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“There is a new queen in town”, ossia una nuova Anna Bolena
La serie tv ha già fatto parlare molto di sé, ancora prima di essere messa in onda. Il dibattito è scaturito dalla scelta di far interpretare il ruolo della regina a un’attrice afro-britannica, Jodie Turner-Smith (Queen & Slim, Without Remorse). La discussione si è incentrata sulla questione dell’accuratezza storica, visto che della vera Anna Bolena abbiamo numerosi ritratti e conosciamo benissimo l’aspetto.
Lasciamo lo spettatore maturare la sua opinione al riguardo, sottolineando come nel frattempo le voci su Jodie Turner-Smith siano molto positive, in particolare per la sua capacità di interpretare un personaggio così complesso e drammatico come quello di Anna Bolena.
I tre episodi della serie raccontano gli ultimi mesi di vita della seconda moglie del re Enrico VIII. Si concentrerà dunque sul declino della regina, che vedrà le proprie sorti precipitare e che passerà in poco tempo dalla corte del re alla Torre di Londra, in attesa di essere decapitata. Sullo sfondo degli scontri politici e religiosi che portano allo scisma anglicano, la storia sarà narrata dal punto di vista della protagonista seguendo i canoni di un thriller psicologico.
La serie si pone l’intento di dare un nuovo impulso alla figura di Anna Bolena, evidenziando l’aspetto femminista della sua vicenda. La Bolena diventa così il simbolo di una lotta per i diritti, innanzitutto di una madre che cerca di assicurare al meglio un futuro alla sua bambina e poi quelli di una donna costretta a far fronte ai pregiudizi della società dell’epoca e alle voci che si diffondono vista la sua incapacità di dare un erede maschio al sovrano.
Anne Boleyn: il teaser trailer della serie tv
Il teaser trailer della serie è lungo solo 20 secondi ma già ci fa intendere quale sia il destino della regina. La vediamo mentre indossa un vestito nero e un leggero velo bianco. Avanza con lo sguardo fisso sullo spettatore e il suo volto comunica dei sentimenti contrastanti: orgoglio e determinazione ma anche rassegnazione e timore. Potremmo immaginare che si stia preparando ad affrontare il processo che la giudicherà colpevole e la condannerà a morte – ma ancora è tutto da scoprire.
Your first look at our Queen Jodie Turner-Smith as Anne Boleyn, coming soon to @channel5_tv#AnneBoleyn #JodieTurnerSmith #Channel5 @MissJodie pic.twitter.com/n8UHymFgW7
— Channel 5 (@channel5_tv) April 7, 2021
L’arrivo di Anna Bolena alla corte di Enrico VIII
Figlia di un nobile diplomatico inglese, Anna Bolena riceve un’ottima istruzione alla corte fiamminga e alla corte di Francia, sviluppando conoscenze in ambito linguistico, artistico, musicale, letterario e filosofico – fra le altre cose. Nel 1522 la Bolena arriva alla corte di Enrico VIII Tudor e diventa la dama personale dell’allora regina consorte e prima moglie del re, Caterina d’Aragona.
Ben presto Enrico nota la giovane Anna e comincia a corteggiarla. Una storica statunitense, Retha Warnicke, l’ha definita una donna di corte perfetta, intelligente e in grado di parlare francese fluentemente – una figura che con molta probabilità riesce a concentrare l’attenzione su di sé (1). Il re a questo punto, complice l’età avanzata di Caterina nonché il fatto di non avere ancora un figlio maschio, decide di annullare il suo primo matrimonio facendone richiesta al Papa. Nel frattempo il re e Anna contraggono un matrimonio in segreto.
Il rifiuto di Clemente VII porterà allo scisma anglicano, per cui il clero d’Inghilterra dovrà rispondere al re e non più a Roma. Enrico VIII, scomunicato e ora a capo della sua Chiesa, è pertanto libero di invalidare le sue prime nozze e di sposare Anna Bolena. Caterina d’Aragona, ormai in pessime condizioni di salute, viene allontanata e morirà nel 1536 in una tenuta del Cambridgeshire, nell’Inghilterra orientale.
Il rapido declino di Anna Bolena
Da regina consorte a condannata a morte, questo è il destino della Bolena – che ciò nonostante si definisce “la più felice” (“The most happy“). I problemi ufficialmente cominciano a insorgere nel momento in cui nemmeno Anna riesce a dare un erede maschio al sovrano. Il primo figlio della coppia è, infatti, una femmina: la futura regina Elisabetta I, nata nel settembre del 1533. Dopo di che, la regina avrà una serie di aborti. Come Caterina d’Aragona, anche Anna Bolena diventa un ostacolo ai piani di successione di Enrico VIII.
