Fatti per la Storia ha raccolto in un solo articolo 10 curiosità sul Muro di Berlino, che ne raccontano la sua storia da più punti di vista: sociale, artistico, e soprattutto umano. Ripercorriamo, da ambo i lati del Muro, le vicende che si sono susseguite all’ombra di quella costruzione che per più di 25 anni ha simboleggiato la divisione del mondo in blocchi.
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5 curiosità sul Muro di Berlino pre-1989
1. I due Muri di Berlino e la Striscia della Morte (ma non per i conigli)
Non uno ma due erano i muri che dividevano Berlino Ovest da Berlino Est. La costruzione voluta dalla DDR era costituita da due cinte murarie in cemento armato separate l’una dall’altra da uno spazio dalla larghezza variabile (da 5 a 150 metri), divenuto celebre col nome di Striscia della Morte. Questa lingua di terra, ora divenuta parco cittadino, era costantemente controllata dalla Polizia del Popolo della Germania Est (Vopos) grazie a un imponente sistema di vigilanza e di deterrenza che comprendeva 302 torri di controllo, 20 bunker, campi minati, fossato anticarro, filo spinato elettrificato e guardie con ordine di sparare a vista. Il secondo muro, costruito nel 1962, rendeva ancora più complessi i tentativi di fuga dei berlinesi dell’Est verso la parte occidentale della città.
Di sicuro la natura brulla della Striscia della Morte non ha scoraggiato la popolazione locale di conigli che, grazie all’assenza di predatori all’interno di questa lingua di terra, ha avuto la possibilità di moltiplicarsi. A questo curioso fenomeno e alla particolare amicizia nata tra i simpatici mammiferi e i soldati dell’Est di guardia nella Striscia il regista polacco Bartosz Konopka ha dedicato un cortometraggio documentario dal titolo Rabbit à la Berlin, candidato nel 2010 al Premio Oscar per la relativa categoria.
2. Di chi fu l’idea del Muro di Berlino?
Sebbene l’idea di un muro per fermare l’emigrazione verso Ovest fosse stata già dibattuta nella DDR sin dagli Anni Cinquanta (ma mai caldeggiata dall’URSS), fu di Nikita Krusciov la proposta ufficiale della costruzione di un muro fortificato a Berlino. Come emerso dai dossier segreti di Mosca, studiati dal ricercatore tedesco Matthias Uhl, nel corso di una conversazione del 1° Agosto 1961 tra l’allora segretario generale dell’URSS e Walter Ulbricht, segretario della Repubblica Democratica Tedesca, emerse la necessità di trovare una soluzione all’inarrestabile emigrazione dei cittadini dell’Est. Il problema, inizialmente avvertito solo nella Germania Est negli Anni Cinquanta e sottovalutato da Mosca, costituì nel corso degli anni una vera e propria spina nel fianco del mondo sovietico. Il confine aperto tra le due Berlino diventò lo strumento di fuga per tre milioni di persone, tra cui i migliori cervelli del Blocco di Varsavia, con relativo depauperamento del patrimonio ingegneristico e tecnologico dell’area gravitante intorno all’Unione Sovietica.
L’idea di Krusciov di costruire “un anello di acciaio attorno a Berlino” fu accolta positivamente da parte di Ulbricht, che da tempo faceva pressioni su Mosca per risolvere in modo radicale la drammatica questione dell’attraversamento dei confini. L’assenso alla chiusura delle frontiere dato da Krusciov, in gran segreto, mise in moto i contestuali preparativi per la costruzione del Muro di Berlino, operazione che si sarebbe dovuta concludere secondo il segretario dell’Unione Sovietica entro 2 settimane. Nonostante la celebre garanzia da parte di Ulbricht, data il 15 Giugno 1961, di “non avere intenzioni di costruire un muro“, circa due mesi più tardi fu eretto il Muro di Berlino, suscitando stupore e indignazione in tutto il mondo occidentale.
3. Un Muro alzato nel giro di una notte
Le operazioni di erezione del Muro di Berlino, pianificate da giorni e dirette da Erich Honecker (futuro e ultimo Presidente DDR), furono eseguite nel giro di una notte, tra il 12 e il 13 Agosto 1961. Nel riserbo più assoluto e senza alcun preavviso nei confronti della popolazione della città, a partire dall’1 di notte militari della Repubblica Democratica Tedesca tagliarono le comunicazioni fra Est e Ovest, provvedendo a recintare Berlino Ovest con filo spinato e palizzate. Successivamente l’opera di costruzione del Muro di Berlino fu completata con l’edificazione della vera e propria struttura in cemento armato.
4. Il Muro di Berlino sotterraneo
Il Muro di Berlino influenzò pesantemente anche la geografia underground della città. Le linee della metropolitana che attraversano l’attuale capitale tedesca lungo la direzione Est-Ovest furono ridimensionate, e le stazioni della metro nei pressi del Muro diventarono i nuovi capolinea. Particolare fu il destino di tre linee di Berlino Ovest i cui binari, per un breve tratto, sconfinavano ad Est. Le stazioni situate in zona Est vennero chiuse per impedire ai berlinesi della DDR di recarsi di prendere la metro a Berlino Est e di scendere a Berlino Ovest, e i treni provenienti da Ovest venivano fatti proseguire senza fermarsi, fino al loro ritorno nella parte occidentale.
