CONTENUTO
Anna Bolena. Potere e seduzione, recensione del libro
“Intelligente, libertina, ambiziosa, orgogliosa, vittima innocente e donna scandalosa, Anna Bolena, una delle protagoniste più famose della storia inglese, divenne celebre per essere stata colei che diede il via allo Scisma anglicano e alla diffusione del protestantismo attraverso il divorzio di Enrico VIII da Caterina d’Aragona”.
Questo l’incipit del libro di Cristina Penco, giornalista nota per altri romanzi sulle famiglie reali, tra cui “La saga dei Windsor”(2020). L’ultimo è appunto “Anna Bolena”, curato dalla Diarkos, casa editrice molto attiva nella saggistica di matrice storica.
Il volume in questione, che: “A chi, tra luci ed ombre, ricerca consapevolezza”, è un vero e proprio viaggio attraverso la storia inglese della dinastia Tudor, affermatasi dopo la Guerra delle Due Rose, non lesinando nessun particolare e arrivando a trattare- in parte- anche della storia francese, con l’immancabile pulzella d’Orleans Giovanna d’Arco.
Ci propone, poi una totale immersione nella vita di Enrico VIII e di quelle che sono le sue manie, fino alla conquista del cuore della bella Anna Bolena e sottolineando le problematiche relative alla decisione del divorzio- o forse vero e proprio ripudio- della bella Caterina.
“Dalla Manica all’Oceano Atlantico, dalla Senna al Mare del Nord, passando, ovviamente, per le rive del Tevere, stuoli di ecclesiastici, avvocati di diritto canonico, nobili e politici, si mobilitarono per scovare ogni possibile argomento, pro e contro la validità del matrimonio. Il passo successivo, fu dunque, il divorzio”.
Ma il libro sin da subito si chiede se “ci venga consegnata una ricostruzione storica molto più articolata” ovviamente, rispetto a ciò che sappiamo o abbiamo sempre creduto di sapere.
Mentre si procede nel racconto, infatti, vien fuori l’immagine non dissimile da quella di una ragazza come tante, il cui sogno di essere una regina rispettata si frantuma in quella di un’epoca molto meno favorevole alle donne rispetto al tanto vituperato Medioevo. Una consorte che appoggia totalmente il re nella costruzione della nuova Chiesa e nella sua battaglia contro il papato.
“Sua Maestà è per quanto la legge lo permette, capo della Chiesa di Cristo, della Chiesa e del Clero d’Inghilterra”, con al suo fianco Anna, nelle vesti sfavillanti di nuova regina, anche se per soli 1000 giorni, la quale, affronterà il patibolo con immensa dignità.
La disfatta dei Bolena
Enrico, al contrario, è rabbioso, geloso, infimo, piccolo uomo quasi, rispetto alla grandezza della sua donna, che in fondo, ne è anche innamorata. E che vede, colpo su colpo, delusione dopo delusione, la disfatta non solo sua, ma della sua stessa famiglia.
L’autrice ci porta alla neonata corte, dove non mancano intrighi e passioni verso la Bolena e la nuova famiglia reale, composta anche dalla figlia nata dall’unione della donna con il re inglese.
“Il paese fu teatro di atti di terrorismo sanguinario” che, come ci mostra Cristina Penco, ci gettano nell’ottica che il Paese fosse tutt’altro che coeso con la nuova svolta del re, nella fedeltà alla regina così poco aggraziata rispetto all’Aragona. Un aspetto da non sottovalutare è la ricostruzione che poi l’autrice fa della dinastia Tudor, e soprattutto con la figlia di Enrico VIII, Elisabetta, sotto il cui regno, l’Inghilterra prospera.
Le fonti storiche
Il volume ci appare completo anche per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti; da Carolly Erickson, con il Grande Erico, passando per Antonia Frazer, Le sei mogli di Enrico, per terminare con Vasoli Sandra, Weir Alison e Elisabetta Sala. Importanti per le fonti bibliografiche anche la scelta dell’utilizzo di archivi di BBC.
Tra queste fonti ci sovviene soffermarsi su due ricercatrici britanniche che ipotizzano persino l’infertilità del re- causa primaria della decapitazione di Anna e del divorzio precedente- che danno forse molto spazio all’idea della Bolena come “supernova”:
“Con la sua morte sul patibolo, decapitata con una spada dopo essere stata condannata ingiustamente per crimini che non aveva commesso, Anne, superba regina dei mille giorni e poi prigioniera reietta della Torre di Londra, ha posto fine alla sua esistenza terrena, ma ha avuto, per contro, una fama eterna“.
Dunque riabilitazione per lei, dopo anni di odio e di oblio? Oppure, come sembra suggerirci la giornalista, meglio sarebbe affrontare la problematica guardando il grigio e non il bianco o il nero- o forse il rosa- oltre gli stereotipi e le visioni di parte. Soprattutto nei confronti della Bolena, che possa: “mettere fine alle tante gabbie mentali”, gabbie che per anni, troppi, gli storici hanno mantenuto intatte, senza nemmeno la volontà di farle definitivamente e inesorabilmente, crollare.
Da sottolineare, in ultimo, per rendere più avvincente il racconto della bella Anna, la scelta di far parlare, in ultima analisi, la dottoressa Ameya Gabriella Canovi come fonte, per appunto, trattare anche da un punto di vista “contemporaneo” questo rapporto uomo-donna.
A imperitura memoria
Elisabetta, figlia orfana di Anna, sarà la futura regina e la scelta di far parlare lei è stata ottima da parte dell’autrice:
“Appena possibile ella favorì l’ascesa dei parenti Boleyn e indossò molti dei gioielli materni a corte”. Perché si può uccidere un corpo, difficilmente lo spirito. Ed è: “il passaggio fondamentale e folgorante di Anna Bolena nel firmamento della monarchia inglese, tramandato silenziosamente da un ramo all’altro dell’albero genealogico dinastico, seguendo un filo quasi invisibile, ma pervicace”.
Acquista il libro “Anna Bolena. Potere e seduzione”
Clicca sul titolo del libro e acquista la tua copia: Cristina Penco, Anna Bolena. Potere e seduzione, Diarkos Editore, 2023.