La parabola della regina si conclude con un processo in cui viene pubblicamente accusata di incesto, adulterio e alto tradimento – delle accuse che, come vedremo, sono state con molta probabilità create ad arte. L’imputata si dichiara innocente, ma nulla è servito a far cambiare idea alla giuria. La regina viene rinchiusa nella Torre di Londra assieme al fratello con il quale avrebbe compiuto atti incestuosi e ad altri cortigiani, anch’essi apparentemente coinvolti negli scandali di corte.
Il 19 maggio 1536, tre anni dopo essere stata proclamata regina consorte, la Bolena viene decapitata. Si dice che Enrico VIII abbia fornito al boia una spada da impiegare durante l’esecuzione, perché in grado di arrecare un taglio più netto e pulito rispetto alla scure usata solitamente, dando quindi una morte più rapida e meno dolorosa. Anna Bolena viene sepolta in una cappella non lontano dal luogo di esecuzione. Nel 1536 Enrico VIII sta già pianificando il matrimonio con colei che diventerà la sua terza moglie, Jane Seymour.
Il processo ad Anna Bolena
Abbiamo già accennato al fascino e all’intelligenza che caratterizzano la Bolena e per cui è probabile che ci siano stati diversi ammiratori a corte, al di là del re. Il fatto che la regina non sia stata in grado di generare un erede maschio per il sovrano è sicuramente una carta a suo sfavore ma a ciò vanno aggiunti i pregiudizi di un’epoca, quella dei Tudor, fortemente patriarcale. Enrico deve trovare una scusa ufficiale per poter annullare anche queste seconde nozze e così i pettegolezzi di corte riguardo alla condotta della Bolena cominciano a guadagnare credibilità agli occhi del sovrano e forniscono un ulteriore incentivo a processarla.
La corte ha giurato fedeltà al re e, di conseguenza, non potrà esserci un processo giusto. La regina viene accusata di incesto, adulterio e alto tradimento, quest’ultimo poiché la Bolena avrebbe ammesso a uno dei suoi presunti amanti la possibilità di sposarlo una volta morto il sovrano. A quel tempo pronunciare simili parole, o addirittura solo pensarle, costituiva il peggiore dei tradimenti. Si diffondono anche voci secondo le quali Anna avrebbe abortito un feto con malformazioni, ragion per cui la donna sarebbe responsabile di stregoneria. Questa informazione però non trova riscontro negli atti del processo e quindi non possiamo attribuirle con certezza una validità storica. Di certo tali voci riflettono la mentalità dell’epoca e confermano la cattiva opinione che una grossa fetta della popolazione inglese ha nei confronti della Bolena, soprattutto dopo che Enrico VIII ha ripudiato Caterina d’Aragona e rotto con il cattolicesimo romano per sposarla.
Una nuova interpretazione della figura di Anna Bolena
Molti studiosi oggi concordano sul fatto che la vicenda nonché la figura storica di Anna Bolena sono più complesse di quanto si pensi. Alcune ricerche, nella fattispecie in ambito anglosassone, hanno cercato di dare un’immagine differente della regina, diversa dalla narrazione tradizionale che ha reso nota la Bolena soprattutto quale seduttrice del re e protagonista di peccaminosi scandali di corte. Anna Bolena viene raccontata sotto una nuova luce: la regina è stata un personaggio carismatico e influente sul piano politico, che non si è tirata indietro per il solo fatto di essere donna in una società che nutre numerosi pregiudizi nei confronti di tale categoria – fattori che le hanno procurato nemici potenti.
Pare ci sia stato un disaccordo fra la regina e Thomas Cromwell, ministro e principale consigliere del re, riguardo a dove destinare i fondi appartenuti alla Chiesa, che dopo la riforma anglicana e la smobilitazione dei monasteri sono in mano allo stato. La Bolena preferirebbe investirli a favore delle fascie più povere della società, contrariamente a Cromwell che li vorrebbe impiegare per rafforzare le casse della corte. Inoltre pare che la Bolena poco prima di morire abbia contribuito alla stesura di alcuni provvedimenti politici a favore dei meno abbienti, come ad esempio una legge secondo la quale le autorità locali dovrebbero aiutare i disoccupati a trovare un lavoro.
Secondo questa prospettiva il processo e la caduta di Anna Bolena sarebbero stati orchestrati, oltre che dal re stesso, dai suoi potenti nemici – in primis Thomas Cromwell. Il processo dunque rappresenterebbe un espediente per togliersi di mezzo una figura diventata scomoda per diversi elementi della società.
Anna Bolena, insomma, è una figura complessa e dibattuta riguardo alla quale sempre più storici sono convinti della sua innocenza e della falsità delle accuse rivolte contro di lei. Sarà questo il punto di vista adottato dalla nuova serie in uscita su Sky?
Note
(1) Warnicke R.M., The rise and fall of Anne Boleyn. Family politics at the court of Henry VIII, Cambridge University Press, 1989, p.59.