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Home Storia Contemporanea

L’attacco giapponese a Port Arthur

L'8 febbraio 1904 la flotta giapponese lanciò un attacco alla flotta russa a Port Arthur. L'episodio segnò l'inizio della guerra russo-giapponese.

di Valerio Spositi
7 Febbraio 2021
TEMPO DI LETTURA: 2 MIN

La notte dell’8 febbraio 1904 la flotta imperiale giapponese lanciò un attacco alla flotta russa ormeggiata a Port Arthur, in Manciuria. L’episodio segnò l’inizio della guerra russo-giapponese, conclusasi nel 1905 con la vittoria giapponese.

8 febbraio 1904, il Giappone attacca la Russia a Port Arthur

Russia e Giappone erano da lungo tempo in contrasto per le rispettive mire imperialistiche in Asia, specie su Manciuria e Corea. Il Giappone, dopo la Restaurazione Meiji del 1868, si era andato modernizzando e voleva essere riconosciuto come potenza alla pari dagli stati occidentali. Questo comportava a sua volta lo sviluppo di mire espansionistiche nella regione asiatica. La Russia zarista, come le altre potenze europee, mirava già da tempo ad una espansione verso oriente. Un elemento che certo preoccupava il nascente imperialismo giapponese.

E’ in un clima di tensione crescente che i due imperialismi vanno a confliggere la notte del 4 febbraio del 1904, quando i cacciotorpediniere giapponesi decidono di attaccare la flotta russa ormeggiata a Port Arthur, in Manciuria. La scintilla che innescò il conflitto fu la questione coreana, da tempo nelle mire espansionistiche sia dei russi che dei giapponesi e situata proprio a pochi chilometri da Port Arthur.

La conclusione della guerra

L’attacco di Port Arthur segnò l’inizio di un conflitto che durò fino al settembre del 1905 quando, con la firma del Trattato di Portsmouth, grazie anche alla mediazione del presidente statunitense Theodore Roosevelt, le due potenze posero fine alla guerra.
La Russia, sconfitta, dovette cedere il controllo di Port Arthur e riconoscere la Corea come parte della sfera di influenza giapponese. Pochi anni dopo, nel 1910, il Giappone avrebbe trasformato il suo protettorato sulla Corea in un vero e proprio dominio coloniale, il quale terminò solamente con la resa giapponese nella seconda guerra mondiale.

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Tags: Romanov
Valerio Spositi

Valerio Spositi

Ph. D. in Storia degli Stati Uniti d'America presso l'Università degli Studi di Roma Tre. Le sue principali aree di ricerca sono la Black History, la Labor History, la Social History e la Political History. È attualmente Lecturer presso il corso "The United States and the World in the XX Century" nel Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi Roma Tre e presso il Center for American Studies di Roma. Nel 2022 è stato Visiting Researcher presso il Roosevelt Institute for American Studies di Middelburg (NL). Nel 2017 ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni internazionali ad indirizzo storico presso l'Università degli Studi di Roma Tre con tesi di laurea in Storia degli Stati Uniti dal titolo: "There is a power in a band of workingmen". Ascesa e declino degli Industrial Workers of the World, 1905-1918. Ha conseguito diversi corsi di specializzazione post-laurea in Storia, Politica e Società degli Stati Uniti d'America presso il Center for American Studies e in Storia Contemporanea presso il CISPEA (Centro Interuniversitario di Storia e Politica Euro-Americana). Caporedattore di Fatti per la Storia, cura i rapporti con le Università. Fa parte del Comitato-Scientifico.

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