Di queste stazioni-fantasma (Geisterbahnhöfe), controllate pesantemente dalla polizia della DDR, la più caratteristica era la Bornholmer Strasse Station, fermata di linee sia dell’Est che dell’Ovest. Qui i treni occidentali non si fermavano, a differenza di quelli orientali, e i binari delle linee Ovest erano divisi da quelli dell’Est da alte barriere metalliche per marcare il confine.
Un’altra stazione-fantasma nei pressi della frontiera fu quella di Wallankstrasse Station: uscite libere verso Berlino Ovest, uscite chiuse verso Berlino Est. L’ambiente di queste stazioni, chiuse per oltre 25 anni, era così surreale che alla loro riapertura nel 1990 i cartelloni pubblicitari recavano ancora, intatti, i messaggi del 1961.
5. In fuga da Berlino Est
Per treno, su un tank, a nuoto, in aereo, su un materassino, in mongolfiera, lungo un tunnel: sono numerosi i fantasiosi metodi con i quali alcuni tedeschi dell’Est provarono a fuggire dal blocco orientale. Fatti per la Storia ha selezionato e approfondito in un articolo speciale le 5 più celebri fughe al di là del Muro di Berlino.
Altre 5 curiosità sul Muro di Berlino
6. Un Asburgo, un picnic “austroungarico” e la fine della Cortina di Ferro
Un Asburgo avrebbe dato, almeno simbolicamente, il primo colpo al Muro di Berlino. L’Arciduca Ottone d’Asburgo-Lorena, erede al trono della casata regnante per diversi secoli in Austria e Ungheria, patrocinò un’iniziativa pacifica ideata e promossa nel Maggio 1989 dal Forum Democratico Ungherese, il partito di opposizione magiara. L’idea prevedeva una temporanea sospensione per qualche ora dei rigidi controlli di frontiera tra l’Austria e l’Ungheria, per dare la possibilità ai cittadini dei due Paesi confinanti di partecipare a quello che passerà alla storia come picnic paneuropeo. Ottone d’Asburgo, allora parlamentare europeo e convinto filoeuropeista, si adoperò fattivamente per l’organizzazione di questo evento per un’Europa senza frontiere, da tenersi in una piccola distesa verde nei pressi di Sopron, in Ungheria.
Il 19 Agosto 1989 una folla di più di 10000 persone si riversò con entusiasmo nella radura ungherese, armati anche di tronchesi per tagliare parti del filo spinato che ancora delimitava il confine. Numerosi tedeschi orientali, assiepati al confine, sfondarono le barriere del confine in legno, entrando in Austria. Le guardie di frontiera dell’Est decisero di non sparare. La Cortina di Ferro era di fatto abbattuta e nei giorni successivi i tedeschi dell’Est, passando per il confine austro-ungherese, poterono entrare, formalmente come profughi, nella Germania Ovest. L’11 Settembre 1989 l’Ungheria aprì i suoi confini per viaggi senza visto. Come commentò il cancelliere della riunificazione tedesca Helmut Kohl “la terra sotto la Porta di Brandeburgo è una terra ungherese“.
7. Il Muro di Berlino del XVIII secolo
Nel XVIII secolo c’era un altro muro a cingere la città di Berlino, lo Zoll-und Akzisemauer (“muro fiscale e doganale“). La costruzione, il cui inizio dei lavori risale al 1732 durante il regno di Federico Guglielmo I di Prussia, aveva una funzione non militare ma daziaria. Lungo il percorso dello Zollmauer, che contava 18 porte cittadine, sorgevano la Porta di Brandeburgo (che verrà inclusa un paio di secoli più tardi nel Muro di Berlino per antonomasia), la Potsdamer Tor, la Hallesches Tor. A causa dell’espansione del territorio urbano della capitale prussiana e al venir meno della sua funzione doganale, il muro fu abbattuto nel corso degli Anni Sessanta del XIX secolo. Un tratto di questa cinta muraria è visibile nei pressi della celebre porta simbolo di Berlino.
8. Il bacio mortale dell’East Side Gallery
L’East Side Gallery è un tratto di muro che si trova sulla Mühlenstrasse. Dalla lunghezza di 1,3 chilometri, nel corso del tempo è diventato la più lunga galleria d’arte a cielo aperto del mondo. L’East Side Gallery è monumento nazionale protetto in virtù degli oltre 106 murales affrescati, sul lato orientale del muro, da una miriade di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Ai tempi della caduta del muro questo tratto della cinta risultava immacolato e il primo murales risale al Dicembre 1989 ad opera di Christine Mac Lean.
