CONTENUTO
Un ritratto di Camille Desmoulins: infanzia e formazione
Nato a Guise il 2 marzo 1760, da Jean-Benoist-Nicolas Desmoulines e Marie-Magdeleine Godart, frequenta l’esclusivo e prestigioso Collège Louis Le Grand. Studia poi alla Sorbona di Parigi dove si laurea in diritto come desiderato dal padre. Tuttavia, il destino ha in serbo per lui un cammino diverso, la carriera da avvocato si rivela fallimentare a causa della scarsità di clienti, e così decide di dedicarsi al giornalismo, il suo vero talento. Dotato di un’eloquenza travolgente e di una penna frizzante, ironica e acuta, scuote le coscienze e mobilita il popolo con i suoi discorsi e i suoi articoli politici.
La sua voce infuocata ed i suoi scritti, vibranti e incisivi, riflettono un’anima tormentata, pura ed idealista ma al contempo, tanto razionale e lucida nel poter denunciare le ingiustizie. I suoi pamphlet politici, tra cui La France Libre, nei quali esorta il popolo alla ribellione e Discours de la Lanterne aux Parisiens, in cui contrasta l’aristocrazia, lo rendono velocemente un personaggio conosciuto e stimato nell’ambiente rivoluzionario francese. La sua capacità di esprimersi con le parole cattura l’attenzione dei parigini, spingendoli alla riflessione e all’azione contro quelle forze oppositrici che ne limitano la libertà.
Camille, giacobino convinto ma afflitto da una balbuzie piuttosto marcata, riesce a superare con grande maestria questa sua difficoltà durante i discorsi pubblici, spinto dalla forza e dall’ardore dei suoi ideali. È proprio questa sua passione a dargli la voce per rappresentare un popolo ormai allo stremo, stanco, affamato e oppresso da un regime assolutista e sprezzante. Attraverso la sua scrittura emotivamente intensa, riaccende gli animi e le speranze, incitando il popolo alla rivolta e alla presa delle armi contro il governo. Celebre è il suo discorso al Palais-Royal nel 1789, nel quale brandendo una pistola e appuntandosi una foglia verde al berretto come simbolo di libertà, lo consacra tra i principali fautori della Rivoluzione francese.
Questo gesto, insieme al suo comizio, gioca, infatti, un ruolo chiave nell’innescare la presa della Bastiglia del 14 luglio 1789. Con la sua scrittura dallo stile tagliente e prettamente provocatorio, fonda il giornale Révolutions de France et de Brabant, e in seguito Le vieux Cordelier, nel quale critica duramente il regime del Terrore. Uomo di grande sensibilità e devoto ai sentimenti più veri dell’ animo umano, si oppone con forza alla pena di morte, che considera un’atroce barbarie ingiustificata e priva di qualsivoglia umanità. Nell’aprile del 1790, insieme al suo fedele amico George Jacques Danton, fonda a Parigi un club rivoluzionario che si schiera a favore dei più deboli e delle classi meno agiate: la Società degli Amici dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. La sua sede è stabilita nell’ex convento dei frati francescani, conosciuti come Cordiglieri, da cui i membri prendono per l’appunto il nome.
Liberté, Égalité, Fraternité: Massoneria e Rivoluzione
Camille Desmoulins è membro della celebre Loggia Les Neuf Sœurs (Le Nove Sorelle) del Grande Oriente di Francia, una delle obbedienze massoniche più influenti dell’epoca. Il nome della loggia rende omaggio alle Muse, figlie di Mnemosine, dea e incarnazione della Memoria. Fortemente ispirata ai principi dell’Illuminismo, era un fervente centro di incontro per artisti, intellettuali, scienziati, politici, scrittori, ecclesiastici e fautori del progresso, uniti dall’ideale condiviso di rinnovamento sociale e politico secondo gli inalienabili ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza. Tra i suoi membri più illustri figurano Joseph Guillotin, Montgolfier, Voltaire, Franklin ed anche Danton, amico fraterno di Camille e suo fedele compagno ed alleato nei momenti più esplosivi e drammatici della Rivoluzione.
Camille e Lucile Desmoulins: l’altro lato della Rivoluzione
Nel 1783, nei Giardini del Lussemburgo, avviene l’incontro fatale tra Camille Desmoulins e Anne-Lucile-Philippe Laridon Duplessis: una scintilla destinata a divampare in un amore totalizzante e travolgente, una connessione profonda tra due anime ma tragicamente segnata dalle atroci velleità del loro tempo. Lucile, dalla mente vivace e brillante è una sognatrice ma dall’animo forte. Amante della scrittura, crea opere e poesie in cui emergono le sue ferme convinzioni politiche e sociali. Donna colta e raffinata, nutre una particolare passione per la figura di Maria Stuarda, forse per una misteriosa e ancora non cosciente affinità con la sua tragica dipartita, che, in un destino segnato le accomuna.
