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Home Storia Contemporanea

Il compromesso del Missouri, 3 marzo 1820

3 marzo 1820, il Congresso degli Stati Uniti approva l'ingresso nell'Unione del Missouri come stato schiavista e del Maine come stato libero.

di Valerio Spositi
9 Gennaio 2021
TEMPO DI LETTURA: 2 MIN

compromesso-missouri-1820

Il 3 marzo del 1820 il Congresso degli Stati Uniti approvò il cosiddetto Compromesso del Missouri, ossia l’ingresso nell’Unione dello stato del Missouri come stato schiavista e del Maine come stato libero. SCOPRI IL FILM STORICO STASERA IN TV

Il compromesso: antefatti

L’espansione verso i territori dell’ovest, avviata dagli Stati Uniti all’inizio del XIX secolo, sollevò nuovamente la grande questione della schiavitù e del rapporto tra stati schiavisti e stati liberi all’interno dell’Unione. La schiavitù costituiva il pilastro della struttura economica degli stati del Sud, essenzialmente basata sulla raccolta e il commercio del cotone derivante dal lavoro schiavistico nelle grandi piantagioni, mentre il Nord poteva contare su una struttura più mercantile e finanziaria, quindi decisamente meno dipendente dall’utilizzo di forza-lavoro schiavistica.

Il Missouri fece domanda di ammissione nell’Unione nel 1817 ma fu due anni più tardi che il dibattito sulla sua annessione si infiammò. Infatti, quando il repubblicano James Tallmadge propose di proibire la schiavitù all’interno del nuovo stato, il risultato fu il divampare di un acceso dibattito tra schiavisti e anti-schiavisti. Sebbene l’emendamento Tallmadge riuscì a passare nella Camera dei Rappresentanti, allora controllata in maggioranza dal Nord, in Senato trovò la strada sbarrata in quanto il numero dei senatori era equamente distribuito tra stati schiavisti e anti-schiavisti. L’emendamento Tallmadge a sostegno dell’ingresso del Missouri come free-State trovò un certo successo anche nell’opinione pubblica del nord, convinta che la schiavitù fosse moralmente sbagliata.

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Bloccato dalla feroce contrapposizione tra Nord e Sud, la questione del Missouri trovò una soluzione solo nel 1820, grazie all’azione diplomatica del congressmen Henry Clay.

3 marzo 1820, l’approvazione del Compromesso del Missouri

Pochi mesi prima, nel dicembre del 1819, il Maine fece anch’esso domanda per entrare nell’Unione come stato indipendente dal Massachussets, del quale sino ad allora faceva parte. Sfruttando questa occasione, Henry Clay propose che si accettasse l’ingresso del Maine come stato libero e il Missouri come stato schiavistico, così da mantenere l’equilibrio tra gli stati all’interno dell’Unione. Inoltre, il compromesso prevedeva che la schiavitù non sarebbe stata ammessa in tutti i territori della Louisiana – acquistata nel 1803 dalla Francia di Napoleone – a nord del 36°30′ parallelo, conosciuto come Missouri Compromise Line.

Il compromesso proposto da Clay trovò così il parere favorevole dei due rami del Congresso il 3 marzo 1820.
La questione del Missouri mostrò come il tema della schiavitù fosse il terreno di scontro più duro tra gli stati dell’Unione, tanto da condurre qualche decennio più tardi allo scoppio della Guerra Civile americana.

Tags: Storia degli USA
Valerio Spositi

Valerio Spositi

Ph. D. in Storia degli Stati Uniti d'America presso l'Università degli Studi di Roma Tre. Le sue principali aree di ricerca sono la Black History, la Labor History, la Social History e la Political History. È attualmente Lecturer presso il corso "The United States and the World in the XX Century" nel Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi Roma Tre e presso il Center for American Studies di Roma. Nel 2022 è stato Visiting Researcher presso il Roosevelt Institute for American Studies di Middelburg (NL). Nel 2017 ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni internazionali ad indirizzo storico presso l'Università degli Studi di Roma Tre con tesi di laurea in Storia degli Stati Uniti dal titolo: "There is a power in a band of workingmen". Ascesa e declino degli Industrial Workers of the World, 1905-1918. Ha conseguito diversi corsi di specializzazione post-laurea in Storia, Politica e Società degli Stati Uniti d'America presso il Center for American Studies e in Storia Contemporanea presso il CISPEA (Centro Interuniversitario di Storia e Politica Euro-Americana). Caporedattore di Fatti per la Storia, cura i rapporti con le Università. Fa parte del Comitato-Scientifico.

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