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Hans Coppi: dall’impegno giovanile alla resistenza
Nato in una famiglia con radicate convinzioni politiche di sinistra, Hans Coppi si avvicina presto all’attivismo impegnato. Negli anni della sua formazione frequenta ambienti scolastici alquanto progressisti, ma la sua opposizione al nazismo lo porta presto a scontrarsi con il regime. Nel 1933, dopo l’incendio del Reichstag, è costretto a nascondersi, ma viene comunque arrestato nel 1934 e rinchiuso nel campo di concentramento di Oranienburg. In seguito al suo rilascio, nel 1935, trova impiego come operaio e continua segretamente a diffondere materiale di propaganda contro Adolf Hitler e la sua politica di aggressiva espansione territoriale.

L’incontro con Hilde e l’Orchestra Rossa
Nei primi anni ’40 Hans conosce Hilde Rake, una giovane donna determinata e idealista, che condivide il suo impegno nella lotta contro il nazismo. I due si innamorano profondamente e si sposano nel 1941. Nello stesso periodo, Hans entra a far parte di una importante rete della resistenza, il gruppo Schulze-Boysen-Harnack, successivamente ribattezzato “Orchestra Rossa” dalla Gestapo. I membri di questa organizzazione cercano di raccogliere e diffondere informazioni sulla repressione nazista per risvegliare il senso critico dei tedeschi; Hans e Hilde non si limitano solo a questa attività; forniscono anche aiuto e protezione all’agente e paracadutista sovietico Albert Hossler.
L’arresto e la condanna di Hans e Hilde Coppi
La felicità dei due ragazzi viene spezzata quando la Gestapo li arresta e Hilde, incinta, è costretta a dare alla luce il suo bambino in prigione. Nonostante la tragedia imminente, la giovane trova nella maternità una forza inaspettata per affrontare il crudele destino che la attende. La maternità, infatti, non le consente di ottenere la grazia. Hans Coppi viene giustiziato nel carcere di Plötzensee il 22 dicembre 1942, impiccato insieme ad altri membri della resistenza. Hilde, invece, costretta a separarsi dal figlio neonato, subisce la stessa sorte qualche mese dopo, nel maggio 1943.
Il film “Berlino, Estate ’42”
La storia di Hans e Hilde Coppi rivive, nel film “Berlino, Estate ’42“, con Liv Lisa Fries e Johannes Hegemann nei panni della giovane coppia. La pellicola racconta la loro breve ma intensa storia d’amore, il loro impegno nella resistenza e il tragico epilogo della loro vita. Il regista Andreas Dresen dipinge un ritratto toccante dei due ragazzi che, nonostante il pericolo, non rinunciano ai propri ideali. Il sacrificio di Hilde e Hans Coppi rimane un simbolo della lotta contro l’oppressione e della speranza per un futuro migliore.
La pellicola si inserisce di buon diritto nel filone del cinema sulla resistenza tedesca nel quale rientra anche il film del 2005 “La Rosa Bianca – Sophie Scholl” che ricostruisce una vicenda alquanto analoga, quella dei membri della Rosa Bianca, un gruppo di studenti universitari cristiani che, opponendosi in modo non violento al regime nazista, sono andati incontro allo stesso destino dei coniugi Coppi e dei loro compagni.
Trailer in italiano del film
Berlino, Estate ’42: il film sulla resistenza in Germania
“Berlino, Estate ’42” è un film toccante (e necessario) che offre una prospettiva intima su un episodio emblematico relativo alla resistenza tedesca. La storia di Hilde e Hans Coppi viene raccontata con il dovuto rispetto e una lungimirante profondità, senza eccessi drammatici ma con una forza emotiva che resta impressa nella mente dello spettatore. L’opera invita a riflettere sul coraggio di chi ha combattuto il nazismo dall’interno, pagando il prezzo più alto pur essendo cosciente dei rischi e delle possibili conseguenze delle sue azioni.
La pellicola, che si apre con l’arresto di Hilde la quale viene prelevata dalla sua abitazione, esplora la relazione sentimentale di questi due ragazzi. Il loro amore, ricostruito abilmente attraverso un’alternanza costante di flashback, rappresenta il cuore della narrazione, dalla quale vengono tralasciati elementi o aspetti che possano collegarsi direttamente o indirettamente alla situazione politica interna al paese. I due attori protagonisti, Liv Lisa Fries e Johannes Hegemann, offrono interpretazioni che emergono per autenticità e incisività. La Fries riesce a trasmettere con grande intensità il dramma di Hilde, la quale è costretta a partorire in carcere sapendo in cuor suo che non potrà vedere il figlio crescere poiché destinata ad essere condannata a morte.
