Il 1890 rappresenta un anno di svolta per quel che riguarda i rapporti fra le potenze europee. Le Relazioni Internazionali subiscono un mutamento sostanziale quando nel mese di marzo il cancelliere tedesco Otto von Bismarck è costretto a rassegnare le dimissioni a causa di contrasti insanabili con l’imperatore. SCOPRI LA SEZIONE VIDEO LEZIONI
Le dimissioni di Otto von Bismarck, il cancelliere di ferro
Il nuovo Kaiser Guglielmo II, salito al trono all’età di ventinove anni, nel 1888, vuole sentirsi libero di agire come meglio crede; il vecchio cancelliere, da parte sua, abituato a prendere da sé ogni decisione, non può andare d’accordo con un sovrano che vuole fare di testa propria. L’urto tra i due è inevitabile, e dopo un paio di anni si consuma la definitiva rottura.
Esce così dalla scena della storia il grande equilibratore, che dal 1870 aveva dominato la politica europea. Bismarck durante i suoi vent’anni al potere aveva seguito un obiettivo ben preciso: isolare la Francia diplomaticamente, per impedire l’accerchiamento della Germania e scongiurando in tal modo la sventurata possibilità di dover combattere in futuro una guerra su due fronti.
Le alleanze di Bismarck
Per questo motivo aveva stretto solide alleanze: nel 1882 era stata firmata la Triplice Alleanza con Austria-Ungheria e Italia, un accordo di natura difensivo e pacifico; nel 1887, invece, Bismarck si era legato alla Russia con un Trattato di Contro-assicurazione con il quale le due potenze si tutelavano a vicenda in caso di attacchi di altre nazioni.
Il solido sistema di alleanze, costruito con abile genio diplomatico dal cancelliere di ferro nei vent’anni precedenti, va subito in frantumi nel 1890. I suoi successori che disprezzano il suo sottile e complicato equilibrismo, come primo passo internazionale non rinnovano il trattato con lo zar.
La conseguenza immediata di questa scelta azzardata è che l’impero zarista e la Repubblica francese stipulano il 18 agosto 1892 una Convenzione militare.