I genitori di Lucile, inizialmente contrari al matrimonio della loro adorata figlia a causa della situazione economica e sociale del giovane, con il tempo, vedendo il crescente successo e la notorietà di Desmoulines, giungono ad accettare l’unione. Il matrimonio avviene il 29 dicembre del 1790 nella chiesa di Saint-Sulpice, dove, a fare da testimone, è proprio l’amico di gioventù Maximilien Robespierre.
Dal loro amore nasce un figlio, Horace-Camille Desmoulins, il cui nome rende omaggio al poeta latino Quinto Orazio Flacco, tanto amato da Camille, da sempre affascinato dalla cultura romana, figlio a cui a fare da padrino è proprio Robespierre. Il piccolo Horace a seguito della fin troppo prematura morte dei genitori viene affidato alle cure della nonna materna e della zia Adèle e sostenuto finanziariamente da alcuni amici del padre. Riceve una buona istruzione grazie ad un decreto della Convenzione nazionale che gli garantisce duemila franchi per gli studi fino al compimento dei suoi 18 anni.
Successivamente, lo stesso Napoleone Bonaparte, gli offre una borsa di studio per la scuola militare di Saint-Cyr, tra le più illustri di Francia. Inizia poi, a frequentare il liceo di Bordeaux, ma la nonna ,non tollerando la troppa distanza lo convince a trasferirsi al Collège Sainte Barbe di Parigi. In seguito, dopo aver conseguito la sua laurea in giurisprudenza nel 1813, emigra ad Haiti dove inizia a lavorare nel commercio di caffè e sposa Zoe Villefranche da cui ha quattro figli, a due dei quali dà proprio il nome degli amati genitori. Muore il 29 giugno 1825 alla giovane età di quasi 33 anni a causa della febbre gialla.
Desmoulins e Robespierre: quando la Rivoluzione tradisce i propri figli
Camille Desmoulins e Maximilian Robespierre si conoscono al College Louis Le Grand e la loro amicizia dura per anni. Inizialmente uniti nei primi anni della Rivoluzione, condividono il medesimo forte impegno verso la Repubblica e l’abolizione della monarchia e dell’Ancien Régime. Tuttavia, con il passare del tempo, le loro strade si dividono drasticamente. Camille, pur sostenendo i principi rivoluzionari, si oppone con fermezza alla politica del Terrore, da lui considerata atroce e disumana. Attraverso le pagine de Le Vieux Cordelier, critica in modo estremamente diretto l’uso indiscriminato della violenza, difendendo invece gli ideali di indulgenza e di giustizia.
Così, il loro rapporto si deteriora profondamente proprio a causa delle loro divergenze ideologiche, infatti, mentre Camille denuncia gli aberranti soprusi del Comitato di Salute Pubblica, Robespierre, soprannominato l’Incorruttibile, ne appoggia il rigido regime. All’alba del 31 marzo 1794, Camille, che trascorre una notte tormentata e inquieta dopo che Robespierre, il giorno prima, rifiuta di incontrarlo, viene arrestato, proprio per ordine del Comitato, accusato di cospirazione e condannato a morte insieme all’amico Danton e ad altri rivoluzionari di orientamento più moderato.
≪Popolo ti si inganna, si uccidono i tuoi amici! Il mio solo e unico crimine è stato quello di versare lacrime!>> (Frase di Desmoulins mentre si dirige verso il patibolo il 5 aprile 1794).
Camille e Lucile Desmoulins: un amore interrotto dalla ghigliottina
Sua moglie Lucile, figura tragica e luminosa al tempo stesso, si mobilita in ogni modo nel disperato tentativo di salvarlo. Scrive persino una lettera a Robespierre, implorando pietà in nome della vecchia amicizia che li lega, lettera che tuttavia, non viene mai recapitata. Le sue iniziative restano purtroppo vane e Camille viene ghigliottinato il 5 aprile del 1794 gridando per l’ultima volta il nome dell’amata moglie. Pochi giorni dopo, infatti, il 13 di aprile viene giustiziata anche Lucile, accusata anche lei accusata di cospirazione per aver cercato di aiutarlo e per aver urlato ≪Viva il Re!≫.