Il regista evita la retorica eroica e scegli di impiegare un tono sobrio e realistico all’interno dell’opera, il tutto si traduce in un effetto di realismo senza spettacolarizzazione che rende il dramma dei due protagonisti alquanto autentico e potente. L’importanza dei film che affrontano queste tematiche si ricollega direttamente al concetto di memoria che è sempre più necessario mantenere viva. Questo aspetto è ancor più evidente per il tema specifico della resistenza tedesca, a lungo offuscato in passato per la narrazione dominante sulla Germania nazista, ma che con gli anni sta riaffiorando soprattutto grazie al cinema.
C’è da dire, per completezza di informazioni, che non tutti potrebbero apprezzare questa pellicola, specialmente gli appassionati di film di azione o ad alta tensione. Tale considerazione vuol sottolineare il fatto che le scelte degli autori si traducono in un ritmo lento e un approccio riflessivo, con una focalizzazione sui dettagli e sulla vita quotidiana dei pochi personaggi principali. Rispetto a film che puntano più sull’aspetto della spettacolarizzazione, “Berlino, Estate ’42” si caratterizza principalmente per la sua sobrietà che si sposa benissimo con il tono realistico dell’intera pellicola.

Hilde Coppi: ritratto di una resistente nell’interpretazione di Liv Lisa Fries
Il regista Andreas Dresen tratteggia il ritratto della protagonista Hilde Coppi con delicatezza e rigore storico, affidando il ruolo a Liv Lisa Fries, stella nascente del cinema tedesco e attrice già nota al grande pubblico per la sua convincente interpretazione nella serie tv Babylon Berlin dove veste i panni della poliziotta Charlotte Ritter.
Hilde non è una combattente nel senso tradizionale del termine. La sua resistenza non si manifesta attraverso azioni spettacolari, ma nel coraggio silenzioso con cui affronta la repressione nazista. Cresciuta in un ambiente politicamente attivo, sposa Hans Coppi e condivide con lui la convinzione che sia necessario opporsi alle ingiustizie e ai soprusi. L’adesione dei giovani al gruppo della “Orchestra Rossa” non è solo una scelta politica, ma un atto d’amore per la libertà e la giustizia.
L’arresto dei coniugi Coppi determina il finale tragico di Hilde. Incarcerata mentre è incinta, dà alla luce suo figlio in prigione. Dresen si dimostra abile nell’esplorare con delicatezza, nel corso della narrazione cinematografica, il contrasto tra la nascita di una nuova vita e la certezza della morte imminente, un aspetto che rende il personaggio di Hilde ancora più struggente.
Liv Lisa Fries offre una performance intensa, riuscendo a trasmettere sia la determinazione che la vulnerabilità di Hilde. Il suo volto esprime in molte scene un misto di paura, speranza, dignità e dolore, senza mai cadere in un eccesso di drammatizzazione. La sua interpretazione è misurata, segnata da sguardi e gesti che raccontano in profondità e più di mille parole il carattere della giovane.
Uno degli aspetti più toccanti della sua recitazione è il modo in cui riesce a rendere palpabile il conflitto interiore di Hilde: la paura per il futuro del figlio, la disperazione per la perdita di Hans e, al tempo stesso, la dignità con cui affronta il processo e la condanna. La scena del parto in prigione è particolarmente drammatica: Fries trasmette con straordinaria sensibilità l’emozione di una madre che sa di non poter crescere il proprio bambino.
L’interpretazione di Liv Lisa Fries non è solo un tributo a Hilde Coppi come figura storica, ma un omaggio a tutte le donne che, durante il nazismo, hanno scelto di non piegarsi. Il film, come già sottolineato, ha il pregio di evitare ogni retorica e concentrarsi, invece, sull’umanità dei personaggi, rendendo la tragedia di Hilde ancora più universale. Grazie alla sua prova attoriale, Fries riesce a trasformare Hilde Coppi in un simbolo di resistenza, ma senza mai perdere di vista la sua dimensione umana: una donna giovane e innamorata, strappata troppo presto alla vita.