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Il racconto da un punto di vista femminile dei primi anni dell’impero romano sarà narrato nella nuova serie tv “Domina”, prodotta da Sky, in streaming su NOW TV e visibile anche su La7. La serie ideata e scritta da Simon Burke (Fortitude) racconta per la prima volta dal punto di vista delle donne le lotte di potere durante il principato di Gaio Ottaviano, futuro Augusto.
Una produzione Sky Studios, Cattleya e Fifty Fathoms, composta da otto episodi girati per la maggior parte presso i Cinecittà Studios di Roma: un epico dramma in costume e un racconto estremamente contemporaneo che ridefinisce le aspirazioni che una donna a quel tempo poteva perseguire, finendo con il dirigere le sorti dell’impero.
La trama della serie tv Domina
Roma, 33 d.C., dopo l’assassinio di Cesare sale al potere Augusto, la cui ascesa sgretola il mondo della giovane Livia Drusilla. Una donna che si vede costretta a maturare velocemente, guidata per tutta la sua vita da un profondo desiderio di vendicare il padre e assicurare il potere ai propri figli. Per fare questo sposerà l’uomo che le ha tolto tutto, Augusto, ma capirà ben presto che non è sufficiente conquistare il potere ma bisogna essere in grado di dominarlo, soprattutto quando tutti gli altri lo ambiscono per sé.
Non è una serie che esalta la sfarzosità dell’epoca in cui è ambientata, ma ci viene narrata la storia di una famiglia, delle lotte di potere necessarie per conquistare la propria sopravvivenza. È il racconto della vita privata di Livia, della consapevolezza del proprio ruolo, dell’amicizia che la lega ad Antigone, sua consigliera fidata, e dell’amore che la legò per circa cinquant’anni nel matrimonio con Gaio, matrimonio che sicuramente venne celebrato per convenienza politica ma che lasciava intravedere un grande amore e passione da parte di entrambi.
Domina, cast e attori
Il cast vanta nomi internazionali come quello della stessa protagonista, Livia Drusilla, interpretata da Kasia Smutniak (Perfetti Sconosciuti, Diavoli), al suo fianco Matthew McNulty (Misfits), interprete dell’imperatore Gaio Ottaviano. Ad interpretare i due protagonisti da giovani saranno invece Nadia Parkers (The Spanish Princess) e Tom Glynn-Carney (Tolkien).
Altri attori di rilievo sono Claire Forlani (Vi presento Joe Black), che interpreta Ottavia, sorella di Gaio; Christine Bottomley (The End of the F***ing World) vestirà i panni di Scribonia, prima moglie di Gaio e grande rivale di Livia; Colette Dalal Tchantcho (The Witcher) impersona Antigone, fidata ancella di Livia e sua confidente.
Insieme a loro, una star internazionale come Liam Cunnigham (Il Trono di Spade), interprete di Livio, padre della protagonista, e un’icona della cinematografia internazionale quale Isabella Rossellini (La morte ti fa bella) che interpreta Balbina.
A dirigere il cast troviamo Claire McCarthy (Ophelia, The Luminaries), coadiuvata da David Evans ( Downton Abbey, Cucumber) e Debs Paterson (Africa United). A completare il cast tecnico troviamo nomi d’eccellenza italiani quali Gabriella Pescucci, premio Oscar per “L’età dell’innocenza”, che ha curato i costumi, Luca Tranchino (Preason Break) alla scenografia, Katia Sisto (Penny Dreadful) per il make-up e Claudia Catini (Trust: il rapimento Getty) per le acconciature.
Il trailer di Domina
Il contesto storico della serie tv Domina
La serie è ambientata durante il principato di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano. Tra lotte per il potere ed intrighi si inserisce la figura di Livia Drusilla, determinata a conquistarsi un posto di prestigio nel futuro impero.
Per fare ciò decide di diventare moglie in seconde nozze del futuro imperatore, e farsi strada nella sua cerchia ristretta di consiglieri, tant’è vero che lo stesso Gaio Ottaviano terrà sempre in enorme considerazione l’opinione della moglie, permettendole addirittura di poter amministrare autonomamente i beni privati della famiglia imperiale, uso che non era concesso nemmeno alle donne dell’alta società che dovevano restare sotto l’autorità economica del marito.
L’influenza di Livia su Gaio Ottaviano era talmente forte che lo convinse ad esiliare il suo unico nipote naturale, Agrippa Postumo (figlio di Giulia Maggiore, unica figlia di Augusto) per permettere la salita al potere del proprio figlio Tiberio. Aiutò anche il marito per quanto riguarda la politica interna, soprattutto per quanto riguarda la promozione del mos maiorum e del culto della famiglia ( rafforzato dall’emanazione delle Leges Iuliae); mostrandosi come perfetta matrona romana, donna fedele, che aveva a cuore la cura della casa e il benessere della propria famiglia.
Alla morte di Augusto, nel 14 d.C., sfruttando la popolarità che si era guadagnata in quegli anni fece eleggere al rango di imperatore il figlio Tiberio. In un primo periodo continuò ad influenzare il nuovo imperatore, facendogli emanare leggi a favore delle donne; ma finì con l’essere odiata, per il troppo potere e l’influenza che esercitava, dalla suo stesso primogenito, che ruppe definitivamente ogni legame con la madre rifiutandosi di partecipare al funerale nel 29 d.C.
Per concludere possiamo dire che la figura di Livia Drusilla non fu semplicemente quella di moglie e madre, ma quella di una donna che combatté per affermare la propria indipendenza e finì con il segnare per sempre le sorti dell’impero romano.
La storia che viene narrata in questa serie tv ha una risonanza ancora oggi: non è semplicemente la storia di Livia, ma la storia delle donne dell’epoca; ed è importante perché ancora oggi esistono donne che non posseggono alcun diritto. Ed è dunque fondamentale prendere coscienza con il fatto che già ai tempi di Livia le donne lottassero per il riconoscimento della loro uguaglianza con il mondo maschile.
Questo fa di Livia una femminista ante litteram, probabilmente una delle prime femministe (così la definisce Kasia Smutniak), e ci ricorda che i passi in avanti che si sono fatti, sul piano della parità dei sessi, possono venire cancellati se noi tutti non ci adoperiamo per difenderli e preservarli.
Domina: interviste e dietro le quinte
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- Matthew Dennison, Livia. L’imperatrice di Roma, Castelvecchi, 2015.