Il più celebre murales dell’East Side Gallery è il “bacio mortale” tra i Presidenti Leonid Breznev ed Erich Honecker, rispettivamente segretario generale dell’URSS fino al 1982 e capo di stato della Repubblica Democratica Tedesca fino alla caduta del Muro. Realizzato dall’artista russo Dimitrji Vrubel, questo graffito riprende una foto storica scattata nel 1979 tra i leader, intenti nell’atto di baciarsi secondo la tradizione russa. Il significato dell’opera è riassunto nel titolo dell’opera, traducibile dal tedesco come “Mio Dio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale“.
Altro murales assai famoso è quello della Trabant che sfonda il Muro di Berlino. Questa vettura di produzione sovietica era usata anche come strumento di fuga da Berlino Est, nonché come mezzo di locomozione di numerosi tedeschi orientali verso l’Ovest dopo la riapertura delle frontiere. Il desiderio di fuga è simboleggiato dalla data riportata sulla targa dell’automobile: 09-11-89. Il titolo dell’opera dell’artista Birgit Kinder, Test the Best, consiste in un gioco di parole tra best (migliore) e West (Occidente). Test the West, a sua volta, rappresentava un claim pubblicitario di una marca di sigarette occidentali.
9. L’altro bacio a Berlino: Heroes di Bowie e la musica ispirata al Muro
I, I can remember
Standing, by the wall
And the guns shot above our heads
And we kissed, as though nothing could fallIo, io riesco a ricordare
In piedi accanto al Muro
E i fucili sparavano sopra le nostre teste
E ci baciammo,
come se niente potesse accadere
Un bacio all’ombra del Muro di Berlino: fu una storia vera (un presunto bacio tra il produttore Tony Visconti e una corista) ad ispirare David Bowie per la sua celeberrima Heroes, brano inciso nel 1977 insieme a Brian Eno. Il Duca Bianco, che all’epoca registrava negli Hansas Studios di Berlino, fu folgorato da questa immagine scorta dalla finestra della sala di registrazione, rivolta verso il Muro di Berlino lato occidentale. Il rapporto d’amore tra il compianto cantautore inglese e la città tedesca culminerà con un concerto a Berlino Ovest nel Giugno 1987 davanti alla Porta di Brandeburgo, un evento che unì Berlino con un paio di anni d’anticipo. Migliaia di tedeschi orientali assiepati dall’altra parte del Muro poterono vivere ugualmente lo spettacolo grazie alla musica proveniente dalle numerose casse rivolte proprio verso il lato orientale della città.
The Wall dei Pink Floyd, contrariamente a quanto si possa pensare, non è ispirato al Muro di Berlino ma Roger Waters, autore quasi unico dei brani, intendeva simboleggiare con il muro il suo rapporto di solitudine e di incomunicabilità davanti al pubblico. In ogni caso i Pink Floyd, senza Waters, hanno registrato una canzone nell’album The Division Bell (1994) dedicata proprio al crollo del Muro, A Great Day for Freedom.
Un brano che invece è stato scritto “all’ombra del Muro” è Looking for Freedom di David Hasselhoff, bagnino di Baywatch che come cantante è molto popolare in Germania. Celebre è stato il suo concerto alla Porta di Brandeburgo davanti a 500.000 spettatori il 31 Dicembre 1989, a nemmeno due mesi dal crollo del Muro.
10. Dove si trova il Muro di Berlino oggi? Anche in Italia
Parti del Muro di Berlino sono ancora visibili nella capitale tedesca:
- Nei pressi di Bernauer Strasse, sede del Memoriale.
- Vicino al ponte Oberbaumbrücke, zona famosa con il nome di East Side Gallery.
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A metà strada tra Checkpoint Charlie e Potsdamer Platz, nella cosiddetta Topografia del Terrore.
Anche nel resto d’Europa e del mondo possono essere rinvenuti dei frammenti più o meno grandi del Muro. Questi si trovano in circa 40 Paesi, tra cui l’Italia.
- Nei Giardini Vaticani. Questo tratto di muro, donato al Papa Giovanni Paolo II per il suo ruolo nella fine della Guerra Fredda, raffigura la Chiesa di San Michele. A seguito della costruzione del Muro l’edificio religioso finì nella parte Est della città, con la maggioranza dei fedeli cattolici residenti ad Ovest. Il graffito, che si poteva vedere sul lato occidentale del Muro, fu un modo per “illudere” i fedeli dell’Ovest di poter entrare nella loro vecchia chiesa.
- A Spilamberto, comune dei pressi di Modena. Acquistati 7 blocchi all’asta da parte di Carlo Accorsi, 4 di essi sono stati donati al Comune che li conserva presso il parco comunale.
- A Fatima. Un frammento di Muro è divenuto monumento all’interno del santuario della città portoghese.
- A Schengen, in Lussemburgo. Sede del noto accordo di libera circolazione di persone, il frammento di Muro testimonia la separazione e i confini dell’Europa della Guerra Fredda.
- A Londra, davanti all’Imperial War Museum.
- Negli orinatoi del Main Street Station, un casinò di Las Vegas.