Il 14 aprile 1865, il fanatico sudista John Wilkes Boot (famoso attore di teatro) colpisce con un arma da fuoco il presidente degli Stati uniti d’America Abramo Lincoln al Ford’s Theatre di Washington, durante le fasi conclusive della guerra civile americana. SCOPRI LA SEZIONE STORIA CONTEMPORANEA
L’assassinio avviene cinque giorni dopo la resa incondizionata ad Appomattox delle truppe confederate del generale Robert E. Lee, al generale unionista Ulysses S. Grant e del conseguente inizio di una difficile transizione pagata a caro prezzo dallo stesso Lincoln. Il riassorbimento della guerra civile è ad oggi in via di evoluzione negli Stati uniti e un’idea di sopruso da parte del Nord è ancora viva in alcune fasce della popolazione del Sud.
La presidenza di Abramo Lincoln
Abramo Lincoln servì come sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d’America (il primo ad appartenere al Partito Repubblicano) dal 4 marzo 1861 fino al suo assassinio avvenuto nell’aprile del 1865.
Si schierò contro la schiavitù in maniera forte, per via della minaccia da parte degli stati del sud di applicare la secessione se questo diritto le fosse stato privato. Questa sua presa di posizione portò alla nascita della Confederazione e allo scoppio della guerra civile. Lincoln risolse la guerra con una fermezza mai vista e sfruttando gli ordini presidenziali rafforzò le truppe del nord e applicò il blocco navale, venendo contestato per l’incostituzionalità delle sue manovre.
Nel 1963 varò il proclama di emancipazione degli schiavi, che si rivelò una scelta saggia dato che aumentò il potere dell’esecutivo e in politica estera tenne lontana la Gran Bretagna. Con Lincoln si legò indissolubilmente il war power alla figura presidenziale.
Fu l’artefice del tredicesimo emendamento per l’abolizione della schiavitù (introdotto due anni dopo la sua morte nel 1867).
L’assassinio di Abramo Lincoln
Lincoln fu vittima di una cospirazione di cui facevano parte, oltre a Booth, Lewis Powell e David Herold incaricati di assassinare il Segretario di Stato William H. Seward e George Atzerodt che avrebbe dovuto uccidere il vice presidente Andrew Johnson. L’obiettivo era di eliminare le tre più alte cariche dello Stato, ferendo a morte il governo dell’Unione.
Lincoln morì la mattina del 15 aprile, il giorno dopo dell’attentato. La restante parte della cospirazione fallì; Powell riuscì solamente a ferire Seward, mentre Atzerodt non trovò il coraggio di colpire a morte il vice-presidente.
Lincoln fu il primo presidente ad essere assassinato. Un tentativo di omicidio era stato tentato, nel 1835, ai danni di Andrew Jackson e Lincoln stesso fu vittima di un tentato omicidio da parte di un assalitore non identificato nel 1864.