontri nel cuore di Berlino tra i soldati tedeschi e sovietici, il 2 maggio 1945 le truppe naziste si arrendono all’Armata Rossa. E’ la fine della battaglia di Berlino.
La caduta di Berlino
Quando il 25 aprile 1945 le truppe sovietiche iniziarono ad avanzare verso il centro di Berlino, scontrandosi con gli ultimi disperati reggimenti del Reich, il destino della Germania nazista era ormai segnato. Già dal giorno successivo, il 26, i soldati dell’Armata Rossa liquidarono ulteriori reparti dell’esercito tedesco ed iniziarono un devastante attacco lungo l’Elba. Uno degli ultimi, ormai disperati, tentativi tedeschi di uscire dall’accerchiamento sovietico fu quello del generale Wenck, il quale tentò di crearsi un corridoio a sud della città, in modo da liberare le armate di Francoforte-Guben. Anche questo tentativo trovò la fine dinanzi alla risposta sovietica che neutralizzò l’attacco degli uomini di Wenck, costringendo i superstiti a fuggire per poi consegnarsi ai soldati americani.
Il 30, con Berlino ormai accerchiata dai soldati dell’Armata Rossa, Hitler, consapevole dell’imminente sconfitta, decise di suicidarsi nel bunker dove era rifugiato assieme ai suoi medici e agli uomini a lui più vicini. Il giorno successivo anche Goebbles decise di andare incontro allo stesso destino.
Le resistenze tedesche, alla fine di aprile, si erano ridotte ormai quasi solamente intorno al Reichstag. Gli edifici, i ponti e i canali andati distrutti venivano utilizzati come piccole fortificazioni dagli ultimi soldati tedeschi ma dinanzi ai colpi d’artiglieria sovietica nulla poterono. Gli scontri decisivi per la presa di Berlino e del Reichstag si consumarono proprio negli ultimi due giorni del mese di aprile, a seguito dei quali, ai primi di maggio, il simbolo del Terzo Reich cadde definitivamente.
La Bandiera Rossa sventola sul Reichstag
Ad entrare nella storia fu la famosissima foto, scattata dal fotografo Yevgeny Khaldei dell’agenzia sovietica Tass, che ritrae il soldato Abdulkhakim Ismailov issare la bandiera rossa sulla cima del Reichstag. Quella foto divenne il simbolo della vittoria contro il nazifascismo e la fine vittoriosa, per i russi, della Grande Guerra Patriottica. Una guerra che era costata loro oltre venti milioni di morti.
Ernest Hemingway, in riferimento al ruolo svolto e al sacrificio pagato dall’Armata Rossa nella guerra al nazifascismo, scriverà queste parole:
Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.
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David Glantz – La grande Guerra Patriottica dell’Armata Rossa, 1941-1945
Anthony Beevor – Berlino 1945. La caduta