Devastata dal dolore sceglie consapevolmente di seguire il suo uomo oltre la morte, per riunirsi a lui. Arrivata al patibolo dimostra una forza ed una dignità senza pari e affronta il suo tragico ed ormai segnato destino. Desmoulins ha pagato a prezzo altissimo, con la sua stessa vita il coraggio di dire ciò che molti addirittura temono e nemmeno osano di pensare e la sua Voce, seppur spezzata dalla fredda lama della ghigliottina, continua a risuonare tutt’oggi come simbolo di un ideale che non si è mai piegato all’ orrore e alle ingiustizie.
Oltre le porte dell’eternitá
Nei tristi giorni della sua prigionia, rinchiuso in una cella fredda e umida, le lettere che Camille si scambia con Lucile diventano un flebile e al contempo atroce grido soffocato di dolore e di amore. Ogni parola segnata nelle loro corrispondenze riflette il caos e l’atroce tormento delle loro anime, intrise di un affetto struggente e dall’angoscia crescente nei confronti dell’ignoto e dell’ormai inevitabile arrivo della fine che li attanaglia nel profondo. In questo clima di incertezza e vivo dolore, il pensiero di uno è comunque sempre rivolto all’altro, un legame, che resiste alla brutalità del tempo e delle oscure circostanze della storia. La corrispondenza appassionata e struggente tra i due è giunta fino a noi, seppur in forma frammentaria, come testimonianza indelebile della potenza del vero amore, capace di trascendere i momenti più bui e tenebrosi, la distanza e persino la morte stessa. Un amore che continua con il suo eco a risuonare attraverso le porte del Tempo.
Camille Desmoulins, riassunto
Camille Desmoulins nasce a Guise il 2 marzo 1760 e studia legge alla Sorbona. Dopo una carriera da avvocato fallimentare, si dedica al giornalismo, diventando un ardente rivoluzionario. La sua eloquenza e i suoi scritti infuocano le masse contro il governo. Nel 1789, con un celebre discorso al Palais-Royal, incita alla rivolta, brandendo una pistola e una foglia verde come simbolo di libertà. Fondatore del giornale Révolutions de France et de Brabant, Camille diventa una voce di protesta contro il regime del Terrore, soprattutto tramite Le vieux Cordelier, dove critica la violenza della rivoluzione.
Nel 1790, fonda insieme a Danton il club dei Cordiglieri, che sostiene i diritti dei più deboli. È anche membro della loggia massonica Les Neuf Sœurs, che promuove ideali di libertà uguaglianza e fratellanza. Nel 1783 incontra Lucile Duplessis, con cui si sposa nel 1790. Dalla loro unione nasce il figlio Horace-Camille, il cui destino, segnato dalla morte precoce dei genitori, è affidato alla nonna e alla zia materna. Con il tempo, Camille e Robespierre, inizialmente alleati, si separano ideologicamente. Camille si oppone alla politica del Terrore, mentre Robespierre la appoggia. Le loro divergenze li portano alla rottura: Camille viene arrestato e condannato a morte il 5 aprile 1794, insieme a Danton.
Lucile, nel tentativo di salvarlo, fa tutto ciò che è in suo potere ma senza successo. Scrive persino una lettera a Robespierre, la quale tuttavia non viene mai recapitata. Camille viene ghigliottinato, e pochi giorni dopo, il 13 aprile, Lucile condivide il suo stesso destino, accusata di cospirazione. Le lettere tra Camille e Lucile durante la prigionia sono un’espressione del loro amore profondo e tragico, segnato dal dolore e dall’incertezza. In queste missive, si promettono amore eterno nonostante la morte imminente. Camille, poco prima della sua esecuzione, esprime il suo desiderio che Lucile trovi la forza di andare avanti, mentre lei spera di riunirsi a lui oltre la morte. La loro storia d’amore, spezzata dalla ghigliottina, continua a vivere come simbolo di resistenza e passione nell’affrontare l’orrore della Rivoluzione.
Risorse online su Camille Desmoulines
- La Rivoluzione Francese (1989): https://youtu.be/gw9Z0n1C7AA?feature=shared
Diretta da Roberto Enrico e Richard T. Heffron, questa miniserie storica, suddivisa in quattro parti e uscita nel 1989, esplora in maniera estremamente dettagliata il contesto politico e sociale dell’epoca, affrontandone gli eventi cruciali e le figure protagoniste, tra cui quella di Camille Desmoulins. Il film rappresenta un’ottima risorsa per chi desidera comprendere gli eventi che segnarono la vita del giornalista e rivoluzionario francese. Le quattro puntate integrali della miniserie si trovano su YouTube.
Fonti
•https://www.britannica.com/biography/Camille-Desmoulins
•https://www.worldhistory.org/Camille_Desmoulins/
Consigli di lettura: clicca sul titolo e acquista la tua copia!
- Hilary Mantel, La storia segreta della Rivoluzione francese, Fazi, 2023.